ANSALDOBREDA, ROSSI: «DAL GOVERNO CERTEZZE, DA FINMECCANICA UN PIANO INDUSTRIALE»

Enrico Rossi
Enrico Rossi

PISTOIA. L’incontro è finito con la firma da parte del presidente della Regione del documento predisposto unitariamente lunedì dalle organizzazioni sindacali. È iniziato con l’esposizione da parte della Rsu di AnsaldoBreda delle grandi preoccupazioni circa il destino del gruppo. In mezzo c’è stato l’intervento del presidente della Regione Toscana che, arrivato a Pistoia per discutere del futuro della fabbrica con i sindacati aziendali e territoriali, ha dapprima giustificato la sua assenza all’iniziativa di lunedì 14 su “AnsaldoBreda: un patrimonio per l’Italia” con la convocazione ricevuta dal Governo per parlare della Lucchini, l’altro grande gigante in crisi ancora più profonda, e ha poi detto la sua sulla situazione del comparto ferroviario.

Due i cardini del suo intervento: non sposare nessuna delle ipotesi in campo tra dismissione, ingresso di nuovi partner, vendita, creazione di un polo ferroviario nazionale e la convinzione che Pistoia debba giocarsi in piena autonomia le sue carte. Rispetto al primo punto ha affermato di non voler vestire alcuna maglietta, di non tifare per questa o quella soluzione quanto piuttosto di voler chiedere al Governo certezze per il settore ferroviario e per AnsaldoBreda e a Finmeccanica un piano industriale capace di garantire il rilancio del gruppo, investimenti e occupazione. Il secondo lo ha affrontato rispondendo alla richiesta di aprire un tavolo nazionale di confronto con il Governo.

È a questo punto che ha ricordato come la Regione ha da tempo compiuto le sue scelte strategiche che sono quelle di investire per sviluppare questo settore. È l’unica Regione ad aver creato un distretto ferroviario, garantendosi finanziamenti per 10 milioni di euro, e ad intervenire con 380.000 euro e l’8% delle quote in Italcertifer, l’unico laboratorio tecnologico per le innovazioni nel ferroviario e per la certificazione di tutto il materiale rotabile, con sede a Firenze. Ha aggiunto anche che il distretto ferroviario toscano può concorrere a nuovi finanziamenti europei e può quindi avere una sua prospettiva di sviluppo.

L'ingresso della Breda
L’ingresso della Breda

È per questo che non c’è interesse a “diluire” in un tavolo nazionale le sue potenzialità e una realtà che è fatta di 3.000 addetti, 150 imprese e che produce 1,3 miliardi di Pil contro un totale toscano che è inferiore ai 100, rappresentando una parte rilevante e strategica dell’economia toscana. Il presidente non ha mancato poi di richiamare il fitto percorso compiuto per garantire un futuro ad AnsaldoBreda, dagli incontri con l’allora amministratore delegato Giuseppe Orsi, agli attuali frequenti contatti con il vice ministro allo Sviluppo economico, dicendosi fiducioso rispetto al ruolo che può svolgere il nuovo amministratore delegato, Mauro Moretti, che a suo giudizio ha tutte le caratteristiche per provare a rilanciare AnsaldoBreda.

Ha poi avuto modo di rispondere alle accuse di aver acquistato treni dalla Polonia, affermando che è stata Trenitalia a fare una gara in seguito alla richiesta della Toscana di fornirle 12 treni diesel, aggiungendo che personalmente non ha il poter di affidare commissioni a trattativa privata, altrimenti avrebbe sicuramente chiesto ad AnsaldoBreda di realizzarli. Ha poi ribadito che l’azienda deve trovare un suo assetto definitivo e che a lavoratori e istituzioni sono necessarie certezze per dare un futuro al settore ferroviario in cui la Regione continua a credere con convinzione.

[scritto da tiziano carradori, giovedì 17 aprile 2014]

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