anziani. LA “BUONA CURA” NELLE RSA TOSCANE

cure per anziani e disabiliFIRENZE. Partire dal riconoscimento e dall’affermazione dei diritti della persona anziana per ribadire i capisaldi di un’assistenza di qualità, nell’ambito di un moderno sistema di welfare che coniughi universalismo e diritti individuali, etica personale e regole, costi e opportunità.

Lavorare su un metodo che punti a garantire la Buona Cura mettendo al centro l’ascolto e la comprensione dei significati individuali del bisogno.

Valorizzare le relazioni all’interno del sistema che mette in essere la cura, ma anche ad un livello intersistemico: tra gli enti, tra enti e cooperative, tra operatori e famiglie e con le persone che ricevono le cure.

Queste le condizioni indispensabili per promuovere la Buona Cura e migliorare la lungodegenza degli anziani nelle Rsa, come sono state esplicitate oggi nel corso del seminario “Cooperare per la Buona Cura”, alla presenza di Antonella Oronte, presidente cooperativa sociale Di Vittorio, Luigi Paccosi, presidente Asp Firenze Montedomini, Eleonora Vanni, responsabile Legacoopsociali Toscana, Enrico Mossello, unità di ricerca in Medicina dell’invecchiamento, dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, Università degli studi di Firenze, Andrea Vannucci, coordinatore dell’Osservatorio per la qualità e l’equità di Ars Toscana e Barbara Trambusti, responsabile del settore politiche per l’integrazione socio-sanitaria, Regione Toscana.

Al centro del confronto l’esperienza della cooperativa sociale Di Vittorio, che ha sperimentato, in collaborazione con Legacoop sociali Toscana e con la Regione Toscana, un percorso di consapevolezza all’interno dell’organizzazione e fra tutti gli operatori, volto a ridefinire l’ampio spettro dei diritti delle persone fragili ospitate nelle residenze assistite.

Dal primario diritto al benessere fisico e psichico al diritto alla vita privata, dal diritto alla partecipazione alla vita sociale e alle attività ricreative e culturali, la cooperativa, con il sostegno di Legacoop Toscana Sociali, ha lavorato costantemente su diversi punti dell’organizzazione, fra cui la maggiore presenza di coordinatori con competenze ed esperienza nell’area anziani e il coinvolgimento delle associazioni nella vita della Rsa.

“Ci troviamo a parlare di temi che riguardano una ampia fascia della popolazione – afferma Eleonora Vanni, presidente Legacoop Sociali Toscana – e che siamo soddisfatti di poter riportare all’attenzione di tutti.

“Il progetto della Di Vittorio è ripartito da una analisi della condizione di vecchiaia, per lavorare alla riaffermazione dei diritti delle persone anziane, che non sono solo quelli di stare il meglio possibile, ma comprendono tutte le sfere del benessere psichico. Si parla di informazione, di diritto alla privacy, a scegliere e a distrarsi.

“Come Legacoop Sociali Toscana sosteniamo queste esperienze che vanno nel senso di migliorare lo stato della comunità o di una sua parte e di valorizzare e ottimizzare il lavoro e l’impegno dei nostri cooperatori”.

[wiedenstritt – legacoop toscana]

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