La visita del primo apicultore Eritreo Kidane ha permesso una sorta di gemellaggio con la ditta Gallorini, apicultore aglianese e fare un incontro di respiro internazionale anche per le api italo-africane, ma non solo
AGLIANA-ASMARA. La visita dell’apicultore eritreo sig. Kidane alla sua figlia e nipoti, è stata utile a permettere uno scambio culturale con l’apicultore Stefano Gallorini di Agliana, che lo ha ricevuto nel suo impianto alveare in collina a Fognano e negozio di Agliana.
La coppia eritrea, è nota nel paese africano come la più grande azienda di apicoltura, collocata a 2000 metri nel paese di Mendefera: un posto fantastico dove i ritmi della vita sono quelli della società rurale d’anteguerra, a noi tutti ignoti.
Stefano Gallorini ha una produzione di miele biologico sulle nostre colline e ha ricevuto il sig. Kidane con la moglie Lucia, sfruttando la traduzione in lingua tigrigna del nipote Daniel per svolgere una visita ai sui impianti di arnie, collocati in aree intonse dall’inquinamento dove si può produrre un miele certamente biologico, per la possibilità di nettari che sono privi di qualunque microinquinante organico (nella piana l’inceneritore di Ferdinando Betti, colpisce proprio queste produzioni elettive).
Ci spiega l’apicultore Kidane, che il problema del prodotto a “marchio biologico” è ignoto nel suo paese, dove le arnie si trovano collocate in aree a vocazione rurale, ovvero posti periferici – e Mendefera, possiamo assicurare, è semplicemente straordinaria, potendo toccare la notte, le stelle del cielo, privo di ogni inquinamento luminoso – e davvero puliti da ogni tipo di attività di incenerimento o inquinamento, potenzialmente inquinante.
L’incontro tra i due apicultori è stato inoltre fonte di un scambio di assaggi dei mieli prodotti e di una conoscenza della cultura eritrea che è fortemente simbiotica con il nostro paese già colonizzatore oltre 130 anni fa. In Eritrea, la capitale Asmara è fortemente italianizzata – per gli indimenticati effetti urbanistici e culturali del colonialismo – e anche camminare per le strade della capitale è una piccola avventura.
Chi scrive, si ricorda di essere stato frequentemente fermato dai passanti, soprattutto più anziani, per sentirsi chiedere di Roma, l’Italia e gli italiani.
AR