PISTOIA. Di certi temi, se possibile, meglio scrivere a mente fredda. Soprattutto se, nel corso di una serata a cui tenevi, non ti è stato consentito di ricordare una persona cara, Roberto Clagluna (per un paio di frasi, lo ripetiamo, già recitate su quel palco negli anni passati, ma che oggi come oggi rischiavano di turbare la suscettibilità di taluni. Mah! – vedi).
E allora, liberi da ogni turbamento, a testa alta, orgogliosi di non chinarla, plaudiamo ancora una volta ai “Memorial Vannucci”, organizzati in modo impeccabile da Vannino Vannucci, ottimo vivaista di una famiglia di grandi vivaisti. Vannucci che, stavolta, ha preferito modificare la formula – chissà come, chissà perché, chissà da chi consigliato –, puntando sulle eccellenze della società (di questa società?) e mettendo un po’ in disparte il calcio, lo sport, che l’aveva fatta da padrone nelle edizioni precedenti.
Beh, la pensiamo come il commendator Renzo Benesperi, segretario dell’Associazione Internazionale Produttori del Verde Moreno Vannucci, superbo comunicatore e inimitabile organizzatore d’eventi: bene il talk show, positivo il dibattito, ma il tutto deve riportarsi allo sport e alla cultura sportiva.
La manifestazione è nata con lo sport, per lo sport, non può permettersi di accantonarlo. E allora sì alla discussione delle problematiche sportive, sì al dibattito con il fior fiore dell’intellighenzia imprenditoriale e universitaria, ma riportato allo sport e alle sue mille sfaccettature.
Come ha ricordato Benesperi, il rapporto con la Pistoiese nacque da un’intuizione geniale di Moreno Vannucci, che non era tifoso, non spasimava per il football, ma si rendeva perfettamente conto che era disciplina sportiva trainante. Un uomo di terra che proprio grazie alla terra capiva più di coloro che vorrebbero volare e, purtroppo, finiscono sempre col sedere per terra.
Concludendo: Vannino Vannucci voto 10 (una cena a 5 stelle come ciliegina sulla torta), suggeritore nuova formula 5 (rimandato a settembre… 2015, come gli studenti di un tempo).
