PISTOIA. Si tinge di ‘giallo’ il cartellone di “Piccolo Sipario”, la rassegna di teatro per le scuole e le famiglie, promossa al Piccolo Teatro Mauro Bolognini di Pistoia dall’Associazione Teatrale Pistoiese-Centro di Produzione Teatrale con il Comune di Pistoia, Mibact, Regione Toscana ed il sostegno importante di Unicoop Firenze.
Domenica 7 febbraio alle16 lo spettacolo Sherlock Holmes (fascia d’età: 8/11 anni), il progetto di un giovane gruppo della ricerca teatrale, CollettivO CineticO (premio Rete Critica come migliore compagnia 2014), ispirato alla creazione di Arthur Conan Doyle, su concept di Francesca Pennisi, che firma le coreografie (in collaborazione con gli interpreti) e anche regia e drammaturgia, queste ultime assieme a Angelo Pedroni. In scena Giulio Santolini, Daniele Bonaiuti, Roberto De Sarno.
“Piccolo Sipario” è realizzato grazie anche a Città del Sole Pistoia e Biscottificio artigianale Lunardi Quarrata. Tutte esaurite le due repliche per le scuole, 8 e 9 febbraio, a dimostrazione del grande seguito della rassegna.
Lo spettacolo è prodotto nell’ambito di “Cantieri Nuovi sguardi per un pubblico giovane – 2° capitolo” dal Teatro delle Briciole, convinto dell’importanza di un confronto con esperienze teatrali differenti rispetto all’universo tradizionalmente definito come teatro-ragazzi.
L’idea che guida le parole e le azioni dello spettacolo è la volontà assoluta, liberissima, giocosa di osservare con divertita ostinazione il mondo. Sherlock Holmes, il suo celebre metodo fondato sul binomio osservazione e deduzione, si reincarna sulla scena in un anomalo terzetto di investigatori contemporanei, animati da una inesauribile voglia di andare oltre il volto immediato e ingannevole della realtà, di analizzare i dettagli e ipotizzare possibili soluzioni. Nella sua sorprendente somiglianza con i meccanismi profondi della curiosità infantile, l’applicazione rigorosa e nello stesso tempo umoristica del metodo deduttivo è lo strumento di un viaggio di scoperta e investigazione di quel pezzo di mondo, di quel vero e proprio microcosmo che è il teatro.
Un viaggio che diventa esplorazione della relazione ambigua tra realtà e finzione, verità e apparenza, artificio tecnico e autenticità di emozione. Quella che si viene compiendo sulla scena, “teatro del crimine” in una inedita accezione, è dunque una vera e propria anatomia in presa diretta, uno sguardo telescopico che si irradia sull’intero spettro del visibile e del sensibile. L’analisi clinica e interattiva di un campione del pubblico (lo spettatore non è forse parte integrante dell’accadimento teatrale?), convive allora con lo smontaggio e il rimontaggio della creazione artistica, innescando una riflessione sull’arte performativa e la sua relazione con la vita.
La pluralità delle ipotesi ricostruttive dei movimenti coreografici di uno spettacolo, a partire dagli indizi lasciati sulla “scena del delitto”, si traduce in un vertiginoso atlante concentrato della danza, dal minimal alla contact improvisation, dalla metal al musical, perché il linguaggio del corpo ha estensione infinita, come infinito e aperto è il catalogo delle ipotesi sul mondo, se si parte dalla sua osservazione analitica.
Così, l’occhio di una telecamera, moderno erede della lente di Sherlock Holmes, nella sua assoluta libertà di indagine scruta, analizza, rielabora tutti i recessi dello spazio-mondo: persone e oggetti, spettatori e proiettori, costumi e note di regia, e non si preoccupa di superare le pareti del teatro per puntare sulla vita là fuori che continua a scorrere, o di farsi strada dietro le quinte. Perché “le cose ovvie di cui è pieno il mondo”, se osservate, guardate, scrutate, possono dirci qualcosa di nuovo, rivelare un volto segreto.
La prevendita è in corso alla biglietteria Teatro Manzoni 0573 991609 – 27112; domenica pomeriggio la biglietteria sarà aperta al Bolognini direttamente dalle 15.
[marchiani – atp]