PISTOIA. La citazione latina, da Virgilio delle Georgiche – che tradotta in lingua viva significa «c’è un gran rigirìo» –, sta a indicare che intorno alla sentenza romana che ha azzerato il dottor Luigi Egidio Bardelli/Tvl-Ex Aias/Apr-Maria Assunta in Cielo ecc. ecc. ecc., niente si arresta: né in Regione, né a Pistoia.
A Pistoia frigge l’Asl 3 con il suo ufficio legale che vuole una copia autentica della sentenza della causa romana (quella che Bardelli avrebbe voluto vincere e non ne ha avuta la grazia); a Firenze pare che il dottor Menchini stia iniziando a grattarsi in testa con Rossi e tutti i suoi uomini, artefici della regalia offerta al padrone di Tvl (Rossi, fra l’altro, proprio stamattina è in cronaca sul Corriere Fiorentino, pagina 9, perché sua moglie è «in odor di indagazione» da parte della Procura). E in via San Biagio, ieri sera – dicono – un ragionar fitto fitto a porte chiuse.
È bene ricordare ai nostri lettori che Bardelli e la sua inesistente creatura Apr, nonostante l’ordinanza del Tribunale di Roma (vedi), fregandosene altamente di tutto e di tutti, in perfetto ossequio di una morale civile ineccepibile, ma bene accompagnato anche dal suo senso del rispetto evangelico nei confronti di Cesare e di ciò che deve essere dato a Cesare; seguito a ruota e sostenuto anche da don Pancaldo, ha utilizzato, in due anni, ben 13 milioni di euro pubblici, delle nostre tasse e delle nostre tasse. Nel più assoluto silenzio-assenso da parte di tutte le autorità di Pistoia (ove tutte significa il 100%).
Se questa è una città – parafrasando il titolo di Primo Levi – dell’Europa o di un Quarto Mondo, ditelo voi…
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