
PISTOIA. La Cgil, allarmata, scrive:
ALTRI DUE LICENZIAMENTI:
MA NON PER MANCANZA
DI LAVORO!
La Misericordia non riassume i lavoratori e utilizza i volontari e per un servizio pagato con risorse pubbliche
Nei giorni scorsi – dichiara la Segreteria della Cgil di Pistoia – è stato definitivamente stipulato tra la Asl 3 e la Misericordia, il contratto per la gestione del trasporto degli utenti disabili di diverse strutture pistoiesi, tra cui l’Apr (ex Aias).
Il servizio è stato aggiudicato tramite gara di appalto pubblica, all’Ati formata da alcune associazioni di volontariato del nostro territorio (Pistoia Soccorso, Emergenza Ambulanze, Croce Rossa Quarrata) con capofila la Cooperativa della Misericordia di Pistoia, la Socialmise. L’appalto prevede un importo di spesa per un periodo di quattro anni piuttosto consistente: si parla di un milione e duecento quindicimila euro circa.
Negli incontri sindacali, la Misericordia tuttavia ha dichiarato alla nostra organizzazione che non avrebbe riassunto gli autisti impiegati sul servizio di trasporto – si tratta di due lavoratori da anni impiegati presso l’Apr – per ragioni economiche.
Questa scelta non rispetta neppure le clausole contenute nel capitolato di gara, che prevedono la salvaguardia dell’occupazione, e la regolare assunzione con un contratto di lavoro dipendente.
Incredibilmente, infatti, la Misericordia ha dichiarato che utilizzerà per il servizio il proprio personale volontario, ignorando completamente i vincoli legati alla gara d’appalto e agli obblighi di riassunzione dei lavoratori.
“Ritenendo inaccettabile e profondamente immorale questa posizione – prosegue Sara Simboli della Segreteria Funzione Pubblica – abbiamo richiesto per ben due volte all’Azienda Asl la revoca immediata del contratto sottoscritto, ponendo l’attenzione sul fatto che un servizio per il quale la Asl impiega risorse pubbliche (e ripetiamo, non poche!) debba essere svolto attraverso lavoro dipendente regolare (come peraltro sostenuto dalla stessa Azienda nel capitolato di gara!), per la garanzia del servizio e la creazione di occupazione, ottenendo una risposta negativa”.
Non solo, le clausole sociali contenute in questo capitolato di gara, come in altri, sono frutto di una concertazione preventiva che ha l’obiettivo di portare al rispetto e al controllo dei passaggi di appalto, nell’intento – che dovrebbe essere comune – di scongiurare eventuali rischi sulla tenuta occupazionale del personale impiegato nei servizi in appalto (ponendo come obbligo per l’aggiudicatario l’onere della riassunzione) sia mantenere un adeguato livello di qualità dei servizi ai cittadini.
Affidamenti e obiettivi del tutto formali. Poi, nei fatti, assistiamo ancora con sconcerto a situazioni di questo tipo, in cui il sistema di welfare ed in particolare il diritto all’assistenza dei soggetti più fragili nel nostro territorio, viene i realtà sostenuto attraverso il principio del contenimento dei costi; costi che indiscutibilmente si abbattono sul regime dei diritti degli operatori, nonché sulla tenuta dei servizi alla persona.
La Misericordia di Pistoia, pur accettando di partecipare ad una gara caratterizzata da questi vincoli, ha assunto la deprecabile decisione di violarne i termini, sostituendo due lavoratori regolarmente assunti che perderanno il posto di lavoro con volontari a costo zero.
Pensiamo che il volontariato – risorsa indiscutibilmente importantissima – debba essere utilizzato per aggiungere servizi a quelli garantiti dalla sanità pubblica e non certo che debba sostituirsi ad essi.
Chiediamo pubblicamente un’attenzione ed una responsabilità maggiore all’Azienda Sanitaria rispetto a certe scelte, che non possiamo che contestare. Pensiamo che la Asl debba revocare immediatamente il contratto di appalto, nel rispetto di quelle garanzie che a parole sembrano essere tanto importanti per tutti.
Abbiamo chiesto un intervento all’Assessore Marroni su questa vicenda, e ci aspettiamo una posizione chiara e inequivocabile, vista la gravità della vicenda.
Segreteria Cgil Pistoia
Segreteria Fp Cgil Pistoia
E TU VATTI A FIDARE!

NON È CHE un’azienda come l’Apr-Bardelli, che fra l’altro non esiste (Bardelli – Sentenza Roma), ma che ha incassato quasi 15 milioni di € dall’Asl 3 di Pistoia nel modo in cui tutti sanno (cioè con un blitz extra ordinem del Sindaco Berti, dipendente dell’Asl 3 stessa, contro la dottoressa Borgogni del Suap e con l’appoggio di Regione-Rossi & collegàti) si ponga il problema, dopo tutti i soldi pubblici che ha incassato, di salvaguardare due dei suoi dipendenti storici, Loppa e Bracco: fra l’altro Loppa (Massimo Bianchi) ha un residuo di lavoro di circa tre anni per potersene andare in pensione o altrimenti è rovinato. No.
L’azienda di patron Bardelli-Aias-Apr/Tvl etc.etc. decide di disfarsi tout court – d’accordo anche con la serafica Maic-Maria Assunta in Cielo di don Pancaldo – di dare forfait e di buttare a mare due (diciamo 2) persone su oltre cento dipendenti, perché non ci sono più quattrini, nonostante i trenta miliardi (= 30mila milioni) delle vecchie lire macinati dal 2012 ad oggi grazie a Berti-Asl3, e esentati, per giunta, da qualsiasi forma di rendicontazione trasparente circa l’utilizzo di così tanto esagerato denaro pubblico.
Così l’Asl 3 di Abati, ereditata da Scarafuggi attraverso Cravedi, appalta al miglior offerente il servizio trasporto disabili della provincia. E vince la Misericordia: che però, attraverso accordi precisi (rileggete cosa dice la Cgil) si impegna a non far calare l’occupazione; promette, cioè, di prendersi in carico il Loppa, perché Bracco (almeno così pare, di primo acchito, all’inizio della manovra) resterà in via San Biagio.
Poi, come spesso accade in questa “città di tutti” perché tutti, per 70 anni, ci hanno fatto e continuano a fare come gli pare e piace, la Misericordia se ne esce con un bel «faccio come mi pare e fo fare il trasporto ai volontari (così, fra l’altro, risparmio pure)». Misericordia, di nome: non di fatto. Ma, come sia pur timidamente aveva detto anche il vescovo Bianchi, “c’era del marcio in Danimarca”; c’erano molte cose che non andavano (e tuttora non vanno) nelle Misericordie, in odor di aziende governate secondo princìpi tutt’altro che misericordiosi e, al contrario, degni dell’aziendalismo bancario più raffinato, alla faccia dei princìpi cristiani a cui dovrebbero ispirarsi.
Riflettiamo allora un istante su questo scenario. Pensiamoci un po’ su, ora che sembra che la Misericordia non voglia mantenere gli impegni assunti, e che l’Asl 3 non pare molto propensa a far saltare l’accordo per il trasporto se l’aggiudicataria ha in animo di non rispettare le promesse; ora che l’Asl 3 dà a vedere di seguire il noto adagio “arrosto che non ti tocca…”.
Si avverte Marroni? La Cgil ricorre alla Regione? Speriamo in bene. Ma Marroni, forse, avrà da pensare ai trattori della Fiat o a ben altro – a far campagna elettorale, ad esempio, per il suo patron Rossi, se mai…
È che Pistoia è sempre stata troppo libera e nessuno la ha mai controllata a dovere come si sarebbe dovuto fare, specie mentre si adoperavano fiumi di quattrini dei contribuenti.
Nessuno si vergogna, allora? Si lascerà passare, ancora una volta, un’oscenità insopportabile come questa in nome del solo profitto/Mammona e nel silenzio generale delle istituzioni?
Edoardo Bianchini
A questi sfruttatori del volontariato basta andare a leccare i piedi al nuovo Vescovo,sperando che “abbocchi”. Io spero di no. Spero anche che il sindacato smetta di fare la prefica a danno avvenuto. Troppo facile e troppo comodo; come santificare il democristiano di turno, buono, onesto ed integerrimo, dimenticando banche e ……banchine!
Pistoia non è la Città del silenzio, è una città di sepolcri imbiancati!