AREA VASTA CENTRO, BOTTA E RISPOSTA NELLA CONSULTA PESCIATINA

Giurlani parla durante la seduta della Consulta
Giurlani parla durante la seduta della Consulta

PESCIA. Un lungo botta e risposta quello di ieri pomeriggio nella consulta sanità in sala consiglio a Pescia: si è protratto fin dopo le 20. Un clima teso si respirava nella sala che ha accolto l’incontro-scontro fra padroni (l’Usl tuttasanta) e sudditi (i soggetti ai voleri della politica sanitaria o della sanità politica – fate voi).

Una consulta “fatta apposta per monitorare la situazione e discuterne insieme, tra soggetti paritetici” ha spiegato il sindaco Oreste Giurlani. Inutili le continue rassicurazioni di Rocco Dammone, commissario di Area Vasta, che continuava a ripetere ai presenti “L’area vasta rappresenta il livello ottimale di programmazione per la valorizzazione del territorio, per l’ottimizzazione del reclutamento del personale, per tecnologie sanitarie avanzate e nuovi acquisti”.

Di parere nettamente opposto Uil e Fials, fortemente convinti che la realizzazione dell’area vasta sia l’ennesimo passaggio volto alla distruzione del sistema sanitario pubblico. Assente in sala Cgil e Cisl. La Cgil è arrivata in seguito. “Si tratta di un bilancio di 3 miliardi di euro l’anno, come non può esserci corruzione in tutto questo? Per non parlare della drastica diminuzione delle risorse umane” ha detto Paolo Varanini, medico, consigliere di Percorso Comune e presidente della consulta.

“L’area vasta è indicata come territorio ideale” la risposta vaga di Dammone. “Ho fatto delle domande, vorrei delle risposte – ha replicato Varanini –  oltretutto non c’è alcuno studio scientifico su ciò che avete fatto”. “Non si possono comparare studi fatti in Toscana con studi fatti a Londra – ha detto Dammone – l’area vasta c’è già in Piemonte, Emilia Romagna e Lombardia. Non abbiamo bisogno di dimostrazioni perché i numeri ci sono già nei fatti”.

“Quello che avremmo dovuto imparare anni fa era che il modello di sanità inglese si trovava all’ottavo posto e quello italiano al secondo – ha preso la parola Daniele Varanini, medico Fials – le macro aree che vengono fatte sono tentativi, sono accorpamenti così grandi che non esistono in Europa. Non lo diciamo noi, lo dice l’Ocse, che ha relegato l’Italia agli ultimi posti per la sanità, mentre anni fa eravamo ai primi. Qualcuno ha dichiarato che gli infermieri possono essere sostituiti dagli Oss: ma come si fa a dire questo? Non vorrei che si andasse verso la privatizzazione della sanità”.

Giurlani parla durante la seduta della Consulta
Giurlani parla durante la seduta della Consulta

“Bisogna fare riferimento a fatti concreti, non basta fare osservazioni – ha continuato a replicare Dammone – non possiamo negare una crescita professionale, dando ad altre figure alcuni compiti che fino ad oggi spettavano a medici”.

Altro non indifferente cavillo sembra riguardare il bilancio dell’azienda sanitaria, la cui questione è stata sollevata da Eva Giuliani, membro della consulta di Pescia “La nostra paura è un accentramento fortissimo del potere: non abbiamo ancora visto il bilancio del 2014, mentre quello del 2013 era in perdita ma l’azienda aveva assicurato che fosse tutto a posto. E pensare che si tratta di una piccola Asl… figuriamoci quando sarà un’area vasta. Quanto risparmia la Regione Toscana con questo accorpamento?”.

Altra questione dubbiosa quella che riguarda la conferenza dei sindaci che potrà esprimersi sulla nomina del direttore generale, così come sulla sua rimozione. “I sindaci potranno opporsi alla programmazione dell’area vasta? E se non approvano, cosa accadrà? Il caposaldo della salute è stato completamente sovvertito, al buio, senza alcuna ricerca scientifica. Può rispondere al fatto che i reparti di cardiologia ed oculistica potrebbefro chiudere?” ha detto Paolo Varanini.

“I servizi tra Pescia e Pistoia verranno sicuramente mantenuti – la risposta laconica di Dammone –. Il problema non è avere il reparto con la relativa scritta di denominazione, ma sapere che, se un cittadino avrà bisogno, il servizio sarà garantito”. In altre parole: o Francia o Spagna, purché se magna. Se non c’è Pescia ci sarà Pistoia: trenta o quaranta chilometri più in là. Questa la logica.

“Non è vero che questa riforma fa pietà – il commento di Claudio Bartolini, presidente Società della salute –: accorpa le aziende e rafforza prepotentemente i servizi territoriali”. Come dire che un elefante è più gestibile di un porcellino d’India…

[Alessandra Tuci]

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Il dottor Roberto Biagini
Il dottor Roberto Biagini

FINALE COL BOTTO

 

MA IL FULMINE a ciel sereno, diciamolo, è venuto – in corso d’opera – dal dottor Biagini, direttore sanitario della fu Asl 3 Pistoia. Infuriato perché qualcuno ha detto che il prontosoccorso di Pescia funzionava peggio di quello di Kathmandu.

Meglio di una scenetta di Crozza, si direbbe. È proprio vero che i signori della sinistra non hanno il senso dell’umorismo e prendono tutto troppo sul serio. Tanto sul serio che oggi, grazie a loro e al politically correct, ormai non ci resta che piangere.

Il fatto è che loro ridono: perché riscuotono anche 150mila euro all’anno. Che per incazzarsi soltanto crediamo che sia davvero troppo. Non vi pare?

Edoardo Bianchini

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One thought on “AREA VASTA CENTRO, BOTTA E RISPOSTA NELLA CONSULTA PESCIATINA

  1. Il Dott. Biagini deve ancora spiegare perché nel 2013 mia madre è stata dimessa dal pronto soccorso di Pescia per poi morire la sera stessa a casa. Inoltre dovrà rispondere su altri casi simili….se ci sono stati!

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