QUARRATA. Più o meno due anni fa, quando il sindaco con le sue stupefacenti decisioni in merito al Caselli ha scatenato un pandemonio, noi come associazione H109 non esistevamo.
Sarebbe quindi inopportuno rivendicare a nostro merito il movimento spontaneo che portò infine il sindaco a rimangiarsi le sue decisioni.
Tuttavia sia perché condividiamo quella battaglia, sia perché molti di coloro che la promossero sono oggi fra i nostri promotori/fondatori non possiamo astenerci da prendere posizione sulle recenti affermazioni programmatiche del sig. Mazzanti.
È infatti sorprendente che oggi il sindaco Mazzanti si sia svegliato dal torpore e soprattutto si sia accorto e ricordato che esiste a Quarrata un ex ospedale chiamato Caselli.
Proprio ora, in odore di campagna elettorale, propone il suo progetto su quel Caselli che non molto tempo fa aveva relegato a pura speculazione edilizia.
Se solo poco tempo fa non si fosse alzato uno spontaneo muro umano fatto di 3.700 firme e una fiaccolata di 600 persone che impedirono infine che il Consiglio comunale ratificasse lo scempio dal sig. Mazzanti, oggi il Caselli non esisterebbe più.
Furono i quarratini tutti, ad impedire di compiere tale disastro. L’ex ospedale Caselli, per i cittadini di Quarrata rappresenta molto di più di un edificio fisico.
È il simbolo stesso di una comunità che si impegna, si sacrifica ed opera al fine di alleviare le sofferenze e le pene che tutti possiamo prima o poi incontrare.
È il simbolo di una comunità che si fa solidale. È quello che ci serve per essere migliori. Il Caselli è, in una parola, il simbolo delle nostre migliori radici.
Lei, sig. Mazzanti ha avuto a disposizione 15 anni (5 come capogruppo di maggioranza, 5 come vice-sindaco con delega ai lavori pubblici e 5 come sindaco) per mettere a frutto tutto questo ben di Dio.
Ebbene un solo atto lei ha compiuto, la delibera di “svendita” del Caselli.
Adesso il medesimo è avvolto nelle nebbie di procedure inestricabili. Sventato lo scempio da Lei perpetrato grazie alla rivolta popolare, rimangono solo macerie fisiche e burocratiche prodotte dalla Sua amministrazione.
Sarà molto difficile venirne a capo. Quindi per favore non svenda improbabili progetti che solo persone diverse e diversamente motivate potrebbero portare a termine.
E non cerchi di comprare oggi in questo modo il voto degli anziani. Chi ha un anziano in famiglia sa benissimo in quale situazione è costretto a barcamenarsi.
E sa altrettanto bene che le famiglie devono provvedere da sole a situazioni che meriterebbero ben altra cura e risorse da parte della comunità.
Noi pensiamo però che gli anziani (sono oltre 1.500 gli ultraottantenni oggi a Quarrata) possano essere per la nostra comunità una immensa occasione di recupero dei nostri migliori valori e anche un’occasione di incontro e perché no anche di occupazione per la nostra gente.
E non disprezziamo nemmeno i compleanni.
Sig. Mazzanti, la nostra comunità ha i mezzi umani e materiali per occuparsi sia del Caselli che degli anziani.
Se vorrà potrà farlo e sarà cosa buona e giusta.
Però Lei, sig. Mazzanti, almeno il Caselli non lo nomini più. Non lo permette la decenza ed il rispetto per la verità.
Capiamo le necessità della campagna elettorale. Ma trovi altri argomenti, al bisogno abbiamo pure da suggerirgliene alcuni.
Giù le mani dal Caselli.
H109 libera associazione di volonterosi
Lorenzo Rossomandi scrive:
In campagna elettorale tutto fa brodo…
Ma su alcuni argomenti bisognerebbe avere il pudore, o almeno il buongusto, di non prendere posizioni.
Ed il Caselli è uno di quelli.
Il Mazzanti ha dato prova del suo crudele, disgustoso, e poco dignitoso comportamento, mettendo nella pentola del suo programma elettorale (chi può credere ad uno che ne ha mantenuta e mezza di promesse), l’utilizzo, udite bene, del Caselli come centro per gli anziani. Mi sembra che non ci sia limiti alla decenza.
Le 3700 firme, raccolte dal comitato Salviamo il Caselli, non appartengono a nessuno. Se non ai Quarratini stessi. Altrimenti i cinque stelle potrebbero rivendicarne una parte della paternità, la formanda lista civica pure (si legge un accenno nel comunicato stampa e spero che rimanga solo un accenno), I partiti di centro destra, seppur in minima parte, potrebbero richiederne i diritti, e persino chi, in questo momento, non rappresenta il movimento che si candida alle prossime elezioni, tipo il sottoscritto e Renata Fabbri, avrebbero tutti i diritti di rivendicarne la paternità.
Ma peggio ancora sarebbe se, per pudore, nessuno prendesse posizione sul l’argomento.
Quindi cos’è meglio? la polemica o il silenzio?
Come al solito la soluzione migliore è il confronto.
Il Caselli potrebbe essere il punto di incontro di tutti i programmi, persino quello Del Mazzanti. Purché si decida a mettersi seduto allo stesso tavolo con gli altri.
Perché se è vero che in campagna elettorale tutto fa brodo, il Caselli, come la gallina vecchia, può far buon brodo, ma lo può rendere anche talmente rancido da uccidere chi decide di usarlo male…