PISTOIA. Il fazzoletto rosso che porta al collo è un po’ sbiadito. Dipende dal sole che ha preso, in tanti anni. L’orgoglio, però, è quello di sempre e Arnaldo Cestaro, classe ’39, rottamaio di Agugliano, in provincia di Vicenza, rottamaio per scelta, per non aver mai voluto avere padroni, non ha alcuna intenzione di riporlo: rinnegarlo, giammai.
“Sono nato con la Costituzione, che per scriverla, in molti, hanno dovuto sacrificare la propria vita – inizia a raccontare nella stanza della sede di Rifondazione Comunista, a Pistoia, in via XX settembre –. Per questa mi batterò fino a quando avrò forza e fiato”.
La sua presenza, visto l’approssimarsi delle Regionali, non tragga in inganno, però. L’ha voluto ospitare Rosalia Billero. Lo ha conosciuto a Roma, il vecchio compagno, quando la Corte di Strasburgo ha deciso che nella Caserma Diaz di Genova, durante il triste G8 del 2001, fu perpetrata la tortura.
“Ero alla Diaz – continua a raccontare Cestaro, che prima di iniziare la conversazione si è dovuto fissare bene l’apparecchio acustico –. Quando ci fu l’irruzione, tememmo che fossero i black bloc: era la polizia, invece. E fu molto peggio”.
“Chi quella notte ha preso legnate, sputi e umiliazione se li tiene: i vertici della Polizia di allora invece sono stati promossi di grado”.
È solo un inguaribile nostalgico?
“Questo Governo, nato con un colpo di Stato e senza il supporto della Costituzione, stanzia 475 milioni di euro per la scuola privata, ma non sa come regolarizzare 150mila tra professori e maestri. L’ignoranza è il male più grande da debellare e sconfiggere. Fidatevi di uno che ha appena ottenuto la licenza elementare. In questi ultimi quindici anni si è assistito a una delle più grandi involuzioni culturali: sotto il segno dell’ignoranza si tengono in scacco un’enorme quantità di persone e solo nella difesa e nel rispetto della Costituzione si può aggirare l’ostacolo”.
La conversazione potrebbe non aver fine, perché si potrebbe continuare a parlare di tutto per molto altro tempo ancora.
Si avvicina l’ora di pranzo, però e nel pomeriggio, il vecchio Arnaldo Cestaro sarà ospite, a Margine Coperta, di una scuola, nella quale incontrerà Lorenzo Guadagnucci, giornalista del Resto del Carlino, spettatore offeso anche lui, alla Diaz, in quel memorabile 2001.
“La morte non mi fa alcuna paura – conclude, sorridendo –. È una cosa comune, naturale, inevitabile. Ma occorre arrivarci, a quell’appuntamento, con le idee ben chiare e soprattutto avendo fatto di tutto perché il sapere abbia trionfato e sconfitto l’ignoranza. Quella, vede, è qualcosa terribile, una cosa da temere davvero…”.