arresti & pene. L’EX COMANDANTE TURELLI PERICOLOSA DI NOTTE: IN CASTIGO E AL BUIO NEL SOTTOSCALA DALLE 20 ALLE 8

Mi chiedo e chiedo alla logica dei titolari dell’inchiesta della chiavA, De Gaudio e Serranti: cosa può fare la Turelli, di notte, che non possa fare anche dalle 8:01 alle 19:59?


La pericolosità della Turelli si è attenuata ed è ormai nella fase
Omicron


SE LA NOTTE STA ALL’OSCURO

SIAMO TUTTI PIÙ AL SICURO?


 

Ma la procura si sbizzarrisce a trovare anche altre colpe e nuove accuse, anche se l’unica cosa che non si trova sarebbe la presunta rubata chiavA, il cosiddetto corpo del reato

 

La ex comandantA dei vigili di Agliana, Lara Turelli, ai domiciliari per quasi 5 mesi e ora «attenuata» dal duo De Gaudio-Serranti, auspice Luca Gaspari (in pratica la comandantA ha fatto come il Covid-19: è partita da una virulenza pandemica alta, ma ora è passata alla fase Omicron a contagiosità vicina allo zero), sembra che sia incazzata nera perché ogni giorno, dalle 20 alle 8 del mattino successivo, non può uscire di casa. Anche le formiche nel loro piccolo si incazzano, scrissero Gino & Michele e Matteo Molinari.

In pratica il livello di pericolosità della Turelli, come il Covid nei Dpcm di quella mente eccelsa di Speranza, sorretto da Conte e da Draghi, pèggiora (come si dice a Sarcofago City) solo in quella fascia oraria lì: 20:00-8:00.

O forse è stato deciso così perché i CC del luogotenente Maricchiolo sono pochi e non possono fare pedinamenti e sorveglianze che di giorno.

La vedete, ora, l’analogia tra l’a nanna alle 20 e sveglia alle 8 della Turelli e le norme Covid? Non è la stessa “cazzabubbola” del «al ristorante solo dalle… alle…» perché dopo una certa ora il virus, intelligente più dei nostri politici, si sveglia e inizia a far danni? Insomma la Turelli, contrariamente a Catherine Deneuve che era “pericolosa di giorno” (1967), è, secondo la procura, mortale non di giorno ma di notte.

All’epoca di Churchill la avrebbero fatta morbida di sculaccioni e frustate con il gatto a 9 code?

Oppure la ragione dello «stia a casa e ci si chiuda bene dalle 20 alle 8» – cosa che richiama alla mente una famosa pellicola francese, Cléo de 5 à 7 (1962) – potrebbe essere anche un’altra: che la santa inquisizione procurale pistoiese, constatata la conclamata tendenza vannifucciana delle scopate in pubblico nei vicoletti intorno al tribunale, con protagonisti dei ragazzòli tutti da pigliare a ceffoni e calci in culo, bimbetti che hanno ancora il latte sulle labbra e che – magari – frequentano pure gli scout; e visto che siamo in periodo quaresimale e pasquale, potrebbe essere anche che voglia preservare la moralità dei comportamenti perfino di una comandantA rischiante di agir male sulle rotonde aglianesi dove certi solerti scout sono soliti esercitare le funzioni moralizzatrici nei confronti di alcune Bocca di rosa.

Mi chiedo e chiedo alla logica dei titolari dell’inchiesta della chiavA, De Gaudio e Serranti: cosa può fare la Turelli, dalle 20 alle 8, che non possa fare anche dalle 8:01 alle 19:59?

Cosa può mai inquinare, di prove, oltre a quelle che avrebbe inquinato secondo l’accusa, dato che è stata sospesa dal servizio e le sono stati tolti i mezzi con cui potrebbe offendere e nuocere, come cellulare e computer?

Viene da pensare che se la procura fosse potuta tornare ai tempi in cui erano ammesse le punizioni corporali, le avrebbe sicuramente inflitte alle arrestate. O no? Sculacciate e gatti a 9 code a colazione, pranzo e cena.

La procura (Curreli e Grieco, ma con l’avallo del capo Tommaso Coletta) se n’è guardata bene di inquisire il quarratino che ti benedice con tre dita. E se poi veniva fuori che sul Montalbano son più gli illeciti degli atti leciti, che si faceva? Si faceva saltare il Pd e proprio ora che il tutto deve passare nelle mani del Romitino? N’est pas possible, mes amis du Moulin Rouge!

Io, che lo permettiate o no, resto della mia opinione, che è sacra, insindacabile e costituzionale almeno fino a quando Putin non deciderà di invadere e conquistare finalmente l’Italia, liberandoci – lui comunista e dittatore – da tanti democratici di sinistra devoti alla Vergine di Montenero, a papa Francesco e alle armi a buon prezzo di D’Alema.

Non di rado le decisioni della procura della casa dalle finestre che ridono sono logiche quanto può esserlo una capretta tibetana, carinissimo animale, ma quantomeno bizzarro.

Del resto cosa ci possiamo aspettare da un sostituto Pm, in forza a Pistoia, che non distingue – volete che pubblichi i fogli, così possono riarrestarmi «ad mentulam canis» o à putain de chien – fra la figura del fornitore e quella del contribuente del Comune di Quarrata, dove, ad ogni modo, deve essere protetto un sindaco (Marco Mazzanti) che protegge gli unti del signore e i falsari che lavorano per lui, inutile [in]decisionista alla Stalin, di cui però è solo una brutta, se non pessima, copia scarabocchiata e male?

Povera Pistoia e poveri pistoiesi! Che però, visti il loro mutismo, la loro reticenza, la loro omertà, hanno, in chi li guida, i generali e il regime di colonnelli che meritano senza sconti.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


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