La mobilità tra le amministrazioni permetterà la dislocazione di un paio di nuovi agenti al comando di Agliana in via di stabilizzazione per la carenza strutturale di organico
Per chi crede che ci abbiano imbavagliato, ci dispiace molto. È chiaro che non capisce la storia la quale non dà scampo a nessuno: specie a chi esercita il potere a proprio uso e consumo come in questa provincia
Se non funge la Procura
ogni cosa “sarà düra”
AGLIANA. Un trasferimento sarà presto concluso e un paio di esperti ispettori/agenti (uno/a proveniente dal comando di Montemurlo, a causa dell’insorgenza di una incompatibilità con il comandante come di solito avviene), verrà destinato/a ad Agliana.
Uno di questi nuovi arrivi sembra essere un professionista con le contropalle. Ritiene- dicono – di saper fare bene il suo mestiere e potrebbe anche avere qualche idea per la possibile scalata alla posizione organizzativa, cioè al ruolo di comandante, oggi affidato alla dott.ssa Maria Pignatiello.
Un ruolo, quello del comandante, che ha visto, registrato e riportato i fatti e strappi all’attenzione della pubblica opinione in questi anni di travaglio. La vicenda ha visto nascere tante polemiche dopo il disconoscimento da parte del sindaco Mangoni della Sonia Caramelli, nota come “la pavona”, che il 20 febbraio 2015 venne sollevata dalla posizione di vicecomandate (scelta peraltro illegittimamente da Andrea Alessandro Nesti) e vide integrata nella posizione la Turelli, sostanzialmente perché aveva titolo idoneo di anzianità di servizio – anche se poi, per la storia incredibile di una chiavA (presuntivamente) arrubbàta, grazie ad indagini da Kgb ordinate al luogotenente Maricchiolo di Quarrata da parte di due magistrati (De Gaudio e Serranti), la Turelli è stata arrestata secondo il costume tipico della procura pistoiese del prima dentro e poi si vede…
Non è finita: c’è da ricordarsi della recente vicenda dell’agente Gianluca Laschi che ha ben due condanne delle quali una per appropriazione indebita (definitiva) e l’altra per falso in atti pubblici, che sono all’esame del Segretario Aveta, ma non solo. Saranno capaci, l’assessore agnelloso e il sindaco debole di colon e ruminante, di adottare o fare adottare provvedimenti necessari e conseguenti alla segretaria che, di fatto, svolge le attribuzioni di giunta e sindaco in proprio? Perché questa è la realtà di fatto, anche se il giudice Gaspari, suggestionato dalle pressioni dei suoi colleghi della procura, ha deciso di optare per una condanna (solo politica) che grida vendetta dinanzi agli uomini e al trono di dio (che non c’è).
Agliana ha un comando di polizia da anni in sofferenza da quando il Comune garantì al fu comandante Nesti di okkupare il posto che era dovuto a Mauro Goduto, con la complice inefficienza (e inefficacia) delle due segretarie Madrussan e D’Amico, entrambe protagoniste della disapplicazione della prima sentenza del Tar del 2010; un comportamento poi stigmatizzato dal Consiglio di Stato in via definitiva.
L’arrivo del nuovo ispettore incompatibile con Montemurlo, sarà appropriato alle dinamiche trascorse in questi 4 lustri di malagestione vigilesca aglianese, culminati con la vicenda della “chiava arrubbata” ottimamente indagata con 18 mila pagine di intercettazioni dalla procura pistoiese, tantopoipagailpopolo?
Resta da chiedersi
1. La segretaria Aveta e il Ciottoli l’agnelloso hanno finito di fare le verifiche sulle due sentenze riguardanti i precedenti dell’agente in servizio Gianluca Laschi o stanno optando per il “basso profilo” secondo le direttive procurali alla Dell’Anno? E la pianteranno di fare finta di nulla su una oggettiva questione di insofferibile vergogna? Fra l’altro il Laschi sembra essere uno dei massimi testimoni contro l’affaire Turelli-Vilucchi-Caramelli-Traversi/chiavA… Ma quanto è affidabile visto il suo comportamento alla base della condanna inflìttagli dal giudice Gaspari insieme alla Amalia Vuono? Ed è colpa di Linea Libera e dei suoi uomini, dottor Coletta, se la provincia di Pistoia si connota come una vasca di decantazione di un impianto di depurazione abbandonato a se stesso?
2. Ma è del tutto normale che la procura pistoiese mandi a giudizio – e faccia condannare da Gaspari – noi e il nostro giornale solo perché: a) chiediamo la riaffermazione della legalità nello sconcio Comune di Quarrata; b) siamo trascinati in giudizio da un fu-comandante Nesti (& invasiva signora blin-data Blim-unda) che, data la qualifica di Vpo dello spodestato dal Consiglio di Stato, e il suo esercizio di opera forense per tre anni nella procura di Sarcofago City, è incompatibile con l’ambiente pistoiese, ma ne viene protetto con solre evidenza?
Se la giustizia è questa, gentili signor Coletta e tribunale di Pistoia, dio (che non c’è) ci scampi da metàstasi di questa portata…!
Edoardo Bianchini
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