AGLIANA. Non potevamo immaginare che la ex-maggioranza Pd (oggi posizionata nel limbo) avrebbe abbandonato i lavori del Consiglio motivando il suo ritiro sull’Aventino con la stravagante e più che sospetta necessità di eludere la discussione sulle cinque interrogazioni della destra: quella sull’acquisto di pacchetti pubblicitari a Tvl, quella sul trasferimento di personale (caso Amalia Vuono), quella dei motoscooter, quella sulla vertenza dell’agente Neri e quella sull’uso assai improprio del Targa System.
Il Presidente Nerozzi si è dovuto arrendere al voto del consiglio autorizzando la posticipazione delle discussioni dei punti “imbarazzanti” in elenco al 3, 4, 5, 6 e 7 dell’ordine del giorno e ha prestato il fianco a una sorta di “coalizione dei codardi” che ha determinato la fuga in massa dall’aula.
Chiaramente, trattandosi dell’ultimo consiglio comunale, i consiglieri Pd della fronda Vannuccini hanno annunciato che il loro abbandono è definitivo: insomma hanno chiuso in bruttezza, ma, pur ingiustificabili, si giustificano dicendo che sono stati costretti: da chi? Da Rino [nau]Fragai e dal Pd di Pistoia?
Le forze di opposizione si sarebbero accanite con un numero eccessivo di interrogazioni da scandalo: sono stati troppo bravi e noi (il Pd o quel che ne resta) li puniamo con l’abbandono del Consiglio: questa in sintesi la motivazione della secessione sull’Aventino.
Il capogruppo Manetti ha spiegato che la colpa del loro comportamento è tutta da ascrivere ai due “cattivi” di oggi, Benesperi e Baroncelli: avendo loro raccolto una quantità industriale di interrogazioni imbarazzanti – che mettevano in luce la più che discutibile gestione dell’amministrazione illuminata del P[arrocchia] D[emocratica] –, erano stati polemici e pretestuosi, anche considerando che il 40% delle interrogazioni incombeva sulla gestione del comando di Pm, riconducibile sostanzialmente all’ottimo comandante Andrea Nesti e alla nuova responsabile del servizio associato, la dottoressa Paola Nanni che con tanta passione ha voluto che si approvasser un Regolamento di servizi associati di polizia municipale che è poi, nonostante l’unzione di mamma Cgil, è risultato illegittimo e antisindacale.
Insomma il teatrino dei burattini della politica aglianese sembra chiudersi in modo deplorevole: una maggioranza politicamente ermafrodita che impedisce l’accertamento di gravi e sin qui documentate responsabilità politiche e amministrative che avevano origine da [san] Polo Magnanensi, passando per la Ciampolini con oltre 100mila euro di spese pazze caricate sul groppone dei cittadini. In giornata il commento del direttore.
[alessandroromiti@linealibera.it]
3 thoughts on “arrossire. IL PD DI AGLIANA GETTA LA SPUGNA E SCAPPA COME UNA LEPRE IN FUGA”
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