PISTOIA. Varca i confini nazionali la generosità delle mamme che hanno partorito nei punti nascita degli ospedali S.S. Cosma e Damiano di Pescia e San Jacopo di Pistoia: molte delle unità di sangue placentare, raccolte nel 2014, sono state trapiantate, oltre che in Italia, anche all’estero, addirittura negli Stati Uniti e in Giappone.
“Ciò è possibile – spiega il coordinatore aziendale donazioni e trapianti della Ausl 3, dottor Eufrasio Girardi – perché il sangue, una volta raccolto nei nostri punti nascita, viene inviato alla Banca di Careggi, lì dopo i necessari controlli i dati genetici sono inseriti nella rete informatica visibile dai centri di tutto il mondo: chi ha la necessità di effettuare un trapianto di cellule staminali può richiedere quella sacca, farsela inviare e procedere al trapianto”.
Anche le cellule staminali provenienti dagli ospedali pistoiesi possono quindi essere utilizzate ovunque, per curare importanti malattie come le leucemie ed altre patologie ematologiche molto gravi, sia negli adulti che nei bambini.
Nel 2013 i punti nascita degli ospedali della provincia pistoiese si collocavano ai primi posti a livello regionale e nazionale con 485 donazioni; nel 2014 le sacche di sangue cordonale raccolte sono state addirittura 599: un record assoluto.
La responsabile dell’area cellule del centro nazionale trapianti, Letizia Bombardini, oltre a complimentarsi con gli operatori, ha spiegato che rapportando il numero di abitanti che risiedono nel territorio della Ausl 3 al numero di raccolte effettuate, otteniamo un risultato che colloca la generosità delle mamme pistoiesi ed il volume di attività svolto ai primi posti in Italia.
Il merito di questi risultati è certamente delle ostetriche: sono loro che “reclutano” e selezionano le potenziali donatrici: già durante i corsi di preparazione al parto, nei consultori e nei centri donna, propongono la donazione come atto di solidarietà. Il consenso formale viene poi richiesto al momento della compilazione della cartella clinica e l’idoneità rilasciata dal personale medico dei centri immunotrasfusionali.
“In questo modo – aggiunge Marco Tanini, referente ostetrico aziendale per il coordinamento donazioni e trapianti – è possibile raggiungere tutte le donne, magari anche quelle che non avevano frequentato i corsi”.
E sempre le ostetriche tutte formate ed esperte, effettuano il prelievo: una procedura semplicissima, indolore e innocua sia per la madre che per il piccolo, e che non interferisce con lo svolgimento del parto. La prima donazione di cordone ombelicale nella Ausl 3 è avvenuta nel 2004 all’ospedale di Pescia. Oggi a questa importante iniziativa di solidarietà se ne affianca un’altra: grazie ad un progetto finanziato dall’Accademia Medica Filippo Pacini le unità di sangue placentare che non sono idonee al trapianto potranno essere utilizzate per la produzione del gel piastrinico che è impiegato per curare le lesioni della pelle particolarmente difficili da guarire. Anche in questo progetto i punti nascita di Pistoia e Pescia sono al momento capofila.
[ponticelli – usl 3]