PISTOIA. Dunque, la cronaca locale ci riferiva che due medici dell’Asl 3, sorpresi un tempo a sottrarre materiale medico, hanno patteggiato la pena e così sia.
Non erano macchinine da bambini… e quindi il loro comportamento è stato riprovevole. Il titolone del Tirreno del 17 novembre meritava l’ampiezza dovuta perché la notizia fa riflettere e sicuramente si deduce che la sottrazione non è avvenuta nel reparto di pediatria, dove le macchinine sono ancora tutte lì: meno male.
Di sicuro l’Asl 3 non andrà in rovina per queste sottrazioni, potendo sopportare oltre € 33mila di spesa per un “ritiro” propedeutico a “fare squadra” che il sig. Morello Marchese ha organizzato al Ciocco, resort di lusso dove non poteva mancare l’interesse familiare di un deputato del P[artito] D[efunto], tale Marcucci.
Mentre ai tempi dei tempi, dove giravano soldi si andava a caccia del democristiano di turno, adesso, dove c’è il “lillero” c’è sùbito il compagno.
Passano i tempi ma l’italico comportamento, dal 1948 in poi, verso la cosa pubblica resta il medesimo: fregare. E così sia.
C’è poi un altro atteggiamento verso le cose non nostre ma della comunità, quello della beneficienza gratuita che nasce dal sodalizio di lavoro che diviene quasi una enclave dove il principio che gli affari sono riservati, anche se in contrasto con le tasche di chi ha tirato fuori i soldi, primeggia su ogni altra considerazione.
È ciò che è accaduto fra il “gommone” San Jacopo e l’Ospedale di Livorno, al quale l’Azienda Asl 3 Pistoia ha regalato letti oleodinamici e tavolini in gran quantità, perché non più confacenti ai pistoiesi e perché, inoltre, tali attrezzature erano già state “ammortizzate”, come specificato dall’Abati (vedi).
Il deus ex machina di tutto questo scambio gratuito, oltre all’ineffabile dott. Abati, risulta essere anche il dott. Cei che non sappiamo sia parente dell’avv. Cei, cioè non sappiamo se oltre ad essere dott. è anche avv. o no: non che la cosa ci intrighi, perché l’unica domanda che vorremmo rivolgere a questo signore che, guarda il caso, è ritornato a Livorno donde era venuto prima di “spiaggiarsi” a Pistoia, è con quale faccia e con quale potere si sia permesso di regalare roba non sua (di Pistoia) agli altri (di Livorno). Roba pagata non con i suoi quattrini.
Stiamo parlando, lo comprendiamo bene, di vicende diverse.
Nel primo caso (ruberie in ospedale) è intervenuta la Magistratura penale; nel caso della “regalia de’ letti” non sappiamo se sia intervenuta la Magistratura contabile. Ce lo possiamo solo augurare, anche se nelle cose della Sanità l’unico augurio che possiamo fare a noi stessi è che accada “un qualcosa” di cui non siamo in grado di conoscere minimamente la connotazione o l’aspetto, per cui tutti questi “cervelli con la tessera”, da più di €. 100.000 annuali di “paghetta”, possano essere o siano costretti a un bello stage della durata pluriennale in un resort, non importa di lusso, visto come lo hanno ridotto, ma atto all’uopo, che si chiama “Ville Sbertoli”.
Quello è il posto giusto anche per domandarsi e trovare risposta a un quesito assillante: il dott. Cei è dott. o anche avv.?
Se non vi spiace mi avvio. Dove? Alle Ville Sbertoli.
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[Intervento di critica e commento ex artt. 21 Costituzione e 10 della Convention européenne des droits de l’homme]
Domanda: sono stati licenziati i due ladri? Ci potete dire nomi e cognomi?
Considerazione: come faremo mai ad avere una sanità efficente se tutte le nomine sono di natura politica? Come ne usciamo se non solo i manager ma spesso anche i primari devono il loro posto ad un partito?
A quando un bando di evidenza europea per i posti apicali sia manageriali che medici nella sanità toscana e italiana?
No. Quando i bravi bambini patteggiano, si rispetta la privacy. Altra regola politically correct di uno Stato della vergogna…
oh che strano!…i patteggiandi hanno diritto alla privacy e i semplici indagati vengono messi alla berlina…
PS
Buona domenica Direttore!…oggi respiro….ma preparatevi che da inizio dicembre vedrete delle rumbe mica male: le banche centrali stanno per fare una gran bella baldoria.