asl & morello marchese. L’ORGIA DELL’ANTISINDACALISMO DI SINISTRA

Paolo Morello Marchese
Paolo Morello Marchese

PISTOIA. La Sezione lavoro del Tribunale di Pistoia ha dichiarato antisindacale la condotta tenuta dal dott. Paolo Marchese Morello in occasione dello sciopero generale effettuato dai medici il 16 dicembre scorso.

All’epoca in veste di commissario, attualmente direttore generale della Azienda Unità Sanitaria Locale Centro, il dott. Morello ha violato l’obbligo di comunicazione alle organizzazioni sindacali dei nominativi dei medici tenuti a prestare servizio, e perciò esonerati dallo sciopero, a garanzia dell’erogazione delle prestazioni necessarie secondo le modalità previste dalle vigenti norme.

Tali norme hanno lo scopo di mettere in condizione i sindacati di esercitare le proprie prerogative di rappresentanza in una duplice direzione: da una parte la tutela del diritto di sciopero e dall’altra del diritto alla salute dei cittadini, entrambi costituzionalmente sanciti.

La sentenza, ravvisando anche il rischio di reiterazione di tale condotta, ha accolto il ricorso presentato congiuntamente dalla Sezione regionale toscana dell’Aaroi, sindacato maggiormente rappresentativo degli anestesisti e rianimatori ospedalieri, della Funzione Pubblica-Cgil di Pistoia e della Fesmed (Federazione Sindacale Medici Dirigenti) nei confronti dell’ex Ausl 3 rappresentate dall’avv. Mauro Montini.

La condanna di Pistoia segue di circa tre mesi quella già emanata nei confronti del dott. Morello dalla Sezione lavoro del Tribunale di Firenze, relativa ad analoga condotta seguita nell’ex Ausl 11 di Empoli.

Significativo quanto dichiarato dai tre rappresentanti dell’Intersindacale medica che nella realtà locale pistoiese si è da sempre spesa per coniugare gli interessi dei professionisti con quelli della cittadinanza.

“Siamo molto soddisfatti per la sentenza che riconosce la violazione di un diritto fondamentale spesso non rispettato e calpestato facendo ricorso ad interpretazioni distorte ed artificiose delle norme vigenti. In questa ed in altre occasioni abbiamo dovuto prendere atto della cattiva interpretazione del ruolo rivestito di alcuni direttori generali in senso opposto agli obiettivi di tutela di un patrimonio collettivo così rilevante come quello che è costituito dalle strutture pubbliche in ambito sanitario” – afferma Fabio Cricelli, anestesista e presidente Aaroi toscana nonché vice-presidente nazionale.

“Non posso fare a meno di evidenziare, insieme alla nostra più viva soddisfazione, il fatto che in base a quanto esposto nella sentenza anche il teste a favore della Asl – il dott. Stefano Simonetti, già direttore amministrativo a Pistoia – ha convenuto che quanto sostenuto dalla difesa dell’Azienda non garantisse il rispetto delle norme. Paradosso o segnale del superamento di un limite accettabile in quanto a discrezionalità da parte della direzione aziendale?” – sono le considerazioni di Elia Martino, chirurgo e segretario della Fesmed.

“Viene finalmente riconosciuto il ruolo sociale di garanzia delle organizzazioni sindacali nei confronti dei cittadini anche nei momenti di maggiore conflittualità. La sentenza apre lo spazio per una considerazione di carattere più generale e di valenza anche politica. Non è accettabile rompere quella che era una consuetudine consolidata in Toscana ovvero il fatto di considerare vitale nell’ambito dei servizi alla persona il confronto con le rappresentanze dei lavoratori. Anche sugli aspetti di carattere organizzativo”, dice Maria Benvenuti, infettivologo della Cgil-medici . “Cosa è cambiato nel Sistema Sanitario Regionale?”.

Aaroi-Emac Sezione Toscana
Fesmed Toscana
Fp-Cgil Pistoia

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CINGHIA DI TRASMISSIONE DEL PARTITO

 

Sindacato cinghia di trasmissione...
Sindacato cinghia di trasmissione…

ERA COSÌ che negli anni 70 il sindacato (Ggil, per l’esattezza) era visto e sentito dall’allora glorioso Pci.

È semplicemente stupefacente constatare, oggi, che i più bravi in assoluto a mettere in atto comportamenti antisindacali, siano proprio i nobili rappresentanti della sinistra, in questo caso benvisti a e da un Rossi che, dopo avere ammazzato e fatto a fette la sanità toscana, ci si propone come risolutore dei problemi della nazione e avanza la sua candidatura a prendere la sedia di Renzi nel Pd (vedi).

Ora sarà interessante aspettare per vedere se anche le veline dell’Asl Area Vasta Centro daranno notizia e informazione di questa ׅ“randellata” in testa al signor Marchese del Ciocco o se, schiacciate dal potere inibitorio della democrazia di questo illuminato Signore, abbasseranno, come al solito, la testina e obbediranno al padrone rinunciando ai loro diritti di iscritti all’albo professionale dei giornalisti della Toscana.

Qui si parrà la lor nobilitate, scriverebbe, oggi, quel rospo di Dante, zàin!

e.b.

P.S. – Zàin, in ebraico, significa “cazzo”.

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