ASL3 E INCENERIMENTO: IL TUMORE PUÒ ATTENDERE

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Il quadro dell’impatto inceneritore (breve distanza) secondo la dott.ssa Gentilini

PISTOIA. Dietro tutto il casino che sta nascendo a séguito dell’accordo segreto Cis Spa-Ato Toscana Centro, ecco che scende in campo anche l’Asl 3 di Pistoia, che ci parla dello studio epidemiologico dell’area della Piana Pistoiese. Uno studio – si badi bene – i cui primi risultati inizieranno a giungere (a gocce…?) solo entro marzo del prossimo anno.

C’è però da chiedersi se la data sarà realmente rispettata (visti i precedenti sin qui verificatisi) o se dovremo incrociare le dita, come al solito.

Ecco il testo dell’Asl 3:

 

ISPO-ISTITUTO STUDIO

E REVENZIONE ONCOLOGICA

E ASL3 PISTOIA

 

Inquinamento_Ricercatori di Ispo e operatori della Ausl3 al lavoro sui tassi di incidenza di alcuni tumori nei comuni di Montale e Agliana. I primi risultati disponibili entro marzo 2015

L’Azienda Usl 3 di Pistoia ha coinvolto i ricercatori della Struttura di Epidemiologia Ambientale e Occupazionale dell’Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica (Ispo) chiedendo un approfondimento dei dati relativi all’incidenza di alcuni tumori in quattro Comuni della Asl 3; due dei quattro comuni, Montale e Agliana, sono interessati dalle emissioni dell’inceneritore di Montale, mentre gli altri due, Quarrata e Serravalle Pistoiese, non risultano interessati dalle emissioni, ma sono simili ai primi due per dimensioni e attività antropiche e quindi sono utilizzati come confronto.

Gli operatori della Ausl3 stanno identificando e registrando i vari flussi dei dati sanitari disponibili, con la collaborazione dei Medici di Medicina generale.

Il coinvolgimento di Ispo si è tradotto operativamente con l’attivazione di una convenzione della durata di un anno: anche i ricercatori sono al lavoro dallo scorso luglio e i primi risultati saranno disponibili entro il prossimo marzo.

Come previsto dal protocollo, la collaborazione con Ispo permetterà di calcolare i tassi di incidenza e prevalenza di alcune patologie neoplastiche (tumori emolinfopoietici e sarcomi dei tessuti molli) nelle due aree individuate e consentirà al tempo stesso di effettuare un confronto dei dati relativi ai comuni presi in esame. Sarà inoltre valutata, in collaborazione con Arpat, la possibilità di esaminare la distribuzione dei casi nelle varie aree di isoinquinamento prodotto dalle dispersioni in aria e ricaduta al suolo degli inquinanti emessi dall’inceneritore tenendo in considerazione il ruolo svolto anche da altre possibili fonti di inquinamento.

inquinamento“Ispo – spiega Gianni Amunni, direttore generale dell’Istituto – ha mandato regionale di occuparsi della sorveglianza epidemiologica dei tumori insorti nella popolazione toscana o comunque diagnosticati nell’ambito del Sistema Sanitario Regionale: potrà contribuire attraverso il Registro Tumori toscano anche a definire la numerosità di tutti gli altri tumori diagnosticati tra i residenti della Asl 3, applicando i metodi e i criteri standardizzati a livello nazionale e internazionale utilizzati dai Registri Tumori”. 

Questo permetterà anche di valutare gli andamenti e l’occorrenza dei tumori nella popolazione di tutti comuni della Asl 3 e confrontarla con quella di altre aree della Toscana come pure di altre aree italiane coperte da sistemi strutturati di registrazione dei tumori su base di popolazione. Gli epidemiologi Ispo, infatti, oltre a gestire il Registro Tumori toscano, collaborano attivamente alla costruzione del data base dell’Associazione Italiana Registri Tumori (Airtum). La Convenzione quadro deliberata dalla Regione ha permesso infatti di ampliare l’area coperta del Registro Tumori toscano dalle sole province di Firenze a Prato a tutto il territorio regionale.

Per quanto riguarda l’uso della unica fonte informativa esenzioni per patologia oncologica per la valutazione dell’incidenza dei tumori in un determinato contesto territoriale, Emanuele Crocetti, responsabile del Registro Tumori toscano e segretario dell’Associazione italiana registri tumori (Airtum), ha precisato che tale fonte non è sufficiente mentre è indispensabile l’utilizzo di più fonti informative.

[asl3-pt – lunedì 10 novembre, ore 10:00]

Scarica: Comunicato ispo asl3 montale

Chi può e chi sa, comenti questo intervento. Vorremmo, però, ricordare alle falangi di Roberto Abati, generale di Enrico Rossi, che nell’area interessata dall’inceneritore si trovano anche i Comuni di Quarrata e di Montemurlo (oltre, ovviamente, a Pistoia, Serravalle Pistoiese e Prato)…

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2 thoughts on “ASL3 E INCENERIMENTO: IL TUMORE PUÒ ATTENDERE

  1. Intervengo quale portavoce del Comitato per la Chiusura dell’Inceneritore e sottopongo una parte di una nota inviata all’Usl 3, oltre un mese fa, senza alcun riscontro:

    Gentile Dr. Roberto Biagini e Stefano Cantini – DIP PREVENZIONE – USL 3 PISTOIA
    E’ con forte disappunto che abbiamo ricevuto il vostro diniego a l’incontro con il Comitato di cui sono portavoce. E’ da smentire fin da ora che il Comitato avesse interesse a spostare la trattazione su di un piano “politico”, ma è vero e autenticamente dimostrato che il tema della SALUTE è intriso di massima significanza politica, senza bisogno di aggiungerla. Del resto, non possiamo chiedere ai Consiglieri Comunali (rappresentati dei cittadini) di non partecipare in qualità di uditori…. o di parteciparvi e “dimenticarsi” (per motivi di prudenza o opportunità) delle argomentazioni lì discusse che, sciaguratamente (per qualcuno) potrebbero avere delle sgradite INFERENZE politiche! Preciso che ancora attendiamo una risposta alle seguente nota: https://www.linealibera.it/inceneritore-lindagine-epidemiologica-e-forse-una-bufala/

    E, mi permetto di sottoporre un documento di indiscussa valenza scientifica tratto da Epidemiologia & Prevenzione, già inviato ai responsabili del Dip. Prevenzione, ma che non hanno ancora risposto: http://www.epiprev.it/attualit%C3%A0/epichange-gli-epidemiologi-e-la-scienza-degli-altri
    EpiChange: Gli epidemiologi e la scienza degli altri
    Autore : Annibale Biggeri1 – Dipartimento di statistica “G. Parenti”, Università di Firenze.

    Alessandro Romiti

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