ASL3/NUOVO OSPEDALE E GE.SAT: «SILENZIO, PARLA IL DOLLARO!»

Quando la politica cura anche il corpo
Quando la politica cura anche il corpo

PISTOIA. Uno studente è stato assunto a tempo parziale misto dalla Ge.Sat, gestore delle attività del nuovo San Jacopo. La sua professoressa, turbata, ha scritto una lettera a Repubblica. Repubblica ha pubblicato la lettera, ma forse avrebbe fatto meglio a cestinarla, visto che non c’è niente che contrasti con le leggi, data la riforma Biagi e date le riforme prima e post, fornerate (da Fornero) incluse.

A tutto questo la Asl 3 ha risposto per interposta nota-stampa: che non fa una grinza, sia chiaro. Prima l’Asl ha passato la nota Ge.Sat (n. 1), poi ha passato la propria nota (n. 2).

Leggetele bene:

1. In merito alla lettera diffusa agli organi di informazione locali e regionali della Signora Caterina, insegnate, che riferisce di come un suo alunno le avrebbe raccontato di come ha trovato lavoro presso il Concessionario che gestisce i servizi di supporto del presidio ospedaliero San Jacopo, la direzione aziendale ha ricevuto il seguente chiarimento:

“Con la presente GE.SAT, gestore dei servizi non sanitari e commerciali del Nuovo Ospedale di Pistoia, chiarisce che il dipendente oggetto della citata lettera è stato assunto in data 25 ottobre 2013 dal Provider del Servizio di Sterilizzazione con contratto a tempo indeterminato di tipo “tempo parziale misto” per un numero di 12 ore di lavoro settimanali e con uno stipendio lordo di €/mese 452,14”.

Pertanto quanto riportato nella suddetta lettera non è corrispondente alla realtà dei fatti.

2. A seguito della lettera pubblica oggi dal quotidiano La Repubblica di Firenze, la Asl 3 precisa che: il concessionario (la Sat attraverso la Gesat) è il titolare della gestione dei servizi (non sanitari) ed è in una posizione assolutamente autonoma, è un soggetto di diritto privato e risponde in base alle norme del codice civile. Il concessionario è il soggetto che ha costruito l’ospedale (con operazione di project financing) ed è anche il titolare dei servizi che eroga all’interno dell’ospedale. La gestione dei servizi avviene in maniera autonoma, spesso anche attraverso contratti di subappalto.
Il concedente non è la Regione ma la Asl la quale può controllare che le norme vengano rispettate, ma non ha alcun tipo di controllo diretto previsto dalla legge. Può cercare di intervenire affinché i gestori dei servizi precedenti possano essere confermati, può verificare la corretta applicazione delle norme del diritto del lavoro. Ma, va ribadito, non ha forme di controllo previste dalla legge in quanto il concessionario opera secondo norme e vincoli diversi rispetto a quelli di carattere amministrativo previsti per la PA (Pubblica Amministrazione – n.d.r.).
La Asl ha il dovere di dare la propria approvazione sotto il punto di vista della qualità del servizio reso ma non ha alcuna responsabilità diretta sui rapporti contrattuali che vengono stabiliti per la loro fornitura (assunzioni e quant’altro).
[daniela ponticelli]

CHE DIRE, in conclusione, dinanzi a fatti di questo genere? Che forse il male d’Italia non dipende – non fucilatemi – tutto dal Berlusca: ma anche da tanti bravi bambini (anche Renzi, per caso…?) che da Lui hanno appreso l’amore per il quattrino e per la finanza disinvolta.

E fino a fare della sanità pubblica una merce di scambio con il mondo più spietato che ci sia: quello del dio dindo.

Che volete di più? Ve la ricordate, compagni della sinistra, la fine della famosa canzone di Marasco L’alluvione? È adattissima a questa situazione: o fiorentini mi avete esiliato (parla Dante), prendente la … che Dio v’ha mandato.

Da filosofo cinico, adattissimo al clima politico pistoiese, vi direi: a uno che chiede una corda, non gliela regalereste? La avete chiesta normale e il vostro illuminato Presidente Rossi vi ha dato un vero cappio di lusso. Esultate!

Edoardo Bianchini
direttore@linealibera.it

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3 thoughts on “ASL3/NUOVO OSPEDALE E GE.SAT: «SILENZIO, PARLA IL DOLLARO!»

  1. Compagni leccapiedi del capitalismo pubblico, ovvero del parassitismo istituzionalizzato, fate veramente pena!

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