ASPETTANDO GODOT-BERTINELLI (E IL CROLLO DELLA STAZIONE)

Samuele Bertinelli a Pracchia
Samuele Bertinelli a Pracchia

PRACCHIA. Il legame tra parola e azione, elemento distintivo di ogni attività umana, la cui massima rappresentazione si ha in apertura della Bibbia nel libro della Genesi – dove, alla dichiarazione dell’azione segue istantaneamente la sua realizzazione: “Sia la Luce! E la luce fu” –, non esiste più e quotidianamente va in scena uno dei tanti atti del teatro dell’assurdo, in cui i protagonisti vengono lasciati ad aspettare non si sa chi e cosa, in un’attesa indeterminata e infinita, sempre uguale e diversa, caratterizzata solo dallo scorrere incessante del tempo.

Gli attori protagonisti non sono però coloro che si vedono e animano con la loro presenza fisica la scena, il palco, la vita di tutti i giorni, ma, come in “Aspettando Godot”, l’attore principale è colui che rimane celato tutto il tempo, non si vede mai ma la sua presenza, se pur intangibile, è ovunque.

Non calca la scena, ma non per questo smette di far percepire la sua presenza inviando, al più, qualche missiva agli sventurati di turno, con il chiaro intento di alimentare gli unici elementi essenziali e giustificativi della sua esistenza: attesa e aspettativa, senza i quali verrebbe meno lui stesso.

Valori e ruoli vengono ribaltati, la realtà visibile passa in secondo piano e diventa irreale, mentre l’invisibile si manifesta rubando la scena e diventa realtà.

Aspettando Godot
Aspettando Godot

Non più il “dire e il fare” ma il “dire per non dire finalizzato all’aspettare”.

L’essenza del far politica oggi è un dramma beckettiano il cui fine non è risolvere i problemi, ma alimentare all’infinito l’aspettativa della loro risoluzione.

La storia della ex-Stazione Fap di Pracchia è nota: cittadini e associazioni hanno a più riprese posto all’attenzione del Sindaco di Pistoia la necessità di un’azione quantomeno di salvaguardia di un bene storico che rischia di scomparire, causa le precarie condizioni in cui versa ormai da decenni.

Ultimo in ordine di tempo l’interessamento della Pro-Loco di Pracchia, tramite il suo presidente Umberto Erpichini, firmatario di una petizione on-line e di una richiesta indirizzata al Sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli, in cui si evidenzia l’urgenza di fare qualcosa.

A niente, per il momento, sono valsi gli appelli della società civile e la vicenda si sta trasformando in un dramma beckettiano dove la realtà e i problemi rimangono sospesi nel tempo, in una condizione infinita, nell’attesa del necessario e urgente restauro, per scongiurare il crollo ormai imminente dell’edificio.

Come Godot, anche Samuele Bertinelli, non si vede ma c’è, è informato su tutto ma rimane immobile. Si manifesta ai suoi interlocutori con una lettera in risposta alla richiesta di udienza, non per fare, ma per rimandare e nel contempo ribadire, come usa fare il personaggio teatrale inventato dal drammaturgo irlandese, la sua presenza incombente.

La ex-stazione della Fap a Pracchia
La ex-stazione della Fap a Pracchia

Nella risposta si leggono impegni vaghi di tutela del patrimonio pubblico – perché un Sindaco quale patrimonio dovrebbe tutelare, quello privato? – su tutto il territorio comunale con una forte promozione della ferrovia Porrettana quale parte integrante del Progetto Pistoia Capitale Italiana della Cultura.

Il finale è un capolavoro di equilibrismo politico, tra la percezione del problema e l’impossibilità o la volontà di risolverlo.

Per non dire che niente verrà fatto, si prende tempo e si pospone affermando che l’amministrazione da lui presieduta è all’opera per raccoglie “proposte interessanti che potrebbero essere inserite in un unico progetto da presentare alla proprietà per la complessiva qualificazione dell’immobile”.

Tutto abulicamente bello, ma la richiesta se verrà fatto o meno il restauro della ex-Stazione Fap di Pracchia, rimane ancora una volta senza risposta.

L’attesa durerà fino a al definitivo crollo. Fino al momento in cui il problema, cioè la realtà, sparirà e l’invisibile diventerà realtà.

Chi ha ricevuto la lettera è rimasto, e lo capiamo, alquanto perplesso, tanto da domandarsi se di una simile risposta bisogna essere contenti:

Estragone: Siamo contenti. E che facciamo, ora che siamo contenti?
Vladimiro: Aspettiamo Godot-Bertinelli.

Scarica: Risposta Sindaco di Pistoia

[Marco Ferrari]

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