PISTOIA. La prima sensazione, osservando in foto una sala pressoché vuota, è che gli operatori sanitari abbiano rifuggito l’incontro con la dirigenza Asl per non beccarsi il morbo (vedi l’articolo).
Se ciò non fosse, i pochi operatori presenti avranno potuto raffrontare la velocissima predisposizione a contrastare l’eventuale morbo chiamato Ebola, con efficienza dei servizi, a cominciare dalle prenotazioni Cup date a mesi, se non anni di distanza dalla richiesta, che sono, quelle sì (le prenotazioni illo tempore) l’attuale Ebola della nostra Sanità.
Il resto è pura e semplice propaganda, come se nel vecchio Ospedale del Ceppo certe prevenzioni non si sarebbero potute effettuare; in più è accertato che nel vecchio Ceppo l’areazione dei locali era funzionante ed esclusiva. Possiamo dire ugualmente del “gommone” San Jacopo?
In compenso, si legge, “i posti letto di malattie infettive a disposizione dell’Azienda sono dieci, si trovano nel presidio ospedaliero San Jacopo ed hanno caratteristiche di altissimo livello tecnologico. Una stanza verrà tenuta libera e dedicata al ricovero ed alla gestione dei casi sospetti”.
Dove dovrebbero essere questi posti letto, al cinema Lux o nel campo rom?
Non per essere cattivi, ma questa propaganda a gratis per una struttura che tutti sanno essere deficitaria fin dalla sua collocazione territoriale, è fumo negli occhi per fare sembrare bello ciò che non è.
La Rsu si è già espressa, medici, paramedici e giù a scendere dicono chiaramente e sempre in camera caritatis che l’organizzazione è deficitaria e insoddisfacente per scarsità di personale e per l’ossessivo obiettivo di abbattimento dei costi che si riflette non sugli stipendi munifici dei dirigenti, ma sul servizio erogato e quindi sugli utenti. Cioè su noi tutti.
Inoltre se l’utenza, da San Marcello a Pistoia, a Pescia sta sopravvivendo alla pestilenza politico/gestionale della Sanità, Ebola è un’influenzina al confronto!