PISTOIA. Saluto il nuovo anno con l’augurio sincero che possa tornare un po’ più di serietà a tutti i livelli e, a modo mio, tolgo qualche sassolino dalle scarpe.
Aspetto ancora le scuse di quei cialtroni di politici che per decenni hanno avuto il ruolo di amministratori ma non hanno assolutamente governato il territorio e infatti ogni tre per due mezza Italia frana e si allaga. Aspetto le scuse di ciascuno di loro uno ad uno perché loro stessi, come lady Moretti (non la birra ma la vestale dalle mille poltrone) lo hanno ammesso serenamente e oltretutto con arroganza e sicumera.
La mia generazione ha visto il passaggio dalla strategia stragista delle bombe alla strategia renzista del Bomba, detto anche Jack l’annunciatore, che rappresenta la peggior continuazione della politica lobbistica dei vari Monti, Letta e privilegiati vari che massacrano come parassiti chi lavora onestamente. Ora l’ebetino ha anche aumentato l’Iva sul pellet (e alle giovani partita iva, dal 5% al 15%, quindi triplicata) alla faccia di tutte le supercazzole sul riformismo e il cambiamento: questo ci porta sul baratro ed è ciò che i suoi elettori si meritano.
Vedo lontani i tempi della sbornia delle primarie sempre e comunque; oggi i renzisti si accordano con Enrico Rossi per un piatto di lenticchie e un pezzo di torta: quante giravolte in nome del potere per il potere (come da sempre ripeto)! Già dov’è finito il popolo delle primarie: capirà prima o poi l’inganno di tutta quella inconcludente partecipazione di facciata o abboccherà come i famosi tonni alle prossime chiamate alle urne votando anche il proverbiale dromedario?
Veniamo a Pistoia. È necessario iniziare a combattere l’inciviltà di chi abbandona tutti i generi di rifiuti e investire sul rispetto dell’ambiente e del civismo. Sanzionando con qualsiasi mezzo e strumento chi lascia oggetti nel bosco e in città. Partiamo dai cacciatori che disseminano i boschi di bossoli di cartucce quando potrebbero tranquillamente riportarli indietro con la stessa facilità con cui li portano da casa. La questione che pone Alessandro Tomasi, sul sudiciumaio della Sala e altre zone, non si può risolvere additando Publiambiente: tolleranza zero, e si eviti di dire che è una brutta cosa perché la vera indecenza è permettere a chiunque di deturpare gli spazi comuni della convivenza.
Vi invito a percorrere i percorsi naturalistico-ambientali dell’Ombrone, cui contribuii nel mio piccolo durante il mandato in circoscrizione. Lì si vede chiaramente, dai cartoni, bottiglie e cianfrusaglie varie che la mamma degli imbecilli è sempre incinta e per questo motivo la politica deve lottare contro l’imbarbarimento della società, smettendo di derubricare tutto come maleducazione dei singoli e ponendo come obiettivo quello di diventare civili. In nord Europa lo sono possiamo e dobbiamo anche noi.
Colgo infine l’occasione per suggerire al comune di sollecitare ai rispettivi proprietari la manutenzione ordinaria dei muri a sassi lungo gli argini dell’Ombrone, perché le condizioni strutturali sono precarie e perché a loro compete. Buon 2015.
[*] – Ex consigliere comunale
Ineccepibili osservazioni, sig. Geri, per quanto riguarda l’Ombrone, i boschi, ecc. Di mio ci aggiungo (esperienza di ieri, lungo un tratto della Via Francigena tra Altopascio e Galleno), rovi che costeggiavano il percorso, pieni fino all’inverosimile di profilattici e fazzoletti usati a quel certo “scopo”. Per tornare a Pistoia, se si parla di inciviltà, di maleducazione, e via discorrendo, come non osservare l’enorme sudiciume lungo la scarpata del Ponte di Via Macallè, quasi davanti alla Questura; i giardinetti tra Via Paganini e Via Spartitoio, pieni di rifiuti quando a pochi metri ci sarebbero i cestini liberi; la fermata dell’autobus a lato del Cimitero della Vergine con ogni sorta di scarto Mac Donald’S buttato in terra; oppure le bottiglie di birra e tante altre cose ancora lasciate sull’area verde posta all’interno del retrostante distributore IP. (E si potrebbe continuare a lungo, ma non servirebbe). Ed allora, intanto, di chi la responsabilità di tutto questo? In tanti casi delle famiglie, in cui spesso i genitori sono più stupidi, arroganti e superficiali dei figli. Poi, inevitabilmente, mi viene da pensare alla scuola, della quale, dalle mie amiche insegnanti, sento raccontare le cose più truci in termini di maleducazione e menefreghismo, inimmaginabili, ad es, nelle elementari o nelle medie di cinquantacinque anni fa (i miei tempi). E poi ancora, delle istituzioni preposte, che quando è il momento, dovrebbero mostrare, senza tante discussioni, l’aspetto repressivo della legge. Ed infine, è da sottolineare la capacità di riflettere e correggersi del singolo, ormai quasi annullata, in tanti casi, nella società di oggi.
Ma, chiaramente, se non si comincia mai a raddrizzare le cose, sarà sempre peggio; il comportamento maleducato ed incivile sarà sempre di più sentito come normale, logico, naturale, interiorizzato e chi volesse invertire l’ordine delle cose rischierà addirittura di passare da visionario e pazzoide.
Piero Giovannelli