assunzioni. ANONIMATO AI CONCORRENTI E MERITOCRAZIA

I bus Copit

PISTOIA. Siamo consapevoli che la storia non si raddrizza, né si cancella, e dunque non vogliamo certo rinnegare le vicende moralmente deprecabili, delle numerose assunzioni fatte tramite il coordinamento di partito nelle principali aziende “partecipate” o comunque private ma collegate a contratti di servizio.

Citiamo alcuni esempi anche recenti, che confermano la tèsi di un diffuso sistema clientelare che avrebbe per oggetto il voto di scambio e che vede oggi indagato “solo” il Sindaco Mazzanti nella nostra Piana.

Alcuni episodi caratteristici e noti sono l’allocazione della figlia dell’Assessore Nuti allo sportello del San Jacop; le assunzioni di colleghi giornalisti in Regione o, altri, semplicemente, deviati a funzioni di segretarie a certe partecipate o simili (Cis? Ufficio stampa Asl o Società della Salute?); l’assunzione di qualche stretta parente di noti dirigenti del Comune di Agliana a fare lo sporzionamento alla mensa scolastica (l’azienda è sub-appaltante e non è partecipata, ma le vie del Signore, sono tante); gli addetti alla raccolta dei rifiuti e via di seguito. L’elenco sarebbe interminabile.

Qualcuno ci dice che il prossimo bando di assunzione di autisti del Copit sarebbe, come al solito, assicurato ai soliti “tesserati” e dunque si farà strame di raccomandazioni, magari non per via telefono o pizzini, visto che li trovano anche nelle discariche, come il caso Cosip ha dimostrato.

Noi vogliamo rassicurare i nostri lettori ed escludere a priori che il concorso del Copit, che si chiuderà il prossimo 8 marzo, possa essere riservato a qualche amico: è troppa e accresciuta la sensibilità, anche mediatica, di recenti scandali e, in via Orafi civico 1, è cambiato l’inquilino, che sembra essere nient’affatto prevedibile o distratto e non fa convegni nelle parrocchie o nelle case del popolo…

Ci permettiamo però di suggerire alla commissione di Copit un criterio di diversa organizzazione delle prove che sia gestito in modo anonimo, così che la discrezionalità dell’esaminatore sia certamente limitata al profilo del testo d’esame, senza alcuna capacità di riconoscere il candidato.

Farebbe molto bene alla salute. E di tutti.

[Alessandro Romiti]

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