¡átame! LA LEGA GONGOLA: CHI CI CRESCE E CHI CI CALA, MA POI RUZZOLA LA SCALA

La scena che Sonia Pira intende proporci, somiglia più da vicino alle famose donne sull’orlo di una crisi di nervi che non al trionfalismo di cui si ammanta il partito. E non ci vuole molto a leggerlo, a condizione di non essere giornalisti di Pistoia, quelli che credono ai Renzi che volano



 

Grande Pedro Almodóvar!

 

A leggere il comunicato di Sonia Pira sulle incredibili performances della Lega, scusatemi, ma mi è venuto da ridere a sganascia.

Mi rincresce per chi ci crede come quando vedo tanti buoni frequentatori delle chiese, che pregano dio di cui non esiste prova, come scriveva anche Eugenio Montale. Se ce ne fosse solo una, potrebbero esistere le meravigliose sinistre al potere che hanno impoverito il mondo fino all’osso e che, magari, non sapendo dove mettere i propri spiccioli, li infilano nella cuccia del cane a Capalbio come la Cirinnà?

Tranne la Giorgia – di cui, alla fine, ho finito con il non fidarmi, anche se non è alla greppia come Salvini e tutti quegli altri benefattori che fanno il bagno nei loro lauti stipendi di nullafacenti puppa-soldi (mettiamoci anche la fetta maggiore dei magistrati che, attraverso il Csm sfanculano perfino il Consiglio di Stato) –; tranne la Giorgia, che le mani in pasta non le ha, ma non per questo è più affidabile degli altri, mi commuove vedere Sonia Pira diffondere comunicati al pop-corn per accreditare la resistibile ascesa di Arturo Ui di un Salvini che è più cotto delle rape che crescono nelle terre dell’inceneritore di Montale o degli orecchioni di cavolo nero che vanno colti proprio di questi tempi, cotti dal freddo, perché altrimenti il cavolo è duro da cuocere e soprattutto da digerire.

Checché ne dica la coordinatrice, quasi simbiotica con l’intelligenza politica del senatore La Pietra (ai due spetterà, tra qualche mese, la gragnola di cacche che il Pd scaricherà sulle amministrazioni di centrodestra…) la Lega a Pistoia non ci cresce, ci cala.

È come un film di Pedro Almodóvar, un ¡Átame! (Legami!, appunto), che però non ha la forza vitale di una Victoria Abril la quale, almeno, nuda, ha tutto il suo invitante e coinvolgente sex appeal. La Lega – riflettéteci bene – è una protagonista spelacchiata come spelacchiato era stato il famoso Spelacchio della sindaca Raggi. È sempre stata da troppe parti per stare ben salda al suolo.

La scena che Sonia Pira intende proporci, somiglia più da vicino alle famose donne sull’orlo di una crisi di nervi che non al trionfalismo di cui si ammanta il partito. E non ci vuole molto a leggerlo, a condizione di non essere giornalisti di Pistoia, quelli che credono ai Renzi che volano.

La Lega ha perso più pezzi della vecchia 500 di Mariolino di Quarrata che seminava il seminabile per via. A Pistoia si è assottigliata (anche se qualcuno è passato da Berlusca a Salvini); fughe di mezzanotte e fughe civiche; Agliana in polvere e non solo: ma di cosa stiamo parlando quando si fa riferimento all’incremento del 47%? Quali dati si buttano sul piatto della bilancia? Il fatto che per anni non ci sono stati tesseramenti e ora, all’improvviso, tanto per gonfiare il petto come un gallo cedrone, si esce con quattro righe di ovvietà e iscrivendo chiunque?

Provolino una volta diceva: boccaccia mia, statti zitta! Ché se non smetto, visto quant’è poco politica e assai permalosa la Sonia, mi prendo un nuova querela – anche se non mi tremano certo le mutande.

Per una critica del tessuto connettivo di Pistoia

Chissà come sarebbe contento, però, il sostituto Claudio Curreli e tutti i suoi colleghi. In massa ipocritamente impegnati a sostenere il garantismo legale – salvo poi schiaffare 30 o 40 persone in pasto ai cosiddetti giornalisti di Pistoia, se si tratta di no-vax o di gente che, contrariamente ai più che bazzicano il palazzo d’ingiustizia, hanno ancora quello che ieri diceva di avere, mentendo, il sindaco Benesperi: una faccia onorata.

Lettura consigliata per i pistoiesi del sarcofago polveroso: Ugo Betti, Corruzione a Palazzo di Giustizia.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


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