autorità costituite. «POSCIA, PIÙ CHE ’L DOLOR POTÉ ’L DIGIUNO», LETTERA APERTA ALLA GIP PATRIZIA MARTUCCI

La fame nel mondo è una delle molle che spingono i primati superiori (?) ad atteggiarsi a profeti, santi, navigatori e poeti. Perlopiù il popolo è – come nella battuta – ignorante e ciuco e i comandanti in capo, unti in nome del “gregge” e della legge, lavorano per ottenere ciò che Giordano Bruno fu chiamato a pagare con la vita, la repressione del libero e maturo pensiero civile e morale


Cosa dobbiamo aspettarci da questo sindaco che a malapena sa leggere e scrivere?


SE FAI IL LUPO PECORAIO

ALLA FINE SARÀ UN GUAIO!


 

La Gip Patrizia Martucci sostiene che occorre avere cieca fiducia nelle «autorità costituite». Faccia pure, se ci crede. Ma non può imporci questa sua visione del mondo

PREAMBOLO

Se andate a rivedere la storia degli ultimi due anni del Comune di Quarrata, e gli sconci e vergognosi comportamenti delle «autorità costituite» care alla Gip Patrizia Martucci, che su proposta – a mio parere indecente, manifestamente illogica e, peggio ancora, immotivata e in violazione di legge – del sostituto Claudio Curreli, il magistrato che perseguita chi chiede legalità e favorisce i clandestini sul suolo d’Italia; se andate a rivedere tutto questo, anche se avete dato il 66,02% di preferenze a un bugiardino seriale come il Romitino (mente sull’istruzione, nasconde sui suoi falsi da consigliere provinciale e sulla sua vita in parrocchia) e avete concentrato le preferenze sulla figura e l’opera di un chiacchierone scapato e senza coda come Okkióne I di Burrakia, non potete, a meno che non siate dementi, che riconoscere che questo sistema è marcio dalla punta dei piedi fino alle testa rasata del neosindaco: passando, ovviamente, attraverso la chioma scomposta, incolta e oleata – così sembra – dell’ex assessore agli abusi (Simone Niccolai), riscelto di botto dall’impreparazione del neosindaco-tappezziere-portinaio. Senza offesa per i tappezzieri e i portinai se, rendendosi conto dei loro limiti, non ambiscono a fare del bene al popolo andandogli, però, come si dice, in culo.

CARA E GENTILE DOTTORESSA PATRIZIA MARTUCCI,

che – a mio parere – esercita il potere a suo piacimento, capriccio e discrezione…

Ha visto o no che le sue amorevoli «autorità costituite» di Quarrata, quelle che io avrei offeso non credendo alle loro parole (l’ex sindaco giocaccàrte Mazzanti e l’ex-bugiardello neosindaco Romiti) sono già bell’e pronte ad agire secondo i suoi saggi e convenienti consigli?

Cosa chiedeva, a me sequestrato e subito dopo carcerato in casa? Non pretendeva da me che io stendessi il tappeto da preghiera per terra e, culo all’aria, ossequiassi il dio del cammelliere che aveva sposato la vedova Cadigia? E come credere – può farlo solo lei dall’alto del suo, a mio parere, arrogante giudizio motivato da illogicità manifeste a scialo – a delle personcine così, quali Mazzanti, i falsari del Comune di Quarrata, gli abusivisti alla Simone Niccolai e gli assessorini ai lavori pubblici come Romiti? È mio dovere credere alle autorità solo in quanto tali? E allora, per quale motivo gli italiani si sono ribellati a Mussolini, scusi?

Non è ancora freddata la teglia del coniglio in porchetta e il cuoco-Romiti è già in prima linea a presentare la sua giunta. E nella sua giunta, tutta vaccinata con tesserine dell’Anpi, gli unici garanti della vostra e loro legalità, ecco che ricompare il coniglio di prima, come uscito, ancora col pelo intatto, dal cilindro dello sconcio secondo quinquennio di Mazzanti.

L’assessore Simone Niccolai, abusivista ma responsabile del settore di vigilanza anti-abusi edilizi; il Sansone dai capelli forzuti; cugino dell’altro assessore all’edilizia, il professore di religione poi preside della media di Quarrata Luca Gaggioli, ex uomo di punta della sindaca più inutile del mondo, Sabrina Sergio Gori: èccotelo rimesso a nuovo come un tappeto di Bukhara. A Quarrata gli assessori ereditano gli assessorati – specie quelli all’edilizia – per diritto di sangue?

IN UN PAESE CIVILE

Ogni popolo ha gli amministratori che si merita

– non certo in Italia – gentile dottoressa Martucci, vedere che un sì nobil campione viene ri-scelto come responsabile delle malefatte sul territorio, mentre era noto a tutti che costui aveva per primo violato la legge costruendosi capannoni abusivi nell’orto, farebbe correre la gente con randelli, forconi, sassi e falci fienaie, per un nuovo 14 luglio francese. Ma l’Italia non è un paese civile: è terra di decerebrati.

In Italia, grazie anche a certi magistrati impegnati in politica, i deficienti applaudono perché con un sindaco che è un mezzo sindaco in mano a Okkióne I; con assessori favoriti da Okkióne I e dal fu comandante Marco Bai (al Niccolai dettero il tempo di smontare baracca e burattini), si promette al popolo-gregge e bue, che tutto andrà ben, madama la marchesa.

Gentilissima dottoressa: queste autorità costituite sono marce, ne prenda atto e cerchi di ragionare con mente pura alla Giovan Battista Vico e non alla Mattarella. Queste autorità, ignoranti, che lei ha difeso; incolte e – di conseguenza – ignobili e svergognanti la Costituzione, art. 54, pur con la tesserina dell’Anpi e forse proprio per quella, sono un’incrostazione di tipo mafioso, un cancro nelle tasche dei cittadini, tenendo presente che gli elettori del plebiscito quarratino, contando i numeri (e l’aritmetica è davvero terza e imparziale, non come una buona parte dei magistrati) rappresentano solo, con il loro 66,02% ma del 48,34%, uno scarso 31 per cento del corpo elettorale locale. E chiamala maggioranza e democrazia!

Le autorità costituite, a lei carissime fino al punto da mandarmi agli arresti e – sottolineo – senza una motivazione logica, sono tali solo perché ed in quanto i tutori della legge non seguono la legge alla quale sono soggetti (art. 101 Cost.), ma regnano e decidono sua sponte e “interpretando” a loro insindacabile giudizio. Un’altra dimostrazione – caso mai ce ne fosse bisogno – che dio non c’è, non c’è mai stato e non ci sarà mai, se non nelle favole del Vecchio Testamento.

Vedere che il Simone Niccolai è blindato; che il Romitino è commissariato dal Mazzanti; che non è freddato il cadavere delle elezioni e già la giunta è stata lavata, sbiancata e stirata, fresca e odorosa – a mio parere di cacca –, mi fa sempre più convinto di quello che ho fatto: aver rifiutato la scheda elettorale delle comunali, perché Quarrata non ha, da anni, né uomini preparati (ed è oggettivo) né uomini degni (e questo è opinione ex art. 21 Cost.).

UN PROVERBIO RECITA 

A nostro parere la procura non ha dato un grande esempio di terzietà e indipendenza…

È ladro chi ruba come chi regge il sacco. Quand’è che la procura si deciderà ad essere trasparentemente ineccepibile e pronta, come affermava il PM
Tommaso Coletta, a lavorare davvero per la «gente comune»?

Al cieco che chiede l’elemosina, puoi anche mettere un bottone nel barattolo delle monetine e non se ne accorge. A chi però ragiona secondo le norme e le regole della logica di Aristotele, gentile dottoressa, non si dà ad intendere che il Comune di Quarrata è uno stazzo di agnellini pasquali, candidi e innocenti, perché – e mi si dimostri il contrario – è, da come opera, un caravanserraglio di falsari, bugiardi, mentitori. Cosa che – credo – lei sa perfettamente aldilà di ciò che, provvidenzialmente, alla decide di volta in volta per salvare le capre che si nutrono di cavoli. E questa è una opinione, se permette.

Detto ciò, buona giornata e buon lavoro e Adelante, Pedro, con juicio, si puedes (grande Manzoni)!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


Perché nessuno risponde a queste domande?


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