avv. & vostri onori. A PISTOIA IL PIENO DI PROTOCOLLI E MOINE RISPETTOSE, MA DI FATTO UNA GIUSTIZIA CHE FA LETTERALMENTE PENA

Giuliano Fontani, capo della redazione del Tirreno di Pistoia dal 1989 al ’93, amava ripetere: «Avv. su una targa d’ottone non significa avvocato, ma avvoltoio». Avrà avuto ragione…?


Alla fine più protocolli si firmano meno si riesce a operare


FRA LE VANE SPERANZE E ’L VAN DOLORE,

OVE SIA CHI PER PROVA AMARO HA ’L CÒRE …


La presidente dell’ordine degli avvocati di Pistoia ci consentirà di poter essere scriminati in virtù della Costituzione, visto che Claudio Curreli, Patrizia Martucci, Giuseppe Grieco, Luca Gaspari si inventano anche il reato inesistente di stalking giornalistico? O, in ossequio delle «autorità costituite», si sentirà offesa dalle nostre opinioni…?

 

 

Intanto mi commuovono le paginate che inneggiano al «Tutto va ben, madama la marchesa». Da una parte Il Tirreno che può contare sul Privilegium Othonis; e dall’altra La Nazione che rincorre gli eventi e certi eventi, ma che, innegabilmente, è sempre un passo indietro rispetto all’antagonista minore al guinzaglio di un Massimo Donati prediletto.

E poi dèccoti anche la congrega degli avvocati. Quelli che fanno tutto: penale, civile e chiacchiere. Quelli che sanno dei privilegi, ciliegi e sortilegi e fanno finta di niente. Degli inghippi di Curreli e non solo: ma fingono di non vedere – poi per i corridoi si lamentano. Perché loro sta a cuore solo – come dice l’avv. Turco – che gli aspiranti avvocati devono «ricordarsi che siamo [noi avvocati – n.d.r.] l’ultimo baluardo di difesa per chi si affida a noi e quello di non assuefarsi alle ingiustizie». Poveri clienti! disse durante un esame il prof. Paolo Cappellini, a Firenze, sentito con queste mie orecchie.

Di meglio la signora Cecilia non avrebbe possuto fare per dare di sé un’immagine infelicemente falsa. Per intendersi: con gli Untouchables, creatura – se non erro – di Giuseppe Grieco, il presidente dell’ordine dovrebbe anche ricordare che qualcuno dei suoi beneamati colleghi, per ogni visita fatta a domicilio degli indagati/imputati, si prendeva 1.000 € a botta, cash ed esentasse.

Non prendiamoci in giro, presidente! Lo sa tutta Pistoia, «sàssi (si diceva un tempo) per tutta Atene e Roma». Come tutti sapevano pure di certe amicizie fra sostituti procuratori e comandanti della municipale che, tuttavia, in nome della giustizia, e aldilà delle amicizie e delle simpatie, furono perfino inviati al confino al proprio paese d’origine. Amicizie che si consolidavano presso la famosa “Società Sportiva Calcio Napoli S.p.A.”, per capirsi.

E sarebbe bastato solo questo, a legulei che non si assuefanno alle ingiustizie, per far muovere un [dis]ordine degli avvocati contro certe bestialità della procura o anomalie del tribunale civile. Ad esempio il duo anomalo Curreli-Curci; oppure, oggi, la strafamosa e discutibile circolare di Coletta – la n. 574/2 del 14.3.2022 –, con cui si vieta, alla gente interessata a fare opposizione a una richiesta di archiviazione, di poter estrarre copia del fascicolo che il sostituto chiede di mandare al cestino/archivio. Perché? Solo perché «vuòlsi così colett dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare»?

No. Al presidente degli avvocati di Pistoia tutto questo sembra andar bene. Anzi, se ne esce col dire che c’è qualche piccolo problema a Pistoia, sul piano della informatizzazione (il responsabile dovrebbe essere il sostituto Luigi Boccia), ma solo quisquilie, dato che la pandemia ha accelerato l’innovazione tecnologica.

Una volta che si fa una deroga, il sistema salta. In Toscana e soprattutto a Pistoia, di deroghe se ne contano quasi un miliardo. Il cittadino si massacra: ma da che pulpito viene la predica? Sbrìgati, Nordio. Qua siamo alla frutta

Eppure, presidente Turco, è già la seconda volta nel giro di pochi mesi che gli ufficiali giudiziari mi notificano gli stessi atti per ben due volte consecutive. È questo il sol dell’avvenire pistoiese? E per parlare entrando in un ufficio? Non bisogna ancora prendere appuntamento e aspettare la divina chiamata? O gli avvocati hanno corsie preferenziali?

In ultimo mi pare superfluo – ancorché doveroso – ricordare a tutti che un ordine professionale serio non avrebbe rinnovato la Turco alla guida di sé, considerato il fatto – non secondario – che, ad esempio, il Pm capo di Pistoia, Tommaso Coletta, è (stando alle notizie circolate e finora mai smentite) un fiero difensore della Lucia e di Luca Turco, procuratore aggiunto di Firenze; entrambi cugini della signora Cecilia. E tutto questo è opportuno o rappresenta una comunque potenziale ipotizzabile opportunità?

Ma si sa che a Pistoia i cattocomunisti politicamente corretti, vedono le incompatibilità (siano pur esse solo etiche) unicamente in chi parla e scoperchia i sepolcri come Linea Libera; mentre le ignorano, più che volentieri, con certi siniscalchi che hanno il potere e lo esercitano non secondo le leggi, ma secondo il loro indiscutibile e certo libero arbitrio.

Perché i veri padroni sono loro, in quanto tenuti in piedi e vezzeggiati con la complicità di chi tace e acconsente: servo fino a farsi raccoglitore delle briciole che cadono dalle mense dei ricchi epuloni…

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


Signor presidente, qual è la vostra strategia per impedire le ingiustizie? Baciare la pantofola ai magistrati che fanno come vogliono e far finta di niente mentre i cittadini vengono massacrati?


Ma è vero che l’ordine vista e rende esigibili anche fatture di affiliati e iscritti che hanno, con la loro conclamata imperizia e/o un infedele patrocinio, rovinato i propri clienti? Perché questo si sente dire, ma anche si viene a sapere. E forse non sarebbe male pubblicarne un elenco stile-boe da segnalazione-buche in mare, se i sostituti avessero voglia di fare le indagini alle quali sarebbero tenuti per legge


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