AZIONI E IDEE PER UNA MOBILITÀ SOSTENIBILE

Il volantino
Il volantino

PISTOIA. Domenica ecologica, 18 maggio 2014. Una giornata per fare il punto su come ci si muove a Pistoia, un primo appuntamento per parlare dell’idea di città che mettiamo in moto ogni volta che ci spostiamo.

Una biciclettata che simbolicamente ricordi l’importanza delle due ruote, un pranzo conviviale in una piazza senza auto e un incontro pubblico per ripensare una mobilità sostenibile a Pistoia.

Ore 9.15, Partenza presso la Ciclofficina di Casa in Piazzetta (Piazzetta Santo Stefano, Pistoia)

Biciclettata in città. Biciclettata per grandi e piccini per le vie e le strade di Pistoia. Arrivo previsto per le ore 11.30 in Piazza Mazzini, per i giochi in piazza all’interno della manifestazione Mettiamoci una tappa (http://faremondi.net).

Ore 13.00, Piazzetta Santo Stefano

Pranzo in ciclofficina. Pranzo in Piazza con ciclo-riparazioni: porta anche tu un piatto da condividere! La Ciclofficina è straordinariamente aperta dall’ora di pranzo all’inizio dell’incontro.

Ore 17.00, Piazzetta Santo Stefano, Incontro pubblico – seminario

Come si muove la città? Confronti e idee per una mobilità sostenibile a Pistoia

Intervengono: Giacomo Borella (Architetto – Milano), Andrea Giraldi (Ass. Sconcerto – Pistoia), Samuele Bertinelli (Sindaco di Pistoia). Modera: Giulio Vannucci (Ciclofficina di Casa in Piazzetta – Pistoia)

L’iniziativa è promossa dalla Ciclofficina di Casa in Piazzetta, ideata e gestita dall’Associazione Arcobaleno, con il sostegno del Comune di Pistoia, della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, e degli Istituti Raggruppati. “La città che si muove” è inserita all’interno della manifestazione cittadina “Mettiamoci una tappa”.

Ci riserviamo di dire due parole a proposito del tema generale della mobilità, che sarà affrontato nell’incontro pubblico in Piazzetta Santo Stefano. In primo luogo una ragione di giustizia sociale: la chiusura di Via Sestini ai mezzi pesanti. Si tratta di una serie di proposte concrete e operativamente perseguibili, da parte dell’amministrazione, già formulate chiaramente qui e qui, che andrebbero nell’ovvia direzione di accettare la Via Sestini per quello che è diventata nel tempo: una strada cittadina di un quartiere residenziale, dove la qualità della vita (sicurezza –per la quale sono state fatte promesse da marinaio, vedi – rumori e smog), non dovrebbe differire troppo da quella di altre località.

Secondariamente, ma non per importanza, emerge, anche dalle ultime cronache relative alla chiusura di Via di Bigiano (qui), con spostamento relativo del flusso automobilistico, il punto centrale di tutte le questioni afferenti la mobilità. Quando il traffico arriva sotto la propria casa molti si scoprono ambientalisti, contro lo smog e malattie associate, contro l’inquinamento acustico, per la qualità della vita, per la smart mobility e spesso la proposta è quella di spostare il traffico sotto casa di qualcun altro: il problema mobilità/traffico esiste e comunque è serio. Emerge allora che il toro va preso per le corna: che in questo caso, e sarebbe auspicabile che nel seminario della Ciclofficina emergesse chiaramente, si chiama road pricing ! In altre parole si tratta di una odiosa –per chi è abituato a portarsi l’auto a presso – tariffazione sull’uso dell’automobile, sul modello della congestion charge.

A ben pensare, e come lo dimostrano le realtà in cui il road pricing è stato attuato, la leva fiscale rimane l’unico strumento per favorire davvero, per fare l’esempio pistoiese, la frequentazione di parcheggi scambiatori come quello di piazza Oplà e l’uso, o delle piste ciclabili o delle navette, che passano ogni dieci minuti. Del resto alcuni lamentano che in Viale Italia si rimane in fila per venti minuti: non è meglio allora lasciare la macchina in piazza Oplà e fare dieci minuti a piedi? Cambiare abitudini, consolidate dalla naturale pigrizia mentale e dalla quotidianità, richiede un incentivo esterno, e siamo sicuri che appena a Pistoia funzionerà un moderno sistema di pedaggio urbano tutti saranno, dopo le fisiologiche prime manifestazioni di protesta, più contenti di vivere autenticamente in una smart city a misura d’uomo!

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