PISTOIA. Massimo Baldi scrive agli elettori:
Carissime amiche, carissimi amici, perdonatemi se per scrivere queste poche righe di ringraziamento e di saluto ho impiegato qualche giorno. Impiegato, appunto, non perso… impiegato a incontrare molti di voi, a ricevere le vostre affettuose telefonate e anche a riprendere contatto con quel pianeta terra fatto di compiti e impegni quotidiani che per qualche settimana, per la prima volta nella mia vita, ho avuto il privilegio di ignorare.
8.400 volte grazie, amiche e amici, democratiche e democratici. Al termine di questo cammino, che pure non mi ha visto eletto, mi ritrovo con un onore e un onere non di poco conto. Pensare che 8.400 mani (mani di agricoltori e di pittori, di artigiani e di commercianti, di imprenditori e lavoratori, di giovani e di meno giovani, di donne e uomini) hanno impugnato 8.400 matite e hanno tracciato 8.400 X sul mio nome è qualcosa che fa venire i brividi, che lusinga e che mette a disagio, che scalda il cuore e insieme fa tremare le mani.
Thomas Stern Eliot in un suo scritto parlava di provincialismo del tempo. Diceva che provinciale non è solo chi non conosce il mondo, ma anche e soprattutto chi non ricorda il passato e chi non immagina il futuro. In queste settimane, grazie a voi, siamo sfuggiti proprio a questo male. Insieme a voi ho imparato tantissimo sul passato dei nostri territori, sui valori e sugli errori, sulle stagioni di benessere e su quelle di declino e insieme a voi ho imparato a immaginare un futuro diverso e migliore, fatto di tradizione e innovazione, di paesaggio e sviluppo, di talento e lavoro, di fantasia e concretezza.
Un carissimo e affettuoso saluto, un abbraccio, un sorriso.
[comunicato baldi]
bello….ma che significa?
Ps. eppure io lo devo conoscere a tutti i costi il tizio che gli scrive i pistolotti da libro Cuore…è un grande…sarà mica Japino? (si quello della Carrà e delle carrambate)
La lettera di questo Baldo giovine, che sappiamo essere prossimo consigliere regionale al posto dell’Assessore Fratoni, assomiglia a quella di Troisi e Benigni a Savanarola. Un sacco di scuse e tanta deferenza. Gli manca solo di mettere faccia sotto i piedi.
Ci costano troppo i politici, creano problemi in continuazione. Almeno però ci fanno ridere, e lo dico avendone visti di tutti i colori
Elisabetta Rossi