SERRAVALLE. In seguito agli avvenimenti atmosferici di portata eccezionale, che ormai sempre più caratterizzano le nostre condizioni climatiche e che hanno duramente colpito anche il nostro territorio comunale, è bene tornare a parlare del Piano di Emergenza Comunale, praticamente inesistente a Serravalle sul piano dell’effettiva ufficialità.
Quando denunciammo la mancanza di tale piano, che di fatto non figurava nemmeno sul sito della Protezione Civile Nazionale, l’Assessore Santucci si affrettò a dichiarare sugli organi di stampa che ciò era dovuto al fatto che questo, ideato e redatto dal nostro Comune in collaborazione con quello di Quarrata nel 2012, aveva bisogno di alcuni ritocchi.
Lo stesso Assessore rassicurava la sottoscritta e la popolazione di Serravalle che tuttavia l’Ente comunale aveva un piano di protezione civile operativo. Nella risposta fornita alla nostra interrogazione scritta in merito alla questione, però, Santucci si contraddice e sembra darci ragione.
Ricostruendo l’iter burocratico del Piano Intercomunale di Protezione Civile informa di un “particolare” omesso nel suo precedente intervento sui giornali, e cioè che, una volta trasmesso alla Regione Toscana per ottenere il rilascio del parere di competenza, il documento fu rispedito ai mittenti con l’invito a rivederlo perché non aveva superato il vaglio dell’esame tecnico-scientifico.
Si apprende anche che il lavoro di revisione è iniziato nel dicembre 2014 (guarda caso dopo la presentazione della interrogazione, inviata l’08/10/2014, e prima della risposta o contestualmente ad essa, ricevuta il 23/12/2014) e che terminerà presumibilmente entro l’estate 2015.
Nonostante tutto l’Assessore si ostina ad affermare che il Piano di Protezione Civile Intercomunale “è comunque operativo poiché impegna il Sindaco del rispettivo Comune che, in qualità di autorità di protezione civile, al verificarsi di situazioni di emergenza, rimane titolare di prerogative inderogabili nella direzione e nel coordinamento dei servizi di soccorso ed assistenza alle popolazioni colpite (Unità di Crisi e Centro Operativo Comunale)”.
Non mettiamo in dubbio queste prerogative e funzioni del Sindaco: ma in base a quali criteri potrebbero essere organizzati i soccorsi nei vari scenari di rischio se manca lo strumento per la loro pianificazione, che è in via di revisione/integrazione e che dovrà, per quanto ci risulta, essere nuovamente sottoposto all’approvazione del Consiglio Comunale?
Il Piano Intercomunale di Protezione Civile, allora, non compare sul sito della Protezione Civile né su quello istituzionale del nostro Comune perché in realtà non è risultato tecnicamente idoneo, perché è in corso una sua riformulazione sulla base delle osservazioni e indicazioni ricevute dalla Regione e perché soprattutto dovrebbe essere nuovamente approvato dall’assemblea consiliare, proprio in riferimento al Dpgr 69/R/2004 citato dall’Assessore, da cui si evince che i piani comunali non possono ottenere l’approvazione definitiva senza tener conto del parere di competenza regionale.
Oltretutto il nostro Comune e quello di Quarrata risultano anche inadempienti dal punto di vista della normativa poiché la legge n. 100 del 12 luglio 2012 stabiliva che entro 90 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento i Comuni approvassero il Piano di emergenza comunale, redatto secondo i criteri e le modalità riportate nelle indicazioni operative del Dipartimento della Protezione Civile e delle Giunte regionali.
Invece di accusarci di demagogia, allarmismo o mistificazione della realtà, Santucci abbia il coraggio e il buon senso di dire la verità!
Elena Bardelli
Consigliere Comunale Fdi-An