SERRAVALLE-CASALGUIDI. Intervengo di nuovo sulla vicenda della benedizione pasquale negata al Polo Scolastico di Casalguidi, perché non sopporto che da parte di voci autorevoli della politica, del sindacato e della scuola si parli, nel caso che essa fosse stata impartita, di imposizione di un rito cattolico a bambini appartenenti a tradizioni religiose non cristiane.
A lor signori forse è sfuggito che, cercando di applicare il sacrosanto principio del rispetto di tutti senza preferenze, il Consiglio d’Istituto, chiamato a deliberare. ha in realtà “imposto” la propria volontà alle famiglie cattoliche o a quelle che apprezzano la tradizione religiosa del popolo italiano. E la sua preferenza l’ha espressa eccome, perché rifiutando il parroco ha attribuito maggior valore alle altre religioni piuttosto che al cattolicesimo, pur essendo questo parte integrante del patrimonio storico e culturale della nostra Nazione.
Onestamente poi nel gesto della benedizione non vedo nessuna imposizione. Per gli atei e per coloro che professano altre religioni esso non dovrebbe avere alcun valore: è solo un po’ d’acqua aspersa in una stanza. Inoltre il parroco avrebbe sicuramente rispettato la libertà di tutti, permettendo agli eventuali alunni contrari di uscire due minuti dall’aula o di sostare sulla soglia.
A proposito di imposizione, invece, vorrei sapere da tutti costoro, visto che si sono scomodati per difendere la Dirigente Scolastica e il Consiglio d’Istituto, cosa pensano dei corsi di aggiornamento obbligatori organizzati per il personale della scuola da istituzioni pubbliche sulla teoria Gender, che si prefigge la distruzione della famiglia naturale mediante la cancellazione della differenza tra maschile e femminile, tra ruolo paterno e materno, ignorando l’oggettività del sesso biologico.
E cosa pensano pure delle attività didattiche complementari rivolte agli alunni, molte volte deliberate senza informazione e autorizzazione delle famiglie e finanziate sempre con denaro pubblico, le quali sotto le mentite spoglie dell’arginazione del bullismo e della discriminazione, propinano subdolamente il pensiero delle lobby Lgbt.
Mi riferisco a quella dottrina ideologica per cui vengono diffusi nelle scuole materne, all’insaputa dei genitori, libriccini dove si parla di storie d’amore non più tra un principe e una principessa, bensì tra due principesse e due principi; quella per cui si organizzano per le scuole materne e primarie spettacoli teatrali gay; quella per cui si inventano attività di travestimento e di scambio di abito tra maschi e femmine; quella per cui vengono attivati corsi esplicativi sull’uso dei contraccettivi nei rapporti etero e omosessuali fin dalle scuole medie.
La benedizione, che non reca danno a nessuno, sarebbe una imposizione; mentre non lo sarebbero queste lezioni o “laboratori”, come oggi vengono chiamati, che possono seriamente compromettere la crescita psico-affettiva dei bambini e dei ragazzi.
Cari genitori, è l’ora di svegliarsi dal sonno e di darsi una mossa, sperando che non sia troppo tardi!
Elena Bardelli
Consigliere Fdi-An