SERRAVALLE PISTOIESE. Dietro richiesta di un gruppo di genitori e di alcuni docenti, ho presentato un’interrogazione a risposta orale sulla questione della pertinenza del giardino del Polo Scolastico di Casalguidi, discussa nell’ultima seduta del Consiglio Comunale.
Infatti solo alla fine dello scorso anno scolastico, a tre anni dall’inaugurazione della struttura, la Dirigente e il personale docente e non docente sono venuti a conoscenza del fatto che tale spazio era da sempre di pertinenza della scuola, prendendo di conseguenza i dovuti provvedimenti per regolare la chiusura dei cancelli, rimasti fino ad allora aperti in orario scolastico, visto che il giardino risultava loro di pubblica utilità.
Ai quesiti da me formulati il Sindaco ha risposto che alla base del problema sarebbe un malinteso con la Preside, ma che tutto il Consiglio sapeva fin dall’approvazione del progetto che la pertinenza era dell’istituto.
L’equivoco si sarebbe chiarito quando un gruppo di genitori si è rivolto a lui per avere il permesso per organizzare una festa di fine anno scolastico all’interno del giardino. Ha anche accusato la sottoscritta di essere sprovvista dei fondamentali [elementi] richiesti (quelli che ha definito “Abc”) per poter svolgere la carica di consigliere comunale, perché un consigliere deve sapere che un giardino adiacente a una scuola è ipso facto di pertinenza della stessa (dove sarebbe scritto? Lo ha stabilito lui?).
A parte il fatto che la sottoscritta non era stata ancora eletta quando fu approvato il progetto del Polo, i genitori e tutto il personale della scuola erano convinti che l’area fosse di pertinenza comunale e i cittadini sapevano che questa rimaneva aperta al pubblico e transitabile dalle ore 8 alle ore 18.
Mi si permetta allora la domanda: come mai l’Assessore Querci, che per il ruolo istituzionale ricoperto ha di sicuro l’Abc richiesto, che ha approvato il progetto e che fa pure parte del corpo docente dell’istituto, non ha mai chiarito il malinteso con la Dirigente? È alquanto strano, non vi pare?
Non sarà che l’amministrazione aveva tutto l’interesse che l’equivoco rimanesse, considerato che, secondo quanto affermato dal Sindaco, i progettisti stessi hanno fatto pressione perché il giardino potesse essere liberamente percorribile per obbedire allo stile architettonico di apertura dell’edificio?
Il sindaco infatti ha riferito di aver trovato un accordo con la Dirigente, evidentemente ignara della responsabilità che gravava sulla scuola, per l’apertura e la chiusura dei cancelli, a cui avrebbero provveduto i collaboratori scolastici. Non solo, ha criticato anche la scelta di quest’ultima di tenere chiuso il giardino dopo essere stata correttamente informata.
Ma scherziamo? Se il giardino è di pertinenza della scuola deve essere chiuso per tutelare i ragazzi e non ci sono insistenze di architetti che tengano!
Avrebbe dovuto essere lui a insistere con i progettisti e ad assicurarsi che il personale della scuola fosse a conoscenza della relativa responsabilità! Dobbiamo concludere che per il sindaco l’estetica e l’architettura del complesso strutturale sono questioni prioritarie rispetto al bene dei bambini e della scuola. Siamo in buone mani.
Inoltre il malinteso è costato agli alunni e ai docenti la privazione di uno spazio a cui essi avrebbero avuto diritto per la ricreazione e le attività didattiche. Invece di accusare i consiglieri di opposizione solo perché non si sa cosa rispondere, siano gli amministratori di Serravalle, con il primo cittadino in testa, a imparare l’Abc della serietà, della competenza, del rispetto della dignità personale e del pensiero politico diverso dal proprio.
Elena Bardelli
Consigliere Comunale Fdi-An
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