BARNI: «SERVIZIO IDRICO? IL PD HA FALLITO, M5S UNICA ALTERNATIVA»

Sergio Barni, candidato M5s al Consiglio Regionale
Sergio Barni, candidato M5S al Consiglio Regionale

VALDINIEVOLE. Non è ancora iniziato il caldo estivo e già il mare di Marina di Pietrasanta è dichiarato inquinato dall’Arpat, che ha posto il divieto di balneazione su 200 metri di costa. L’impressione è che se dobbiamo preoccuparci dell’acqua dove facciamo il bagno, di più dovremmo controllare anche quella dove si cuoce la pasta. Il motivo per cui la depurazione in Toscana è ridotta ad una rete così approssimativa è chiaro: l’immobilismo, frutto dell’inadeguatezza, degli attuali amministratori.

In realtà c’è un progetto, una “grande opera”, ferma nei cassetti da oltre 10 anni, lunghi anni in cui senza fare niente sono però più che raddoppiati i costi del progetto. Sembrano favole, invece è la realtà. Questo progetto viene detto “il tubone”.

Quando si parla del “tubone” s’intende il progetto di riorganizzazione della depurazione delle acque di scarico di una vasta zona della Toscana, in particolare Valdinievole, Valdera e Valdelsa. È un’opera che metterà a rischio l’equilibrio idrico del Padule di Fucecchio, la più grande area umida interna d’Europa, importante per motivi naturalistici, paesaggistici e turistici oltre che per la sosta di uccelli migratori.

Un gruppo di attivisti del M5s ha studiato attentamente l’ipotesi progettuale presentata dall’assessore Bramerini. Le previsioni di costo dell’opera sono andate aumentano di anno in anno, passando dai 105 milioni di € nel 2004, ai 145 del 2008 e ai 204 milioni nel 2014. Ad oggi il progetto non è ancora né definitivo né concluso, per cui non possiamo che ipotizzare ulteriori aumenti. Oltre la metà degli importi graveranno direttamente sulle nostre bollette dell’acqua, gestite da una società privata, la stessa che ha reso la Toscana il posto più caro d’Italia per le bollette dell’acqua. Tutto questo ci preoccupa molto.

Il Movimento rileva la mancanza di trasparenza sul progetto, sulle opere e sugli appalti, e chiede l’istituzione di un sito pubblico con tutta la documentazione e la programmazione dei lavori, in modo che per i cittadini sia possibile tenere sotto controllo l’andamento dei lavori e delle spese, le previsioni fatte in fase di progetto e gli scostamenti temporali e di costo rilevati in corso d’opera; e monitorare in continuo anche gli affidamenti dei lavori e delle consulenze. Tutti gli “attori” del progetto sono assoggettati e riconducibili ad una unica forza politica, il Partito Democratico, e questo di fatto crea un centro di potere politico-economico incontrollabile. Anche questo, visti i precedenti, ci preoccupa molto.

Per questo chiediamo urgentemente:

  • – la revisione del collocamento del depuratore di Ponte Buggianese previsto in località Anchione, da spostare in un’area a minor rischio idrogeologico e d’impatto ambientale, situata più a “monte” rispetto al Padule (ad esempio il sito di “Pratogrande”, indicato a suo tempo anche dalla società Acque Ingegneria)
  • – di apportare una variante al progetto esecutivo prevedendo il mantenimento del depuratore di Pieve a Nievole sul lato est del Padule, in modo da assicurare con certezza il bilancio idrico del Padule, attualmente basato su previsioni al limite della fattibilità; il convogliamento, in prossimità del Padule, di parte delle acque del torrente Pescia
  • – la realizzazione di un sito web semplificato e schematico, che dia accesso agli elaborati, ai cronoprogrammi delle varie parti dell’opera, ma soprattutto permetta di confrontare le previsioni dei costi preliminari con gli importi aggiudicati in appalto; e conseguentemente dei grafici, dai quali si evincano i confronti tra i prezzi base di appalto con la contabilità dei lavori una volta eseguiti, al fine di poter verificare in tempi reali, ed in modo veramente trasparente eventuali aumenti o imprevisti nel corso dei lavori.

[comunicato]

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