BARTOLI: «SENZA RIFORME STRUTTURALI IL COMUNE SALTERÀ»

Samuele Bertinelli e Daniela Belliti
Samuele Bertinelli e Daniela Belliti

PISTOIA. Proviamo a rimettere in fila le cose in modo ordinato e comprensibile, precisando che quanto si dirà non è per dar contro al Sindaco Samuele Bertinelli, il quale alla fin fine ha solo una parte di responsabilità per ciò che sta accadendo, ma è per il bene della nostra città che inizia a trovarsi in serie difficoltà rispetto al bilancio comunale.

Partiamo dal mancato finanziamento del Governo dell’intervento sulle scuole Cino. Ammesso che il non finanziamento sia dovuto, come affermato dal Sindaco, dal fatto che il Comune di Pistoia rispetta il patto di stabilità (ma con ogni probabilità non è proprio questa la causa, visto che nel piano 2014 gli investimenti nelle Cino sono previsti addirittura per il 2015), questa circostanza del rispetto del patto non deve essere letta nel senso che il Comune di Pistoia è virtuoso, ma solo e semplicemente nel senso che il Comune di Pistoia non realizza molti investimenti in opere pubbliche: chi sfora il patto è perché ha soldi in tasca che può spendere, ma ne manca una parte che non può prendere coi mutui, rimanendo così il finanziamento bloccato.

Ma perché Pistoia non realizza investimenti in opere pubbliche? Perché ha un’enorme spesa corrente che crea addirittura problemi di cassa, aggravandosi così ulteriormente le difficoltà a investire: il 2013 si è chiuso con un disavanzo di 2,1 milioni! Ora, come accennato, Bertinelli ha solo una parte di responsabilità: per esempio ha deciso di non coprire il costo dei servizi individuali creando così buchi da ripianare (si aggira a 500.000 l’ulteriore mancata copertura del 2013), così come ha previsto una Tasi non spalmata su tutti coloro che usufruiscono dei servizi indivisibili, facendola gravare solo su alcuni sulla base di criteri catastali per giunta non corrispondenti al vero.

Ma al di là di questi aspetti, i problemi derivano da molto lontano, con la conseguenza che oggi più che guardare alle responsabilità passate e presenti si deve guardare al futuro e a come uscire da questa situazione.

Tasi per tutti e a danno di tutti
Tasi per tutti e a danno di tutti

Ed eccoci al nodo dei nodi, perché una cosa è certa: se continua questo immobilismo, se non si fanno riforme strutturali di riorganizzazione dei servizi, il Comune presto rischierà di saltare e allora sì che si dovrà chiedere conto a chi ci sta amministrando. Anche perché nei giorni scorsi, mentre i consiglieri di opposizione Semplici e Capecchi hanno offerto la loro disponibilità a un ragionamento sul riassetto dei servizi, l’assessore Belliti ha risposto categoricamente (e ideologicamente) nel senso che l’attuale assetto dei servizi non si tocca. Tuttavia si notino due cose:

  • a) il Comune di Pistoia non può più svolgere funzioni che sono prevalentemente di competenza dello Stato, quindi non può più sovrapporsi, duplicare, come sta facendo ad esempio nei servizi all’infanzia con le scuole materne, anche perché trasferirle da Comune a Stato significa mantenere come pubblico il servizio;
  • b) il Comune deve essere meno gestore e più controllore e quindi avvalersi sempre di più del privato sociale che a Pistoia ha ottimi livelli di qualità. Io penso che adesso è giunto il momento di realizzare queste moderne riforme strutturali, che consentirebbero un grande alleggerimento della spesa corrente senza andare a intaccare la qualità del servizio.

[*] – Membro dell’Assemblea Nazionale del Pd, ospite

Print Friendly, PDF & Email