BASKET: «AMICO DEL PANDA, PER… METTA UN TAP-IN»

Easley (foto Maestripieri)
Easley (foto Maestripieri)

PISTOIA. “Alcune persone sperano che le cose belle accadano. Altre le fanno accadere.” Queste parole di sua altezza Michael Jordan sono dedicate a Tony Easley, che col suo guizzo finale ha portato in paradiso i 4.000 del PalaCarrara al termine di 45 minuti indimenticabili.

Cos’è un tap-in, metaforicamente parlando? La prova che Dio c’è, verrebbe da rispondere. La dimostrazione che, su un campo da basket come nella vita di tutti i giorni, con un ultimo sforzo reso possibile da un cuore enorme si può correggere l’errore e portare a casa il risultato. La prova che con la voglia di vincere sempre e comunque si raggiungono obiettivi che sembrano compromessi. Oppure potremmo semplicemente definirlo come la più atroce delle beffe, dipende dai punti di vista.

Una cosa è certa, caro Tony, anzi due. La prima è che la tua correzione a canestro ha evitato una settimana di aria pesante a dir poco. Voglio essere sincero, mentre nel supplementare la partita sembrava inesorabilmente scivolare via, la tentazione del sottoscritto era quella di scavalcare le transenne per andare a tirare gli orecchi a tutti, dal coach ai giocatori fino al magazziniere, nessuno escluso.

Sì perché non potevamo pensare seriamente di averla persa così, ancora una volta con un finale di gara osceno tra difese impalpabili ed attacchi incapaci di giocare a modo col cronometro. Perdere un’altra partita già vinta, buttando alle ortiche 10 punti di vantaggio in meno di 100 secondi, commettendo errori incredibili come quello di fare fallo sul tiro da tre avversario, non sarebbe stata digerita bene, certamente non contro Cantù e con gli occhi di mezzo mondo puntati addosso per la presenza in campo di Ron Artest. Sarebbe stata una beffa troppo forte, davvero troppo. Il sindaco avrebbe dovuto probabilmente far chiudere l’Alibabar per eccesso di polemica.

Hall (foto Maestripieri)
Hall (foto Maestripieri)

La seconda è che, mai come in questo caso, sono stato felice che i tre punzecchiati nell’articolo della settimana scorsa mi abbiano smentito sul campo. Easley, Hall, Williams, qua la mano! Tony è stato votato Mvp dell’incontro e c’è poco da aggiungere perché solo con l’ultimo canestro è entrato di diritto nella carrellata di atleti biancorossi indimenticabili. Ma più in generale è sembrato molto coinvolto, convinto ed efficace.

Dal mio punto di vista il migliore della partita è stato comunque Valerione Amoroso, che contro Ron Artest ha giocato una partita di enorme sostanza, ma i progressi di Tony, la qualità ritrovata di Hall e qualche punto in più da parte di CJ fanno ben sperare per il rush finale.

Insomma, una bella partita con un finale mozzafiato che ha sorriso ai nostri eroi, con buona pace dei canturini che si sono dovuti sorbire 4-5 ore di auto per un rientro a casa tra i più rabbiosi. Che beffa anche per i cugini termali che, abbandonato per un giorno il bocciodromo, sono venuti a dar man forte ai gemelli lombardi per essere alla fine costretti ad assistere al nostro trionfo.

Adesso la trasferta proibitiva a Brindisi, in attesa delle partite di Avellino, Pesaro, Reggio Emilia e Varese, decisamente più alla portata in ottica playoff. Si spera nel recupero effettivo di Milbourne, nel rientro di Cinciarini ed in quella strana atmosfera di fine campionato, quando tutti gli Usa si ricordano che il contratto è in scadenza e, per strappare l’ingaggio migliore la stagione successiva, finalmente danno anche l’anima per vincere. I playoff sono sempre alla portata, crediamoci.

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