La querela bavaglio dell’ambasciatore russo Razov getta il sindaco benesperi in un imprevisto cono d’ombra: anche lui ha fatto lo stesso contro il nostro giornale, rinnegando i principi di liberalità e pluralità dell’informazione nei quali diceva di credere. è un Putin anche lui? Non sa che ogni despota ha i suoi contestatori e le sue talpe nel palazzo?
Anche i geni della Stampa sbagliano gli accenti…
DANTE GUIDÒ FIRENZE TRA I PRIORI:
NON CE LA FA AD AGRÙMIA IL BENESPÓRI
AGLIANA. Chissà cosa ha detto l’avvocata Elena Augustin delle dichiarazioni dell’omologo querelatore (a bavaglio) del Fatto Quotidiano Sergy Razov. Si sarà riconosciuta sicuramente nella medesima posizione sulla vicenda che vede il nostro giornale al centro di un processo politico promosso dalle «autorità costituite» care alla Gip Martucci, con una montagna di ridicole “lagne-querela”. Perché loro, gli ex populisti di prima, pensavano di far chiudere il giornale, ma qua non siamo ancora in Turchia né in Russia, almeno al momento.
Gli avversari interni al Palazzo (i malpancisti del centro destra) non gli hanno perdonato, al Benesperi, gli inciuci e le smancerie riservate alla sinistra e ci chiedono di proseguire senza alcuna battuta di arresto per mettere a nudo gli accordicchi della «amministrazione del cambiamento» (mai avvenuto), proponendoci nuovi documenti che porteremo inesorabilmente alla luce e, soprattutto, alla conoscenza dei lettori che potranno così giudicare.
Sembra sicuro che Luca Benesperi, che conosciamo – e chi scrive ha sostenuto, sfamato, curato con farmaci e dissetato al momento del bisogno aiutandolo in sincera amicizia – sembra dicevamo, che sia “trapassato” e dalle sue ceneri sia rinato un avatar che, usando i soldi del Comune (cioè dei cittadini), continua a scrivere farneticanti querele, verisimilmente suggerite dall’Aveta.
Una segretaria generale che, da quando è arrivata, lo “espone” in ogni circostanza, facendogli incrinare ogni rapporto preesistente anziché preoccuparsi dello svolgimento corretto delle attività amministrative che le competono.
Ci dicono che la signora Paola Aveta ha imposto di leggere e prendere visione di tutta la posta in arrivo per il Sindaco: ma è davvero possibile? O siamo alla censura del carcere di massima sicurezza. In un Comune o su Scherzi a parte?
Noi siamo sicuri che il Sindaco “epigastralgico e anche ruminante ossessivo” (certificato al limone) non gliele abbia raccontate bene queste storie alle due professioniste che lo seguono, perché non gli giovava riferire loro la verità, per come queste paiono alquanto “smarrite” davanti ai documenti del nostro archivio.
L’odierno primo cittadino ha rinnegato e scacciato i suoi sostenitori, che gli trovavano anche finanziamenti per la campagna elettorale. L’ha rimosso, questo episodio, nelle sue ruminazioni “notturne ossessive” come risulta dai certificati medici che ha improvvidamente portato in udienza, dimenticando che i suoi problemi erano noti anche in campagna elettorale e che non è stato certo il giornale a provocargli l’epigastralgìa.
Se calunnia c’è, viene dal sindaco stesso e dal suo entourage (persino familiare…): e se la procura avesse svolto indagini serie, non avrebbe mai preso granchi di questa portata.
Sapere che Benesperi si trova a fronteggiare liti intestine tra falchi e colombe (anzi: agnelli e capre) che ne esaltano l’insicurezza e che, nonostante ciò, continua a fidarsi dei suoi fedeli collaboratori di sinistra, che premia pure, senza rendersi conto della realtà, farebbe riflettere qualsiasi normodotato – cosa che, al contrario, non avviene in procura (ma forse solo perché fa comodo che non avvenga).
Il bestiario del nostro archivio è folto e oggi vi presentiamo due chicche di quando il genuino e vero (trapassato) Luca Benesperi, oggi trasfigurato nell’avatar di Pedrito, era un convinto antagonista della sinistra e non faceva sconti a nessuno, soffrendo l’inerzia del prefetto e della procura (era la consiliatura 2015/19) dai “bassi profili”. Leggetèvi le nostre mail tratte dall’archivio del quotidiano.
La segretaria Aveta certamente non conosceva i precedenti rapporti di amicizia e la confidenza che esisteva col cerchio magico (come è stato detto a sfottò in aula) della falegnameria; rapporti consolidati in anni di battaglie politiche comuni. Però la signora dai capelli fuxia resta sempre defilata e – secondo noi – compiaciuta a guardare la rissa, affinché il centrodestra si sfarini per il rientro trionfale palazzo della falange di sinistra e delle sue truppe cammellate.
Benesperi si accorge o no di essere circondato da personale che gli rema contro? C’è chi si presenta come un vassallo obbediente, ma è pronto a pugnalare alla schiena. Un giorno pubblicheremo alcune clip audio del primo cittadino: e allora sì che a qualcuno verranno le ruminazioni!
In realtà il palazzo sta preparando il «golpe di Agrùmia» con la cacciata dell’ambo Benesperi-Ciottoli, il cianchettarore/criccatore/panetton/agnellone!
Cosa ci faceva il sindaco, lunedì 7 marzo, a conclave in una appassionata e lunga riunione protratta per mezza mattinata con la segretaria Aveta e un personaggio-signor X, che ci dicono fosse un super-avvocato? Le notizie scorrono dal Comune con la stessa velocità e abbondanza con cui grondano dalle stanze di Coletta in piazza Duomo.
Saranno fedeli i servitori del Benesperi? Il sindaco dovrà guardarsi bene le spalle e sempre pensando che le nostre intuizioni si sono avverate senza perdere colpo: la prima è stata quella del direttore che da subito definì la segretaria Aveta con un «cavallo di Troia del Pd», pronto a far ribaltare la giunta lavorando sottobanco.
Benesperi, dopo la nostra rivelazione della fuga leghista, poi dimostrata dall’abbandono di ben cinque consiglieri e del vicesindaco Ferretti, soffre sempre di più di crisi da isolamento. Sarà colpa della malvagità di Linea Libera o della sua conclamata inattitudine alla guida di un Comune?
Oggi, il sindaco ruminante, avrebbe anche bisogno di un “percorso psicoterapeutico di supporto”: lo dice lo psichiatra dell’Usl pistoiese, il dottor Dalle Luche (con il figlio, Matteo, già collegato al capolista Fabrizio Volterrani, lista nella quale militava insieme all’allora consigliere Benesperi).
È vero? Non lo sapeva il sindaco che ogni “despota” ha i suoi oppositori interni? Sarà il caso che anche lui inizi a farsi assaggiare i caffè comunali, come fa Putin che teme addirittura di essere avvelenato…
Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]