PISTOIA. Anche alla ventunesima edizione della Befana di Pistoia tutto è filato liscio. E non avevamo dubbi che nessun intoppo avrebbe guastato la festa. Perché i vigili del fuoco, che da sempre la organizzano per il puro piacere di regalare un sorriso, sono quanto di meglio ci sia in circolazione: professionalità, abnegazione, sacrificio e disponibilità.
Oltre agli abituali sponsor, poi, quest’anno, la manifestazione si è arricchita di un nuovo patrocinio, Mondo risparmio, la nuova cordata commerciale cinese che inizia a prendere corpo e confidenza in città.
A portare i saluti in piazza, però, non uno dei titolari, ma una delle lavoratrici, che ha fatto capire bene le proprie origini, ringraziando i vigili di’ffòo.
Il problema, l’unico, sono stati gli utenti, i bambini. Che non riescono a divertirsi più. Un uomo – travestito da Befana con la scopa – che si cala dal campanile del Duomo appeso a un filo rischiando l’osso del collo è meno, molto meno, quasi nulla, si potrebbe aggiungere, di quello che i bambini, ogni giorno, vedono alla televisione o nei videogiochi.
I bambini sono ormai abituati a confondere le immagini sparate dal piccolo schermo, sempre acceso, con la realtà: e un uomo che scende da un campanile non fa alcun effetto rispetto ad altri, raffigurati dallo schermo digitale, che rimbalzano da un grattacielo all’altro, senza alcun ormeggio, ma solo con la forza del pensiero.
Il pensiero, diabolico, di chi li ha disegnati e trasformati e poi dati in pasto ai più piccoli, orfani di qualcuno che rilasci a piccole dosi quelle aberranti falsificazioni e soprattutto che spieghi loro come in realtà, certe cose, non succedono, né possono accadere.