bellezza. AVVICINATEVI AI PULPITI!

Daverio, storico e affabulatore in San Bartolomeo

PISTOIA. Sono state — come al solito sono — le lunghe e rituali presentazioni farcite di ringraziamenti prolissi che hanno reso impaziente il numeroso pubblico presente in San Bartolomeo venuto per ascoltare la speciale lectio magistralis concessa, poi con un ritardo di oltre 45 minuti dall’orario prefissato.

Philippe Daverio non ha alcun bisogno di presentazione, avendo una fama internazionale legata alla carriera di divulgatore dell’arte a tutto tondo, eccelente umanista, dunque massimo esperto di affabulazione.

La Chiesa stracolma di persone

Anche l’improvviso black-out elettrico intercorso durante la prefazione di Don Carlesi è stato dipinto come una esercitazione utile alla comprensione di quanto era suggestiva e spirituale, l’audizione della Parola dai pulpiti delle Chiese.

I pulpiti come strumenti originari, precursori della moderna rete telematica, nodi di propagazione del Verbo del presbite che si propagava poi con il passaparola nelle comunità.

Allestimento di schermo in San Bartolomeo

L’evento è stato dedicato alla presentazione del volume Pistoia città dei pulpiti – Avvicinatevi alla bellezza edito da un gruppo sponsor pistoiesi, che permette di raccogliere una antologia completa delle spettacolari opere che trovano origine fino dal XII secolo e che arredano le nostre preziose Chiese.

I pulpiti, sono stati la rete di una epoca nella quale la parola (quella fatta carne in Gesù Cristo, inviato in terra) era l’unica forma di comunicazione, assicurata nelle numerose Chiese pistoiesi dagli stupendi pulpiti realizzati da grandi artisti dell’epoca.

Un libro testimonianza speciale della nostra città, che si distingue per una collezione artistica non facilmente reperibile altrove e che potrà essere un volano di sviluppo turistico per il grande significato culturale, legato alla storia prerinascimentale.

Daverio ha parlato per poco più di mezz’ora, disturbato da una fastiodiosa tosse che, non ha ridotto l’attenzione del numeroso pubblico, impegnato alla comprensione più accurata delle ricostruzioni storiche del grande esperto, solito all’uso di una inflessione dialettica intersecata tra l’oltralpe e il lombardo, decisamente appropriata per un piacevole effetto musicale del più dotto monologo.

[Alessandro Romiti]

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