benesperi. UN SINDACO A “LUTTO ALTERNATO” E PRIVO DEL SENSO DEL RISPETTO UMANO

Il primo cittadino partecipa ai lutti a capocchia, cioè di alcuni cittadini ma non altri: l’Amministrazione porta le condoglianze quando gli conviene e così anche la Presidenta Pacini


 

Il Sindaco va a “lutto alternato”. Qui per Vannino in forma fasciata

 

AGLIANA. La prima è stata una banale “caduta di stile”, quando Luca si fece fotografare in un pomeriggio piovoso dentro a una pizzeria per un decennale di attività: poi però si scoprì che era il fratello della mamma, e dunque si era prestato a una marchetta pubblicitaria.

Poi ci sono state altre occasioni di condoglianze in eventi pubblici per la scomparsa di cittadini, anche ex politici o semplici parenti di politici come sono stati la madre del new entry Alfredo Nerozzi: la mamma Marusca morì alla fine di settembre con Nerozzi ancora all’opposizione; o la mamma della schiena-pugnalata comandante Lara Turelli, la Maria Beatrice al cui funerale non c’era alcun amministratore.

Nerozzi venne discriminato nel lutto della mamma Marusca

A noi vengono in mente le condoglianze che la presidente del consiglio Milva Pacini portò al consigliere Bartoli per la perdita del padre, nella primavera del 2021 e ciò all’apertura di un consiglio comunale (registrato): altrettanto non venne fatto per la scomparsa della madre del Nerozzi o di quella della comandante Turelli.

In compenso la Turelli s’è presa pugnalate su pugalate alla schiena da chi aveva servito «con disciplina ed onore».

Alla morte di Pierguido Vettori, già consigliere comunale aglianese delle consiliature sotto Marco Giunti, nessuno si è mosso dal palazzo comunale, nemmeno con delega. Era più importante officiare le condoglianze allo sfortunato concittadino – ed ex consigliere – Pierguido, persona schietta e sincera, o proclamare il comunicato in ossequio alla memoria del lontano ambasciatore italiano in Congo, che morì un anno fa in un agguato e sul quale episodio la cittadinanza è certamente poco interessata?

Abuso e disuso della fascia tricolore da parte del sindaco Pedrito

Ancora. La Nazione del 5 febbraio ha ben riportato il funerale, tenuto lunedì scorso, di Francesco Marrassini, “Kekko”, come veniva affettuosamente chiamato dalle giocatrici del calcio femminile, della quale associazione è stato a lungo il presidente.

Alle esequie in Misericordia a Pistoia c’era solo una delegazione delle calciatrici che hanno riportato anche sui social il sentimento di sincero lutto per la perdita di una persona davvero molto stimata. Eppure anche il Sindaco era noto per una sua attività sportiva – anche come allenatore di calcio delle giovanili – insomma esponendosi così in una certa affinità per l’ambiente sportivo e specificatamente quello calcistico di Agrumìa; dunque non poteva né doveva ignorare l’evento, portando un semplice saluto sui social.

Tutto ciò non sembra essere servito a nulla per il pargoletto: lui si sposta se vede un ritorno elettorale e non per una espressione di pubblica rappresentanza data nella sua preminente sfera istituzionale.

Luca Benesperi il massimo della sfrontatezza l’ha raggiunto al funerale di Vannino: lì, era anche accompagnato dalla comandante Maria Pignatiello in uniforme con le stellette. Ma il consigliere di opposizione Alberto Guercini non ha niente da osservare, come fece per criticare i gradi della Turelli, coprendosi di ridicolo? Non le fa più le interrogazioni adesso che le destre s’inciuciano con la sinistra?

Il pargolo, dicevamo, ha espropriato la panchina di prima alla famiglia di Vannino, con Luigi Gori posizionato in seconda fila insieme a moglie e cognata. Mai successo prima che un Sindaco partecipasse in via ufficiale alle esequie di un cittadino di un altro comune. Vannino risiedeva a Pistoia, genietto delle ruminazioni calunniose!

Il medico Guglielmo Sforzi ha certificato le “epigastralgie” di Pedrito come indotte dalla lettura del nostro quotidiano. Così ha riferito il malato calunnioso caro alla procura

Insomma Benesperi oramai è lanciato come un missile verso il caos e ciò anche grazie al sostegno del mitico Nerozzi, verso gli ultimi 18 mesi di sconclusionata gestione del Comune, anche dopato dalla percezione di un potere indiscutibile che gli permette, con la dimostrata spregiudicatezza di chi non ha più niente da perdere, di avere qualunque caduta di stile o bon ton.

Che dire della sessione di consiglio comunale con gli occhiali da sole tenuta nella primavera del 2021? D’altronde se l’Aveta mette le infradito durante le sue funzioni pubbliche e si concede il beach working in Versilia… O di espressioni di condoglianza che si dovrebbe portare – è questa una regola non scritta, ma che il primo cittadino dovrebbe sapere bene – ai sopravvissuti in nome del sentimento di vicinanza di cittadini aglianesi, caduti davvero nella mellétta.

Luca Benesperi ha dato esempio di falsità e calunnia, come dimostrano gli atti processuali raccolti e di cui vi parleremo. Ed è oramai sostenuto probabilmente proprio dagli stessi avversari di un tempo, come il “mai comandante” Nesti.

Oggi  si ritrova protetto dai soviet e qualche romantico politico d’antan, come la Annalisa Volpini o Attilio Barontini, che vedono in lui, nonostante tutto – ovvero lo sfacelo di una amministrazione sbandata e caduta nel pieno consociativismo democristiano – un barlume residuato di quel programma politico che era targato centro destra ma che è altresì drammaticamente scivolato verso il Pd.

Una forma di sesso politico fluido?

Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]


 

STORIA & REVISIONISMO STORICO

 

Se pure Stalin fu revisionato, non lo sarà la giustizia-mercato?

 

Non vorrei essere in nessuno di questi personaggetti quando, secondo la regola della storia, al momento del “revisionismo” verranno fuori i contenuti del mio cellulare. Sono contenuti in forma forense ordinata dal giudice Luca Gaspari: incontestabili. Bellissimo ascoltare che il Ciottoli è falso testimone e che il suo spregiato amico è sempre stato un bimbo delicato di stomaco e di corpo.

Allora ci sarà da ridere della procura, dei sostituti Curreli e Grieco, della Gip Martucci e di Gaspari stesso; monòcrate disinformato, approssimativo e maldisposto a svolgere il suo lavoro di ricerca della verità per non toccare i colleghi.

Due secondi dopo la morte di Stalin, Krusciov aveva già provveduto a far togliere il suo corpo dal fianco della bara di Lenin in Piazza Rossa. Immaginiamoci se non andrà in polvere tutto il «processo politico» inventato di sana pianta contro di noi di Linea Libera solo perché, come Machiavelli nei Sepolcri foscoliani, narrando le sconcezze della politica e della giustizia, ne sfrondavamo gli allori e rammentavamo al popolo di che lacrime grondino e di che sangue le pie «autorità costituite» della Gip Martucci!

e.b.


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