PISTOIA. Il sindaco, appena appreso, nei giorni scorsi, l’esito del bando prefettizio che vedrebbe in graduatoria, seppur agli ultimi posti, la proposta di una impresa Srl di accogliere profughi e richiedenti asilo all’interno dei locali della ex questura, ha immediatamente espresso al Prefetto di Pistoia la propria radicale contrarietà rispetto a tale ipotesi.
Si tratta infatti di una opzione dannosa e del tutto irragionevole, non soltanto in ragione del luogo scelto, inidoneo ad ospitare un simile servizio, ma anche per il numero troppo alto di persone che lì potrebbero essere accolte e per il fatto che ad avanzare la proposta non sia un soggetto professionalmente attrezzato alla gestione dell’accoglienza; peraltro, tale collocazione risulterebbe del tutto contraddittoria con il lavoro importante e positivo sin qui svolto dalla Prefettura e dall’intero territorio, ispirato a criteri di equilibrio e sostenibilità sociale.
Il modello pistoiese di accoglienza, infatti, si è dimostrato fin qui virtuoso, perché si è fondato e deve continuare a basarsi sull’ospitalità in comunità con numeri relativamente contenuti di persone, gestite da personale qualificato, nelle quali i migranti ricevono assistenza, vengono identificati e trattenuti o in vista dell’espulsione oppure, nel caso di richiedenti protezione internazionale, per effettuare le procedure di accertamento dei relativi requisiti.
Non casualmente, inoltre, già da due anni, il Comune ha stipulato convenzioni con i soggetti che gestiscono l’accoglienza sul territorio, al fine di formare e poi impiegare in forma volontaria i migranti in attività di cura dei beni comuni.
[quilici – comune pistoia]