PISTOIA. È semplicemente esilarante, stamattina, leggere le minacce di Bertinelli sul Tirreno. Il Sindaco pensa a un deterrente anti-fronda e il discorso i riannoda a quello che scriveva Luca Rossi, dei 5 Stelle, qualche giorno fa: «secondo lui (Bertinelli – n.d.r) c’è chi (nella maggioranza) si è fatto eleggere per prendere il gettone di presenza e poi si defila al momento delle votazioni» (vedi).
La cosa è tragicamente esilarante perché, se invece di aver fatto solo filosofia (e storia, dice lui talvolta), Bertinelli avesse dedicato più attenzione anche ad altro (alla vita concreta, per esempio), sono convinto che capirebbe al volo, nella concretezza, che la vita è altra da quella che si legge sui libri e sui manuali, e che lui ama sciorinare – magari con sfoggio di erudizione – nelle occasioni dei saluti di fine-anno. E, se mai, prenderebbe esempio e sostegno da un Francesco che, pur essendo davvero un’eccellenza gesuitica della scienza e del sapere in ogni campo, parla come mangia e mangia come parla: se addirittura non si fa, davvero, da mangiare per sé da sé in Santa Marta.
Ma quando si crede di poter dominare la realtà che ci circonda, è lì e allora che si hanno i massimi impatti (o le grugnate, se preferite) con il reale. Il centralismo democratico – che caratterizza questo Sindaco della “città di tutti”, primo cittadino che però vive, di fatto, in un voluto ritiro di una torre d’avorio da cui non risponde a nulla e a nessuno – non può che generare i danni che, a questo punto, si profilano già in tutta la loro incurabile interezza.
La metafora è orrenda e ne chiedo sùbito scusa, ma è icastica e superefficace: quando un animale domestico è presso a morte, pidocchi e pulci fanno i bagagli e scappano da ogni parte. Così, dall’interno della sua fasulla maggioranza, il Sindaco di se stesso ha voglia a strillare! Non otterrà un bel niente. Se lo ficchi in testa
Bertinelli aveva – volutamente, a mio avviso – una Giunta fragile tranne che per un elemento, la defenestrata Ginevra Lombardi: donna dura, non c’è dubbio, ma, come avrebbe detto Lisia (1, 7, 2) del quinto secolo ateniese, οἰκονόμος δεινὴ καὶ φειδωλὸς [ἀγαθὴ] καὶ ἀκριβῶς πάντα διοικοῦσα, oikonòmos deinè kài feidolòs [agathè] kài akribòs pànta dioikùsa, “amministratrice perfetta e [buona] risparmiatrice e in grado di seguire tutto senza sgarrare”.
L’ha voluta emarginare: perché troppo intelligente e perché… vedeva troppo? Il gioco è stato facile, lì per lì. Come quello di tenersi in Giunta fedelissimi, ma di evidente scarsa autonomia. È solo che il Consiglio Comunale non è una Giunta; e che i consiglieri, come i genitori, non se li sceglie il Sindaco: e possono essere anche (accade di rado, ma può accadere…) autopensanti e autonomi. E critici. Tremeranno, allora, se si farà la conta pubblica? Non credo proprio.
Perciò, non solo la storia non insegna nulla neppure ai marxisti o marxiani o di sinistra che dir si voglia: ma non basta tuonare, perché Anche i boia muoiono, per usare un richiamo filmografico.
E non basta – cosa che nessun quotidiano osa dire, ma che è di dominio pubblico in città – che il Segretario speciale Ferretti e l’armigero Ruganti scoprano a cena, in città, al solito tavolo, la defenestrata Lombardi con cinque o sei consiglieri del Pd (si parla di Carla Breschi, Alterio Ciriello, Chiara Colombo, Loreno Del Maestro, salvo errori e salvo se altri: Gonfiantini…?).
Non basta perché in primo luogo non significa nulla; in secondo, chi è aperto al dialogo e al ragionamento, banchetta, forse, più volentieri con chi riesce a parlare e a comunicare, che con chi non sa fare altro, ogni volta, che far lezione frontale come un cattedratico – e per giunta in odor di spocchia.
Una volta – il Sindaco ha la memoria corta – la sinistra conosceva l’autocritica che ora non esiste più, evidentemente. Solo che una volta la sinistra c’era: quella vera.
L’ammazzarono Di Pietro, D’Alema e tanti altri bravi bambini che – scivola scivola – sono passati dalla Dc a quella melassa pseudodemocratica e senza spina dorsale del Bombardino di Firenze.
Provi a guardarsi dentro, il Sindaco. Mi dia retta. E buon 2015!
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