PISTOIA. Ora, si sa, chi non ha mai sbagliato scagli la prima pietra. Ma tra il commettere degli errori e il peccare di arroganza c’è una differenza non da poco.
Oggi, 24 marzo, mega conferenza sulla presentazione alla stampa del restauro della Chiesa di San Leone, in piazzetta San Leone.
Presenti il vescovo Fausto Tardelli, il presidente della fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Luca Iozzelli, il rappresentante dei soci di Conad del Tirreno, Valter Geri, l’arciprete della Cattedrale di San Zeno Luca Carlesi, il soprintendente della Soprintendeza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato.
Infine, naturalmente lui, il primo cittadino di Pistoia, Sameule Bertinelli, che, dopo aver parlato per un tempo spropositato rispetto agli altri, avendo aspettato che anche tutti questi altri dicessero la loro sul restauro della chiesa per l’anno di Pistoia capitale italiana della cultura, ecco che, davanti alle diverse persone presenti all’evento, se ne esce con frasi piuttosto infelici.
Contro chi? Contro la stampa locale, “colpevole” a suo dire, di parlare sempre e troppo male delle vicende pistoiesi che contornano la nostra città e di non menzionare affatto le molte cose utili e belle che invece vengono fatte per i cittadini.
Ergo, o con lui o contro di lui.
Ora, forse il caro sindaco non conosce il mestiere (ahimé alquanto faticoso) del giornalista. Non conosce il diritto di cronaca ma, soprattutto, quello di critica.
Perché se il dovere di un bravo giornalista deve essere sempre e solo quello di raccontare diligentemente per filo e per segno ciò che avviene nella Sagra delle Frittelle di turno e riportare in bocca al politico di turno le tre frasi fatte che dice, allora il mestiere del giornalista può farlo chiunque. Basta avere una penna veloce e un buon orecchio scattante.
Ma un giornalista non deve avere la capacità di insinuare il dubbio in chiunque inciampi nella lettura di un suo articolo? Non deve stimolare alla riflessione il lettore, al porsi domande, a chiedersi il perché avvengano determinati fatti? Non deve saper “punzecchiare” istituzioni e affini anche con frasi un po’ colorite e che stimolino alla lettura?
E poi, caro Sindaco, sarebbe bello poter parlare bene di un’amministrazione se davvero qualcosa di positivo venisse fatto. A parte spendere soldi pubblici in inutili iniziative come Leggere la Città o Dialoghi sull’Uomo, mentre la città è piena di buche e in preda al buio totale appena cala la notte.
Ad esempio stamattina, sempre 24 marzo, in un piccolo e grazioso paesino di nome Iano, alle 5 del mattino, alcuni operai del Comune erano al lavoro per “disinfestare” la zona dalle processionarie.
Eppure, un’ordinanza dell’amministrazione comunale targata 1995 impone l’obbligo di effettuare tale servizio entro la fine di febbraio. Ergo, la disinfestazione di stamattina era alquanto inutile.
Semplice distrazione o studiato sponsor in vista delle imminenti elezioni?
Vedi: http://www.comune.pistoia.it/cgi-bin/scheda_pistoia_informa_2006.cgi?id=18
[Alessandra Tuci]
Caro mio bravissimo Condirettore, non prenderla così male!
Credo che tu abbia sbagliato nell’interpretare Samuele.
Lui si riferiva solo alla sua “staNpa” (Vernacoliere) di partito.
E per il resto voleva sostenere democraticamente il postulato che i giornalisti liberi – come noi – non è che “non possano” dire sempre male dei politici: più semplicemente DEVONO!