biblioteche. «SCARPE E ZOCCOLI, STRADE E CIOTTOLI»: PERCHÉ GLI AGLIANESI SARANNO COSTRETTI A GIRARE CON LE TOPPE AL CULO?

Con questo nostro nuovo intervento, supportato da un bel vocale, ovviamente manomesso per salvaguardare il lato A e il lato B (che a volte coincidono nella stessa persona), intendiamo spiegare agli agliani (o alieni?) i motivi per i quali nel paese della “sinistra resistente & anpigiana”, anche se s’apre una voragine in strada, non se ne fa di niente


Ne vogliamo parlare di certe cose o preferiamo far finta di niente?

SE È TUTTO VERO QUELLO CHE SI NARRA

COM’HANNO FATTO A DARE LA CAPARRA?


I lavori pubblici sono tutta materia del Ciottolo d’Ombrone, con tanta segatura nel capone.

 

Queste le deleghe espresse in decreto da Minkiolìn: lavori pubblici (allo sbando), viabilità (malmessa), personale (favorito o osteggiato), lotta al degrado (politico-morale nostalgico-fascione), cose semplici (perché lui quelle complicate non sa gestirle), periferie (dove pagare le multe ai cittadini in divieto di sosta), servizi cimiteriali (quelli più adatti a chi avanza a suon di tubi & aggressioni).

Striscia o non striscia arriveremo a Roma, malgrado voi…

Ora l’Eleonora Baldi ci augurerà un’altra querela. Ma come quella dell’altro giorno, cadrà – la sua previsione da Cassandra – non nel cesso, bensì in una delle bucacce che costellano le strade di Agliana, tanti discorsi e poca lana. Nel paese dell’Anpi, infatti, si viaggia come sulla luna: tra buche, sgrani, crateri, sgangherìi vari e tricche tracche e castagnole.

Quella che potete sentire qui è una registrazione dell’inizio del 2024: quindi risale a 6 mesi dal voto con il quale Minkiolìn è stato rieletto non per plebiscito, ma come transfuga inseguito: rincorso da un’Ambra Torresi, che gli ha sputato addosso mesi e mesi, ma che alla fine per tirare il lesso, l’ha applaudito venendo a compromesso.

A Agliana ci vuole una biblioteca nuova? E allora si fa. In memoria dell’Angela Marcesini, che diventò bibliotecaria con me che scrivo, seguendo i corsi della Regione Toscana. Ne so troppe perché son troppo vecchio ma, come la grande testuggine millenaria dei racconti cinesi, ne so molte di più degli aglianesi.

Tra parentesi, per quel che se ne sa, la nuova biblioteca “sarebbe” il buen retiro del mai-comandante Andrea Alessandro Nesti, che in buona sostanza – vista la sua storia giudiziaria – potrà godersi il meritato riposo dopo un 25ennio di favoritismi e protezioni garantitegli da: Comune del MilanAgliana (rosso e poi nero); dai Che Guevara della sinistra locale; dalle segretarie generali (Madrussan, D’Amico, Aveta: la fucsia zitta e cheta), che hanno solo riscosso lo stipendio senza muovere neppure una pedina.

Buca o non buca arriveremo a Luca, malgrado voi…

Tutto questo anche col beneplacito delle destre riforma[ggia]trici del Menga e, dulcis in fundo, in forma BlimundO, un mai-capovigili più che protetto, corazzato dalla procura di Pistoja: apparentemente grazie alla solerzia del Curreli ma, a mio insindacabile parere (art. 21 Cost.), ancor prima dello scout, vezzeggiato dall’effeèffe Grieco, almeno fino all’epoca della segretaria grecana Alessandra Casseri, notoriamente «prossima sociale» della Blimunda, la comandantA moglie.

Il Ciottoli, l’assessor tubatore/turbatore, ma che ora non può più sparare agli uccelli (dicono) ma solo ai coglioni, s’è ammucciàto (vocabolario di Andrea Camilleri) e, a forza di taliare l’Aveta, vista quale cometa, e l’uso delle password della Vilucchi, che gli ha permesso di ficcare il naso nei fogli delle inchieste grazie a indecenti trucchi; il Ciottoli, dicevo, sparatore, soprattutto di cazzi e di cazzate, a forza di grattar nell’opre pubbliche, è costretto a lasciare disastrate le rèdole d’Agliana detta Agrùmia: che d’estate si secca e nello ’nverno allaga pien di stùmia.

Ora il bilancio tocca all’Ambra. La Gherardi non c’è più e il cerino è rimasto a lei

Scriver d’Agliana è come fa’ un poema. È talmente speciale, che fin la man di Dante esita e trema.

E ora che ne sarà delle stradacce, dove i vigili urbani di Maria, piàzzan su’ parabrezza le cartacce delle contravvenzioni e vanno via?

Ma non solo le strade sono a secco. A sentir quel che dice qualcheduno (e tutti sanno, pur non fiatando alcuno) tra Luca, il Segatura e la Gherardi, hanno sparato a colpo tutti i dardi ch’avéano in mano ed or sono scoperti, senza le braghe e con i glutei aperti!

Ascolta, allor, per ben, popolo Agliano: tutto il casino che ti scoppia in mano.

Edoardo Bianchini
[direttore@liealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana


 

GIUSTIZIA DELL’ALTRO MONDO

 

Se è vero tutto quello che si ascolta nel vocale recitato da una bimbetta giovine da intelligenza artificiale, l’operazione acquisto-locali-biblioteca di Minkiolìn non arriverebbe da un avanzo di amministrazione, ma da una vera e propria razzia con ipotesi di distrazione-fondi per uso e abuso improprio.

E se la situazione stesse in questi termini, che dire di una giunta che decide acquisti a scapito di opere pubbliche e ordinarie manutenzioni necessarissime? Di storni di spesa corrente destinata al personale? Di falsità nel mettere in giro notizie che nascondono il fatto che ad Agliana si legge a spese dei servizi essenziali e del fondo per il personale?

E la procura della repubblica di Pistoja non farebbe meglio a indagare su questi aspetti innaturali della gestione amministrativa (compreso l’operato della segretaria generale e della ragioneria del Comune di Agrùmia), piuttosto che sulle sparizioni di chiavi-fantasma di auto della vigilA Traversi e sull’apparizione delle chiavi (password, per chiarire) della vigilA Vilucchi la quale, violando in ipotesi il segreto d’ufficio, ha permesso al Ciottolo-Segatura di poter esaminare, in tutta tranquillità, le registrazioni delle telecamere del palazzo comunale, contenenti documenti secretati perché prove di un reato su cui il Terzo Piano stava indagando? O Coletta fa come vuole solo perché lui non intende intercettare la Lucia Turco, sorella di una sua «prossimità sociale» appellata Luca Turco?

S’intende essere stronzi e senza faccia, gente. Ma ad Agliana si supera ogni limite di decenza. Vi si pigliano a braccetto persino partigiani e fascisti. Vi si espone la bandiera della Palestina sull’altare. Vi si fanno giunte persino senza dare responsabilità alcuna a una lista che ha appena il 2% in meno di quella “fascioni-per-Benesperi”!

Altro che – come si sente nel vocale – Benesperi sta sul culo a tutti e anche al La Pietra! Si sogna da svegli a occhi spalancati. È stato proprio il La Pietra a insegnare al Bimbominkia l’arte del comprofesso, quella scienza politica in cui faccia e culo non si distinguono più fra loro e s’interscambiano pure!

e.b.


Print Friendly, PDF & Email