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PISTOIA. Con consistente ritardo rispetto al solito, è iniziato venerdì in Commissione l’esame dei documenti relativi al provvedimento di salvaguardia degli equilibri di bilancio.
Ebbene, il quadro che emerge a poco più di quattro mesi dall’approvazione del bilancio 2014 (19 maggio) è tutt’altro che tranquillizzante: infatti, rispetto ai trasferimenti stimati, mancano all’appello circa 838.000 Euro, colpa del Governo, si dice.
Facciamo un passo indietro: il bilancio preventivo 2014 si era caratterizzato per inasprimento delle aliquote Imu, seppur lieve, e l’applicazione in prima battuta della Tasi, ossia il succedaneo dell’Imu sull’abitazione principale. Proprio in riferimento alla Tasi, la scelta, ideologica e irragionevole, da noi critica ed avversata in Consiglio comunale nel corso di un lungo dibattito, è stata quella di esentare completamente le abitazioni principali appartenenti alle categorie catastali A4 e A5, insomma quelle considerate dal catasto popolari e ultrapopolari (sulla carta), mentre alle altre abitazioni veniva applicato lo 0.25%.
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Alle nostre critiche fu risposto che era impossibile allora procedere ad una stima su quanto potesse ammontare il minor gettito che derivava da quella esenzione. Ora il dato è stato fornito ed è pari a ben 500.000 Euro, somma che avrebbe potuto ragionevolmente arginare gli effetti dei mancati trasferimenti, se prevista fin dal bilancio di previsione e che ad oggi avrebbe potuto essere recuperata estendendo la Tasi anche a quegli immobili (se è imposta sui servizi indivisibili perché mai qualcuno non dovrebbe pagarla, sempre in modo proporzionale alla rendita?).
Eppure l’Amministrazione non torna indietro neppure oggi su quella decisione irresponsabile e preferisce riportare il bilancio in equilibrio (sempre che il Governo di qui a fine anno non stringa di nuovo i cordoni della borsa) utilizzando 820.000 Euro di oneri di urbanizzazione, entrate strutturalmente non ripetibili. Si contraddice così clamorosamente, quell’impegno solenne a non ricorrere agli oneri di urbanizzazione per la copertura del bilancio di parte corrente di cui il Sindaco si è più volte fregiato, sottolineando come fosse stato abbandonato quel costume tanto caro al Sindaco Berti e alla Giunta precedenti.
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Non possiamo che stigmatizzare questa scelta, dal momento che di fatto si vincola di nuovo l’equilibrio del bilancio all’apporto di entrate di natura straordinaria, che dovrebbero avere nelle spese per investimento la loro destinazione di elezione, e si riducono ulteriormente gli spazi di manutenzione ordinaria di un patrimonio – compreso il verde pubblico – che casca letteralmente a pezzi!
Con questa manovra irresponsabile, che non rivede le proprie scelte ideologiche in ordine all’applicazione della Tasi non si fa altro che mettere ancora più a rischio il bilancio, senza introdurre quei correttivi strutturali, anche nella riorganizzazione dei servizi (mensa, scuole materne) che sono ormai non più rinviabili.
Margherita Semplici, Alessandro Tomasi, Alessandro Capecchi