PISTOIA. A pagina 11 del programma elettorale di Samuele Bertinelli si legge: “…Sul versante delle entrate occorrerà ridurre la dipendenza degli equilibri correnti di bilancio da entrate straordinarie (a partire da quelle legate a oneri di urbanizzazione), che dovranno concorrere invece in maniera determinante all’abbattimento dello stock di debito pregresso e agli investimenti..”.
Contrariamente a quanto sopra indicato, il Sindaco ha affermato sulla sua pagina Facebook e alla stampa che utilizzerà le entrate provenienti dagli oneri di urbanizzazione per riequilibrare al 30 settembre il disavanzo pari a circa 925.000 euro.
Il Sindaco definisce l’intervento “straordinario” a causa alle minori entrate dovute ai tagli operati dal governo nazionale negli ultimi mesi. Questi si sono concretizzati nel mese di agosto e quindi non sono stati previsti in sede di bilancio preventivo.
I tagli ci sono, è vero, e sono indicati anche nella relazione dei revisori dei conti, ma non sono questi che creano lo squilibrio. La voce che sostanzia il disavanzo è quella relativa alle entrate extratributarie come le sanzioni del codice della strada che ammontano a meno 1.600.000 euro rispetto al preventivato.
Dal lato uscite, pur andando verso una contrazione della spesa corrente con il blocco delle spese, ci sono state comunque spese non previste e non rinviabili che di fatto limitano la riduzione totale dei risparmi.
Da quanto sopra detto nello specifico si evidenzia quanto segue:
- 1. il disavanzo non è da imputare ai minori trasferimenti da parte del governo nazionale;
- 2. in sede di bilancio preventivo sono state messe a bilancio entrate extratributarie di importi errati e non realistici con la conseguenza di un consuntivo in cui compaiono scostamenti rilevanti rispetto agli obiettivi che erano stati definiti ad inizio 2014;
- 3. pur contraendo le spese e bloccando qualsiasi intervento per non aumentare le uscite, come sempre accade ci sono spese impreviste e queste incidono fortemente sulla riduzione attuata.
Più in generale occorre sottolineare che:
- 1. non è più pensabile una politica come quella della Giunta e del Sindaco, ferma agli anni 70, di stampo ideologico e assistenzialista che si basa esclusivamente sui trasferimenti dello stato, delle regioni e si lamenta delle continue riduzioni. Come già detto da molti, ideologica e iniqua è stata la decisione di esentare dalla Tasi le abitazioni in A4 e A5 con ovvia limitazione di gettito, necessario come il “pane” in questo periodo;
- 2. non è più rinviabile una riorganizzazione dei servizi. In questa situazione, saremo sempre di fronte a disavanzi di bilancio (vedi 2013, meno 1.779.000 euro). Solo attraverso riforme cosiddette strutturali si potrà effettivamente mettere mano in modo consistente al bilancio del comune;
- 3. è necessario mettere mano all’incapacità da parte del Comune di Pistoia di intercettare altre fonti di finanziamento come la partecipazione a progetti europei (nessun progetto degno di questo nome), finanziamenti da parte della regione (si ricordi a proposito l’intervento di qualche mese fa dell’ex assessore Lombardi) o del governo (Pistoia unico comune capoluogo della Toscana ha non aver ottenuto il finanziamento sull’edilizia scolastica);
- 4. è necessario infine intensificare l’attività di controllo per il necessario e giusto recupero dell’evasione fiscale (es. controllo delle esenzioni Isee, verifica mancati incassi di Imu e Tasi).
Il quadro complessivo di estrema preoccupazione e credo che sia venuto il momento di avere maggiore capacità di ascolto.
Alessandro Cenerini
[*] – Ospite
BILANCI AGLI ESTROGENI
CREDO che le osservazioni di Cenerini siano realistiche, centrate e di buon senso. Ma voglio soffermarmi su un aspetto che incarna sufficientemente la sciocchezza/demenza politica dei nostri tempi: una sciocchezza/demenza purtroppo ben sostenuta anche dai controllori che, alla fine, non controllano un tubo e lasciano che tutto vada a rotoli.
Intendo parlare delle «entrate extratributarie come le sanzioni del codice della strada»: 1,6 milioni in meno delle previsioni della Giunta Bertinelli.
E si torna al punto: né Pci ieri, né Pd oggi, avevano ed hanno idea di cosa sia un bilancio. Non li aiutano, invero, nemmeno i funzionari e i dirigenti (ben pagati) del Comune – forse perché anche loro visti e presi per opzione/cooptazione ideologica e non economica.
Lo sanno anche i cuccioli di foca che, nei bilanci, non si può e non si deve fare conto su entrate aleatorie, incidentali e accidentali: le contravvenzioni, le multe, i T-red, gli autovelox possono rendere lì per lì (e a Pistoia, purtroppo, gli automobilisti lo hanno visto e… subìto). Poi la gente s’infurbisce: o rientra nei ranghi o viaggia con i navigatori che segnalano di tutto e di più.
Dovrebbe essere vietato per legge decidere previsioni su quanto la mannaia delle multe può fare entrare in cassa: è un sistema indotto, strumentale e, in quanto tale, profondamente ingiusto e sostanzialmente disonesto/iniquo, perché è come giocare a scacchi con il computer, dato che la macchina ti prevede/previene sempre. E – attenti! – ve lo dice uno che non ha né scheletri, né multe negli armadi: l’ultima multa la pagò nel 1997 per divieto di sosta in Porta al Borgo – e ci sarebbe stato anche da discutere…
Tutto questo perché, grazie a questa politica di questi politici, nel giro di pochi anni torneremo al “caval di San Francesco”, al ciuco, al mulo, al cavallo e – per chi ha stra-quattrini – direttamente all’elicottero o al jet, che nessun vigile può multare.
Che faranno, allora, le amministrazioni per ingrassare/ingrossare le proprie entrate? Tasseranno la previsione degli escrementi dei quadrupedi?
Edoardo Bianchini