BILANCIO 2014, UN DISAVANZO CHE NON VIENE DAI TAGLI DEL GOVERNO

Alessandro Cenerini
Alessandro Cenerini

PISTOIA. A pagina 11 del programma elettorale di Samuele Bertinelli si legge: “…Sul versante delle entrate occorrerà ridurre la dipendenza degli equilibri correnti di bilancio da entrate straordinarie (a partire da quelle legate a oneri di urbanizzazione), che dovranno concorrere invece in maniera determinante all’abbattimento dello stock di debito pregresso e agli investimenti..”.

Contrariamente a quanto sopra indicato, il Sindaco ha affermato sulla sua pagina Facebook e alla stampa che utilizzerà le entrate provenienti dagli oneri di urbanizzazione per riequilibrare al 30 settembre il disavanzo pari a circa 925.000 euro.

Il Sindaco definisce l’intervento “straordinario” a causa alle minori entrate dovute ai tagli operati dal governo nazionale negli ultimi mesi. Questi si sono concretizzati nel mese di agosto e quindi non sono stati previsti in sede di bilancio preventivo.

I tagli ci sono, è vero, e sono indicati anche nella relazione dei revisori dei conti, ma non sono questi che creano lo squilibrio. La voce che sostanzia il disavanzo è quella relativa alle entrate extratributarie come le sanzioni del codice della strada che ammontano a meno 1.600.000 euro rispetto al preventivato.

Dal lato uscite, pur andando verso una contrazione della spesa corrente con il blocco delle spese, ci sono state comunque spese non previste e non rinviabili che di fatto limitano la riduzione totale dei risparmi.

Da quanto sopra detto nello specifico si evidenzia quanto segue:

  • 1. il disavanzo non è da imputare ai minori trasferimenti da parte del governo nazionale;
  • 2. in sede di bilancio preventivo sono state messe a bilancio entrate extratributarie di importi errati e non realistici con la conseguenza di un consuntivo in cui compaiono scostamenti rilevanti rispetto agli obiettivi che erano stati definiti ad inizio 2014;
  • 3. pur contraendo le spese e bloccando qualsiasi intervento per non aumentare le uscite, come sempre accade ci sono spese impreviste e queste incidono fortemente sulla riduzione attuata.

Più in generale occorre sottolineare che:

  • 1. non è più pensabile una politica come quella della Giunta e del Sindaco, ferma agli anni 70, di stampo ideologico e assistenzialista che si basa esclusivamente sui trasferimenti dello stato, delle regioni e si lamenta delle continue riduzioni. Come già detto da molti, ideologica e iniqua è stata la decisione di esentare dalla Tasi le abitazioni in A4 e A5 con ovvia limitazione di gettito, necessario come il “pane” in questo periodo;
  • 2. non è più rinviabile una riorganizzazione dei servizi. In questa situazione, saremo sempre di fronte a disavanzi di bilancio (vedi 2013, meno 1.779.000 euro). Solo attraverso riforme cosiddette strutturali si potrà effettivamente mettere mano in modo consistente al bilancio del comune;
  • 3. è necessario mettere mano all’incapacità da parte del Comune di Pistoia di intercettare altre fonti di finanziamento come la partecipazione a progetti europei (nessun progetto degno di questo nome), finanziamenti da parte della regione (si ricordi a proposito l’intervento di qualche mese fa dell’ex assessore Lombardi) o del governo (Pistoia unico comune capoluogo della Toscana ha non aver ottenuto il finanziamento sull’edilizia scolastica);
  • 4. è necessario infine intensificare l’attività di controllo per il necessario e giusto recupero dell’evasione fiscale (es. controllo delle esenzioni Isee, verifica mancati incassi di Imu e Tasi).

Il quadro complessivo di estrema preoccupazione e credo che sia venuto il momento di avere maggiore capacità di ascolto.

Alessandro Cenerini

[*] – Ospite

 

BILANCI AGLI ESTROGENI

 

Un bilancio tenuto in piedi con le previsioni delle disgrazie altrui
Un bilancio costruito con le previsioni delle disgrazie altrui

CREDO che le osservazioni di Cenerini siano realistiche, centrate e di buon senso. Ma voglio soffermarmi su un aspetto che incarna sufficientemente la sciocchezza/demenza politica dei nostri tempi: una sciocchezza/demenza purtroppo ben sostenuta anche dai controllori che, alla fine, non controllano un tubo e lasciano che tutto vada a rotoli.

Intendo parlare delle «entrate extratributarie come le sanzioni del codice della strada»: 1,6 milioni in meno delle previsioni della Giunta Bertinelli.

E si torna al punto: né Pci ieri, né Pd oggi, avevano ed hanno idea di cosa sia un bilancio. Non li aiutano, invero, nemmeno i funzionari e i dirigenti (ben pagati) del Comune – forse perché anche loro visti e presi per opzione/cooptazione ideologica e non economica.

Lo sanno anche i cuccioli di foca che, nei bilanci, non si può e non si deve fare conto su entrate aleatorie, incidentali e accidentali: le contravvenzioni, le multe, i T-red, gli autovelox possono rendere lì per lì (e a Pistoia, purtroppo, gli automobilisti lo hanno visto e… subìto). Poi la gente s’infurbisce: o rientra nei ranghi o viaggia con i navigatori che segnalano di tutto e di più.

Dovrebbe essere vietato per legge decidere previsioni su quanto la mannaia delle multe può fare entrare in cassa: è un sistema indotto, strumentale e, in quanto tale, profondamente ingiusto e sostanzialmente disonesto/iniquo, perché è come giocare a scacchi con il computer, dato che la macchina ti prevede/previene sempre. E – attenti! – ve lo dice uno che non ha né scheletri, né multe negli armadi: l’ultima multa la pagò nel 1997 per divieto di sosta in Porta al Borgo – e ci sarebbe stato anche da discutere…

Tutto questo perché, grazie a questa politica di questi politici, nel giro di pochi anni torneremo al “caval di San Francesco”, al ciuco, al mulo, al cavallo e – per chi ha stra-quattrini – direttamente all’elicottero o al jet, che nessun vigile può multare.

Che faranno, allora, le amministrazioni per ingrassare/ingrossare le proprie entrate? Tasseranno la previsione degli escrementi dei quadrupedi?

Edoardo Bianchini

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