AGLIANA. Mi segnalano due interventi del Signor Oliviero Billi che, immessosi con tutta la Sua autorevolezza nell’arengo della politica aglianese, ha inevitabilmente ottenuto il premio di doversi prendere – proprio per la Sua nuova rilevanza pubblica – tutte le critiche che merita e che (anche secondo la Corte di Cassazione e la Cedu, che forse lui non sa cos’è) gli sono dovute.
Ecco le Sue illuminate parole, sulle quali (evidentemente) deve essersi molto sforzato ed avere molto sudato, visto anche che nel secondo “pensierino”, come gli studenti di oggi della colta Minestra Fedeli, ha scritto perfino due righe tutte in maiuscolo:
Oliviero Billi 1. Certe diffamazioni si commentano da sole! Non meritano risposta! L’unica cosa che meriterebbero sarebbe una bella querela per diffamazione a mezzo stampa. Ma non ne varrebbe la pena!
Oliviero Billi 2. Aggiungo che, anche se sarebbe stata una cosa buona e giusta fare volontariato, NON HO MAI SERVITO AI TAVOLI NE HO MAI EFFETTUATO QUALSIASI ALTRA ATTIVITÀ DI VOLONTARIATO AL PARCO VERDE NE IN QUALSIASI ALTRA MANIFESTAZIONE. Quindi quel “giornalista” prima di scribacchiare falsità farebbe bene ad accertarsi circa la veridicità delle sue affermazioni. Cmq conoscendo da tantissimi anni il soggetto, tutto ciò non mi stupisce.
Sono felice, gentile Signor Oliviero, di averla incontrata di nuovo. Ed è vero che ci conosciamo da tanti anni: io, forse, da più di quanto possa dirlo Lei, perché Lei arrivò al Comune di Quarrata nel 1978, mentre io c’ero giunto nel 1975.
Molte cose ci hanno sempre diviso, però. In primo luogo l’affrontare le situazioni a viso aperto (cosa che Lei non fa neppure in questo caso, perché s’infratta, con un comportamento che, analizzato nel tempo, sembra risultarle piuttosto consono e abituale).
Io, al contrario, nel mio povero piccolo, ma sempre guidato da un rigore, che è mia opinione che Lei non abbia, per certi comportamenti che non mi sembravano per niente corretti, portai l’allora Sindaco Luciano Caramelli, subentrato ad Amadori nel 1975, dinanzi al Pretore del Lavoro di Pistoia.
Personalmente non credo che, con tutte le storture che ha visto sicuramente Lei nella Sua interminabile permanenza a Quarrata, Lei si sarebbe mai esposto così tanto, gentile ex-Comandante. Per come l’ho vista operare, di solito è sempre stato… diciamo “accomodante”?
Io fiero anticomunista anche allora, tempo in cui c’era il Pci e non questi cosi qui che non si sa bene cosa siano. Ma nonostante tutto, Luciano Caramelli, il padre dell’agente, sua collega, Sonia, del comando di Agliana, mi chiese di tornare in Comune come capufficio in segreteria, per lavorare gomito a gomito con il dottor Giuseppe Guggino (un vero Segretario Generale, non come Giuseppe Aronica, di cui Lei era, ricordo, particolarmente amico). Siculo e persona con tanti difetti (come ogni uomo), ma anche tante virtù – pur se tutti se ne sono poi dimenticati.
Tra me e Lei, gentile Signor Billi, c’era di mezzo, inoltre, non poca cosa, una Laurea di quelle sode e non da ovosodo: pergamena un po’ diversa, mi consenta, da un diploma di Geometra (senza offesa per i Geometri: mio suocero, il compagno di mia figlia, quell’essere insopportabile, ma onesto, di Alessandro Romiti…); un diploma – dicevo – non si sa bene neppure con che votazione ottenuto, visto che il Suo più che “smilzo curriculum vitae” (in perfetto contrasto con la sua visibile supponenza) non ci ritiene degni di poterlo sapere.
Tra me e Lei, gentile Signor Billi, c’era, e c’è di mezzo, anche la conoscenza, piuttosto agile, di quattro o cinque lingue; la capacità di fare esegesi e di pubblicare volumi di fondamentale importanza con editori come Rizzoli e non Cinci Frugiataio; in più, dieci anni e passa di cattedra di Letteratura Latina all’Università per Stranieri di Perugia; la pubblicazione di decine di altri libri e interventi vari e, sul piano della carriera negli Enti Locali (dove Lei è entrato in un vicolo angusto, mai abbandonato e conclusosi, per inerzia, al massimo livello, ma per anzianità), tutte le idoneità: carriera esecutiva (impiegato), carriera direttiva (vicecapufficio e capufficio), carriera dirigenziale (quella vera, del vecchio contratto, A/2: caporipartizione per una unità di oltre 350 dipendenti, non di 16 vigili).
Quanto all’essere “giornalista” – come Lei scrive tra virgolette celiando – può ben dirlo: ho fatto il mio bravo Esame di Stato nella 66.a sessione, 1995, dove eravamo in 440; e dopo essere stato iscritto all’Albo, come Pubblicista, il 4 dicembre 1972.
Tra poco, a 50 anni di Albo, nel 2022, se ci arrivo (e visto il bene che Lei mi vuole ci arriverò di certo, perché mi allunga la vita), mi daranno la targa d’oro: quella d’argento, Signor Billi, l’ho già avuta qualche anno fa, nel marzo del 2013.
Se può interessarle, sono stato tra i migliori all’Esame di Stato, con tanto d’elogio dei colleghi esaminatori dell’Unità, pensi! Per Sua curiosità, presentai – rifletta bene – due tesine:
a) il trasporto su gomma
b) la legge 241/90, quella sulla trasparenza delle amministrazioni (Lei dovrebbe conoscerla a mente). Ed è rimasta un chiodo fisso, per me.
“Scribacchiare” non è il mio mestiere, gentile Signor Billi. Infatti io so bene, per esempio, che la particella NE coordinante negativa va scritta così, NÉ, e non come la batte (e non pure una volta sola) Lei. E so anche benissimo la differenza fra «a» e «ha»; e perfino che «staZione» si scrive con una sola Z e non con tre ZZZ, anche perché, con tre zeta, il treno, che in tedesco si chiama Zug, rischierebbe di andare troppo veloce e di deragliare…
Tutto questo era preambolo. Ora il resto. Il suo siliconico e filante moralismo mi sembra proprio sprecato. Vede? Io non merito tutta l’attenzione che Lei mi rivolge, poveretto come sono rispetto a un fighter della Sua levatura.
Mi sono presentato come Sindaco per Quarrata nel 2017, ma anche se non sono passato, come può vedere, non mi sono suicidato. Lei, contrariamente, sembra che non possa vivere senza il mestolo in mano, ma – sempre con il suo senso di marcata supponenza – dà l’impressione di non essere capace di vivere se non potrà far vedere quant’è bravo a dirigere la banda. Attento alle stecche, però. Finora ne ha fatte anche troppe.
E tuttavia non scende a tu per tu con questo povero “giornalista” che “scribacchia”, ma preferisce il sito di Mamma Agliana per ciaccolare come le lavandaie in Brana: forse perché, come i suoi omologhi del Pd, che tirano sassi e nascondono la mano, anche Lei preferisce dire e non dire, parere e non sembrare, alludere e negare? Scelte sue, sia chiaro. Ma, senza ombra di dubbio, di dubbio gusto e di molto poca chiarezza.
Quello che ho scritto è “diffamazione a mezzo stampa”? Prego: non faccia complimenti né sacrifici inutili, comportandosi come un buon samaritano e un cattolico che perdona e porge l’altra guancia: lo sa bene anche Lei di non esserne davvero capace. E sa anche che, nonostante questo Suo atto di clemenza (querelare non varrebbe la pena), il proposto di Agliana non l’accoglierà più volentieri in chiesa alla messa dei belli, perché Lei è, purtroppo, un seguace di Salvini-Satana, come scrive Famiglia Cristiana.
Per concludere: quella del Parco Verde non è, gentile Signor Billi, una mia affermazione, come Lei scrive. È una notizia da fonte confidenziale: e filtrata anche da persona che io riterrei fededegna in assoluto.
Non si preoccupi, sto per chiudere. Non dovrà impegnarsi a leggere fino a Natale, non voglio che duri troppa fatica, altrimenti suda e si raffresca.
Ma in chiusura, e in nome della chiarezza per la quale si è battuto sin qui onde raccogliere la sua trentina/quarantina di preferenze ad Agliana, dia prova della sua ineccepibile cristallinità: ci dica, gentile Signor Billi, se la badante o le badanti che hanno servito da Lei in un momento molto triste della sua vita e per cui proviamo sincero dispiacere, erano regolarmente a regime Inps. Magari, come segno di cambiamento, potrebbe pubblicare dati e tabelle su “Mamma Agliana”.
Ce lo permetta senza perdere le staffe: se è toccato a un tipo come Fico, Presidente della Camera, non crede che si possa chiedere anche a Lei?
Notarella dirimente. Scelga Lei, ora: vuole insistere sulle mie falsità o preferisce che io pubblichi i miei documenti? Per me raccontare la verità, è sempre un piacere – e il mio archivio è perfettamente in ordine. Non so quanto piacere potrebbe esserci per Lei.
Buon proseguimento, dunque, ma senza scossoni. E grazie per avermi definito “soggetto”, che è «colui che compie l’azione» rispetto al complemento “oggetto” che è il politico che, inevitabilmente, deve riceverla e subirla facendo buon viso a cattiva sorte – e obiettivamente, conoscendo da più tempo “l’oggetto”, non saprei che dire.
Suo aff.mo Edoardo Bianchini
“giornalista” che scribacchia
Au revoir (questo francese lo capisce anche se la sua conoscenza di quella lingua è, come scrive Lei stesso, scolastica?).
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Diritto di cronaca, di critica e di satira
PS1 – Feltri lo hanno radiato dall’Albo: non mi toccherà mica la stessa sorte perché sono uno che dice pane al pane e vino al vino? Altrimenti in cosa consiste la democrazia della Lega?
PS2 – Continuano a telefonare a gente intorno a me perché chi mi conosce mi chieda di stare buono e fermo, zitto e puce.
Mi spiace, ma io son io, come il Marchese Del Grillo. Se avessi voluto dei padroni, credetemi: mi sarei fatto nascere nel Medioevo.
Per chiarezza gli unici che devono stare zitti e cheti sono, a mio giudizio, il Signor Billi e il Signor Noci.
E domattina vedano di chiudere la partita alla svelta. Sarà molto meglio per tutti gli aglianesi.
Leggi: riforme comuniste. Accidenti a Bassanini e ai suoi decreti!
Rileggi con attenzione: Curriculum vitae del Signor Oliviero Billi
One thought on “billy the kid & i nervi scoperti. «MA COME SONO BRAVO E SUPERIORE PERFINO ALLE OFFESE!»”
Comments are closed.