ROMA. Una recente sentenza della Cassazione ha obbligato i gestori al pagamento dell’Imu sugli impianti di risalita a fune, poiché questi svolgerebbero una funzione esclusivamente commerciale, dunque non sarebbe ipotizzabile un utilizzo degli impianti come mezzi di trasporto pubblico.
Una decisione controversa, su cui sono intervenuti i deputati pistoiesi Caterina Bini ed Edoardo Fanucci, che hanno richiesto un intervento del governo e del Premier Renzi, con l’obiettivo di fare chiarezza sulla materia e scongiurare il pagamento dell’imposta.
“La sentenza – spiegano i parlamentari – rischia di costringere le aree montane all’ennesima imposta ingiusta, negando in maniera fuorviante l’evidente funzione degli impianti. In tutta Europa, infatti, sono stati assimilati al trasporto pubblico locale, in quanto in grado di assicurare un necessario collegamento tra i fondovalle, i versanti e le sommità delle montagne. La presenza degli impianti di risalita, anche in provincia di Pistoia, ha consentito alle località della nostra montagna di mantenere il presidio dei territori di quota, senza dover ricorrere alla realizzazione di costose ed impattanti infrastrutture stradali”.
Secondo Bini e Fanucci, “il rischio è mettere in ginocchio centinaia di imprese del comparto della neve. Abbiamo raccolto diverse sollecitazioni del territorio su questo punto e sottoscritto la lettera promossa dall’Intergruppo parlamentare ‘Amici della Montagna’ , nella quale si chiede al governo di valutare lo strumento migliore per escludere l’Imu sugli impianti di risalita. Ci auguriamo una risposta molto rapida da parte dell’esecutivo. Siamo entrambi a completa disposizione per collaborare fattivamente insieme al governo, al fine di evitare il pagamento di un’imposta che avrebbe soltanto l’effetto di rallentare la ripresa e mettere in difficoltà i territori montani”, hanno concluso i deputati del Partito Democratico.
[ghilardi]
scrivono al governo che ha messo la tassa di levarla……..io avrei più speranze a scrivere a babbo natale