BINI E FANUCCI SUL VIVAISMO A PISTOIA

Gli Onn. Bini e Fanucci
Gli Onn. Bini e Fanucci

ROMA. “Il florovivaismo – commentano i parlamentari pistoiesi Edoardo Fanucci e Caterina Bini – rappresenta circa il 30% del Pil agricolo della Toscana.

“L’importanza e l’unicità di Pistoia in questo settore è sotto gli occhi di tutti: 4.800 ettari coltivati, 1.200 imprese, 10.000 addetti e 600 milioni di produzione lorda vendibile.

“Un comparto di queste dimensioni meriterebbe scelte oculate, dettate da pragmatismo e visione strategica, piuttosto che da una dannosa prospettiva ideologica”.

“Rifiutiamo categoricamente la contrapposizione anacronistica fra sviluppo e ragioni dell’ambiente o della salute dei cittadini. Negli ultimi anni, infatti, il settore vivaistico ha compiuto passi in avanti importanti per coniugare crescita, salute delle persone e qualità della vita.

“Sono stati raggiunti risultati eccellenti, sia per quanto riguarda la governance e la corretta gestione delle aziende, sia per ciò che concerne la cultura e la salvaguardia del verde. Il vivaismo non è un nemico da contrastare, come talvolta pare venga lasciato intendere, ma un elemento essenziale, parte integrante della città e del tessuto socio-economico pistoiese”.

“I vivaisti del resto vivono per primi il nostro territorio, molti risiedono all’interno del vivaio stesso; è soprattutto loro l’interesse a garantire un utilizzo corretto dei fitofarmaci, il rispetto delle normative previste a livello europeo e un uso consapevole delle risorse. I controlli delle autorità competenti, com’è doveroso e nell’interesse di tutti, sono rigorosi, puntuali e molto approfonditi.

“Il Distretto vivaistico, inoltre, proprio in questi giorni, sta accelerando il lavoro per stipulare un codice etico molto stringente, che fissa regole, procedure e strumenti tutela della collettività. Siamo convinti che porre limiti inaccettabili all’espansione dell’attività vivaistica, una fra le realtà guida dell’economia locale, in grado di creare occupazione, sviluppo e innovazione, corrisponda ad un errore imperdonabile.

Vivai a Pistoia
Vivai a Pistoia

“Se le aziende del verde dovessero trovarsi nelle condizioni di non poter crescere, di continuare ad investire, di espandersi, le conseguenze sarebbero gravissime e facilmente immaginabili. La realtà pistoiese sarebbe più povera, senza dubbio dal punto di vista economico, ma anche per quel che riguarda la cura dell’ambiente e il presidio del territorio, in particolare delle aree più collinari”.

“La crisi economica che dal 2009 ha colpito duramente l’Europa non ha risparmiato il vivaismo pistoiese. I segnali di ripresa, più evidenti negli ultimi mesi, non possono essere frustrati, riportando il settore indietro nel tempo proprio nel momento in cui l’Italia torna a crescere e a superare faticosamente l’incubo della recessione.

“Per questo, soprattutto in una fase tanto delicata, consideriamo fondamentale rafforzare un dialogo costruttivo fra istituzioni, cittadini e imprese del verde, in una leale collaborazione e unità di intenti, con lo scopo di perseguire il bene della città come obiettivo comune. Servono strumenti per continuare a crescere, non per incomprensibili passi indietro. Siamo a disposizione, come sempre, per offrire il nostro contributo in questo percorso utile alla città e allo sviluppo delle nostre imprese”, concludono Fanucci e Bini.

[comunicato bini-fanucci]

Vedi anche: https://www.linealibera.it/pistoia-sarteschi-vivaismo-trainante-a-pistoia/

Print Friendly, PDF & Email

3 thoughts on “BINI E FANUCCI SUL VIVAISMO A PISTOIA

  1. Gentili Bini e Fanucci, alcune domande:
    1- dei “4800 ettari coltivati” ci sapete dire quanti sono occupati da vasetteria d’importazione?
    2- “Rifiutiamo categoricamente la contrapposizione anacronistica fra sviluppo e ragioni dell’ambiente o della salute dei cittadini”…cioè? Ritenete anacronistico preoccuparsi delle falde acquifere pistoiesi infarcite di pesticidi?
    3- “Sono stati raggiunti risultati eccellenti, sia per quanto riguarda la governance e la corretta gestione delle aziende, sia per ciò che concerne la cultura e la salvaguardia del verde.”
    Ovvero? Quale ente terzo certifica ciò che affermate?
    4- “I controlli delle autorità competenti, com’è doveroso e nell’interesse di tutti, sono rigorosi, puntuali e molto approfonditi.”
    Sapete dirci quali sono questi controlli, con che cadenza vengono effettuati e dove vengono pubblicati?
    5- “Se le aziende del verde dovessero trovarsi nelle condizioni di non poter crescere, di continuare ad investire, di espandersi, le conseguenze sarebbero gravissime e facilmente immaginabili. La realtà pistoiese sarebbe più povera, senza dubbio dal punto di vista economico, ma anche per quel che riguarda la cura dell’ambiente e il presidio del territorio, in particolare delle aree più collinari”.

    Tradotto?…volete estirpare i terrazzamenti ad ulivi per metterci dei bei vasetti? In altre città con struttura simile alla nostra le colline di solito costituiscono una fascia a protezione integrale….

  2. Scusatemi…è partito il post in modo involontario….comunque se volete illuminarci vi ringrazio sin da ora. Ma so che non lo farete.
    Massimo Scalas

    PS. Scusi Onorevole Bini…a proposito di “leale collaborazione e unità di intenti, con lo scopo di perseguire il bene della città come obiettivo comune”…ma sono vere le voci che affermano che Lei muoia dalla voglia di fare il sindaco di questa città?….immagino che nel caso Bertinelli sia d’accordo. E immagino che la riforma del Senato non abbia nulla a che fare.

Comments are closed.