MONTEMURLO. Da discarica di rifiuti a oasi della bio-diversità: è questa la parabola “verde” di Cava Volpaia, nell’area naturale protetta del Monteferrato, a pochi passi dal centro di Montemurlo.
Negli anni Settanta, quando ancora la coscienza ambientalista era poco diffusa, qui alle Volpaie arrivavano i camion della spazzatura.
Poi, la bonifica e l’attento lavoro di tutela del paesaggio e del territorio, portato avanti dall’amministrazione comunale, ha restituito alla natura un luogo suggestivo, che oggi ospita numerose specie animali, alcune delle quali molto rare.
È il caso della ghiandaia marina, un uccello a rischio estinzione, difficile da vedere in Italia, scovato a Cava Volpaia dai fotografi-ricercatori dell’associazione Natural Oasis e Natural Foto, Francesco Bacci e Enrico Lunghi, che delle foto naturalistiche hanno fatto la loro attività.
La ghiandaia marina fa parte della fauna svernante sul Monteferrato ed è un animale raro da incontrare: basti pensare che di questo uccello nel nostro Paese si contano appena sessanta coppie nidificanti. Insomma, una specie ornitologica “prestigiosa” che ha scelto di “frequentare” Cava Volpaia, dove ha trovato un ambiente favorevole.
«Un grazie sentito va ai ragazzi di Naturalfoto, che con il loro impegno ci fanno scoprire le bellezze faunistiche che ci circondano e che in pochi conoscono e sanno apprezzare – ha commentato il sindaco di Montemurlo, Mauro Lorenzini –. Il lavoro di tutela portato avanti negli anni dal Comune sta dando ottimi risultati dal punto di vista della tutela ambientale e della bio-diversità.
Il territorio, ed in particolare la collina, se si conoscono e si amano si difendono e il nostro obbiettivo come amministrazione è quello di riuscire a portare sempre più persone alla scoperta di questa zona così bella».
Il lavoro di osservazione e ricerca condotto da Francesco ed Enrico nel laboratorio naturalistico delle Volpaie è continuo ed ha permesso loro di osservare moltissime specie animali: «Grazie alla bonifica, nella Cava c’è una proliferazione di cavallette e insetti superiore alla norma, che attira numerose specie animali – spiegano i due ricercatori-fotografi –. È così che Cava Volpaia è diventata una vera e propria “fucina della bio-diversità”.
Da qui, solo quest’anno sono passati il falco pescatore, la gru, la cicogna nera, le spatole. Tra le specie svernanti, invece, troviamo il falco pecchiaiolo, il picchio rosso mezzano, il gheppio (stanziale), il falco pellegrino, il tasso e tanti altri ancora».
Tutte informazioni documentate da foto bellissime, realizzate da Francesco Bacci con pazienza e tanta professionalità. Gli appostamenti nei capanni sistemati nella Cava sono lunghi, ma le sorprese non mancano.
Come quando i due ricercatori hanno scovato la martora, un mammifero notturno, simile a un grosso scoiattolo, dato per estinto.
E se non ci credete andate su Youtube e guardate il video https://www.youtube.com/watch?v=H60e7CyOCLU
[masi – comune montemurlo]