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SENZA PRÈSIDI LA SCUOLA
VA ASSAI MEGLIO E VA DA SOLA:
DIRIGENTI LI CREÒ IL PD FILO-KAPÒ…
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ROMA-AGLIANA. La preside Desideri è davvero struggente quando dice – avvolgendosi nella retorica più trita adatta a una allieva delle Mantellate – ...usciremo da questa esperienza (del Covid 19 – n.d.r.) più uniti e più forti come comunità scolastica cadendo in un errore logico, per la più banale contraddizione.
Se la comunità non si costituisce con le relazioni interpersonali dirette fatte di sguardi, pacche sulle spalle, interrogazioni, note di rimprovero o di approvazione e perfino toccate di culo, ma si scioglie nel virtuale e rimane espressione di una serie di video-schermate, come si potrà “unire” una classe di giovani ragazzi, inesperti di fronte alla vita?
Saranno sempre e solo degli “imbecilli” (cioè: fragili) che, della vita, conoscono solo il tablet: strumento onestamente piuttosto distante, sia da Dante Alighieri che dalla realtà fatta, sì, di Lgbt etc., ma anche (grazziaddio!) di M e di F.
La realtà virtuale che, fino al giorno 11 marzo era il fine, oggi è, per tutti i Pd e i cattocomunisti, diventata il mezzo: un mezzo semplicemente disumanizzante, ma tanto caro ai Soros, ai Gates e agli Zuckerberg, campioni dei nostri tempi, che approvano e fanno – certamente – qualche donazione di “ritorno commerciale”. E gli “imbecilli” abboccano.
Questa della nuova Montessori da Pistoia è una elucubrazione suggestionante (sono tanto care ai “politicamente corretti”: ve lo ricordate petaloso?) di quelle che vanno contestate per la loro potenzialità devastante, ma che sembra essere completamente ignorata nell’articolo di Piera Salvi.
Tutti noi ricordiamo qualche insegnante poco simpatico che si era distinto per la severità e il rigore, ma che poi, con gli anni della maturità, si ri-posiziona come un’autentica esperienza positiva perché ricca di grande contenuto formativo per il carattere dello studente, poi cittadino, genitore e – a sua volta – docente di vita per i giovani, anche non allievi. Come sostituire la percezione di un gruppo e la relazione diretta allievo/maestro con un video a cristalli liquidi?
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Non serve citare il mitico Prof. Kittyn (Robin Williams in “L’attimo fuggente”, rivedetelo qui): con la Maria Montessori da Pistoia, avremmo l’effetto contrario indotto dalla spersonalizzazione dell’inculcamento preordinato (leggi video-storie preconfezionate e di marca ideologica) dal regime più omologante e utile per ottenere una perfetta classe-dominabile di “imbecilli” politicamente deficienti.
Il pensiero “politicamente corretto” fa infiniti proseliti in questo momento drammatico: siamo stati travolti da un cambiamento epocale al quale non eravamo preparati, ma non ci siamo tirati indietro (provi a tirarcisi, indietro, se ne è capace!) dice la Desideri, suscitando la comprensibile approvazione dei lettori. Noi avremmo preferito sentirci dire, che …si cerca di provvedere alla meglio all’emergenza, fiduciosi di tornare all’insegnamento viso-a-viso al più presto, perché insostituibile.
I mono-neuronali apprezzano molto gli adattamenti a delle novità tragiche, ri-vendute come risultato più positivo del progresso sociale e della informatizzazione spinta, non certo a spesa zero, anche visti i costi dei computer.
A nulla rileva l’appiattimento dell’esperienza della relazione umana, l’impreparazione dei familiari che hanno molto sofferto l’attuale avvio del processo della scuola “rovesciata”, ma anche la depressione della qualità dell’apprendimento, dovuta anche all’impreparazione dei docenti – un’impreparazione tanto professionale (ormai è chiaro che in pochi sono padroni deli strumenti del saper) quanto di supporto: vedi la ministrA Azzolina copiatrice della tesina di abilitazione e quadrupedA, per sua stessa ammissione, in inglese e informatica.
Provate a smentirci, se potete. Le maestre e i professori sono stati catapultati nelle lezioni digitali in piena emergenza, senza aver mai previsto una qualunque attività formativa e hanno mostrato tutta la loro inadeguatezza insieme ai genitori spiazzati, tutti non “digitali nativi”, e soprattutto – anche – elementi di disturbo didatttici e “rompicoglioni” fino al punto mettersi a tu-per-tu con i docenti su contenuti, metodi e genialità dei figli assolutamente scienziati ma solo nello spippolare sui cellulari.
Insomma, la scuola rovesciata, se prima, sacrificata alla burocrazia postsovietica, era un bagno di «asinina competenza», grazie al Covid-19 sarà anche un bagno di sangue per il livello finale che si potrà giudicare solo tra 40 anni, com’è accaduto per la grande genialata della didattica di don Milani e dei cattolici della sinistra.
Ci chiediamo se davvero tutto questo sarà un “fiore all’occhiello” come ha dichiarato la Desideri alla sua intervistatrice, Piera Salvi – o, diversamente, un “carciofo in tasca”, e per giunta spinoso.
Andremo vedendo, disse il cieco…
Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]
One thought on “bloggati a forza. VIA LA MONTESSORI, ARRIVA LA DESIDERI. LA SCUOLA DEI QUADRUPEDI CREATI COL TABLET”
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