BOOM ANIMALI SELVATICI IN AREE URBANE. CONFAGRICOLTURA LANCIA L’ALLARME

Prima liberati nelle zone montane e ora abbattuti senza pietà
Prima liberati nelle zone montane e ora abbattuti senza pietà

FIRENZE. “È la riconferma una volta di più dell’esigenza di modificare una legge nazionale, la 157, non più sostenibile che detta tempi di caccia troppo stretti causando l’aumento indiscriminato di specie pericolose per agricoltori e cittadini”.

È quanto dichiarato da Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana commentando la cattura di un grosso esemplare di cinghiale maschio stamani a Firenze: “Si conferma ciò che sosteniamo da anni, la pianificazione errata degli ultimi anni ha causato un aumento esponenziale di animali selvatici come ungulati, lupi, caprioli, daini, e cervi nonché cornacchie e gazze che in alcune zone sono presenti anche fino a dieci volte di più rispetto alla media, causando danni ingenti agli allevamenti. È il momento – conclude Miari Fulcis – che i parlamentari che rappresentano la nostra regione si impegnino a modificare quella legge ormai non più sostenibile che sta mettendo la Toscana in ginocchio contro specie incontrollabili”.

“C’è poi da aggiungere – spiega Bernardo Gondi, presidente sezione ambiente territorio e caccia di Confagricoltura – un problema ancora più imminente. Quello di una drastica e continua diminuzione di cacciatori. Basti pensare che negli ultimi 15 anni siamo passati da 115 mila a 95 mila ‘doppiette’ e il dato diventa ancora più allarmante se si guarda l’anagrafe: il 70% di loro infatti ha più di 50 anni mentre il 60% ha più di 60 anni.Cosa dobbiamo aspettarci fra 10 anni?”.

[lorenzo galli torrini]

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