CUTIGLIANO. Tommaso Braccesi scrive:
Caro direttore Bianchini,
che a Egidio Ceccarelli (persona che fra l’altro non ho il piacere di conoscere) il sottoscritto non piaccia, è notizia nota da tempo e più volte confermata anche sui social: una libera, e certo legittima, espressione di dissenso – politico ma spero non umano – nei miei confronti che non ho intenzione di commentare.
Vista però la riflessione di Ceccarelli uscita su “Linee Future”, ciò che sta a cuore, soprattutto nei confronti di chi non sa come davvero sono andate le cose, è raccontare i fatti così come si sono svolti.
Eravamo, lo scorso 15 maggio, a Pian degli Ontani in una manifestazione elettorale organizzata da “Cutigliano, Bene in comune”. Terminata l’esposizione del programma, si è aperto uno spazio di approfondimento che ha portato anche a domande dai cittadini. Domande alle quali, come faccio sempre in simili contesti, ho risposto.
Peccato però che in quella occasione sia stato più volte interrotto da una persona che – mi creda, direttore: con fare maleducato e insistente – quasi pretendeva di … dettarmi lui i termini delle risposte.
A questa persona – che non fa mistero di sostenere altre posizioni, e questo è ovviamente legittimo a patto però che non si violino fair play e reciproca correttezza – ho fatto presente, con la massima franchezza, la mia totale disponibilità a confrontarmi con lui “anche fino alle 5 di domattina” sugli aspetti (di politica più generale) su cui lui mi chiedeva risposte e per le quali risposte lui continuava a dirsi insoddisfatto.
Ho poi chiesto, per il rispetto dovuto agli altri presenti, di consentire il regolare svolgimento di una assemblea in cui si stava parlando di problemi concreti. Tutto qui: chi c’era sa come sono andate le cose.
Quanto alle valutazioni, negative a tutto tondo nei miei confronti, di Egidio Ceccarelli, che rispetto ma nelle quali mi si consentirà di non ritrovarmi, ho la certezza di poter dimostrare con i fatti, se gli elettori vorranno eleggermi sindaco, la loro infondatezza.
Faccio politica ma non parlo politichese. Vivo del mio lavoro e questo mi offre ampia libertà. Mai ho negato la mia simpatia di partito: ritengo, anzi, che tutti, in trasparenza, dovrebbero poter ammettere le proprie, di simpatie, per partiti o movimenti.
Sono candidato a sindaco proprio, e solo, per poter fare una cosa. Cambiare musica. In una terra che ha bisogno di musica davvero nuova. Ben vengano cittadini che, abbandonati i nervosismi e le demagogie da campagna elettorale, vogliano dare una mano di cambiamento.
Tommaso Braccesi